Dopo essere sopravvissuti al bombardamento israeliano di Gaza, i palestinesi vengono uccisi dall’arrivo disordinato degli aiuti internazionali

La comunità internazionale è responsabile per non aver ideato meccanismi che prevengano incidenti mortali, compresi gli aiuti lanciati in modo errato per via aerea

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Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 26 marzo 2024

Territorio palestinese – I palestinesi che sono sfuggiti ai bombardamenti israeliani, al fuoco delle mitragliatrici o alla morsa della fame nella Striscia di Gaza sono stati ora uccisi a causa dell’ingresso disordinato degli aiuti internazionali, sia perché gli aiuti sono precipitati sulla folla, sia per annegamento mentre tentavano di raggiungere quelli caduti in mare, che per soffocamento o schiacciati in una fuga precipitosa.

Dato il Crimine di Genocidio israeliano in corso dal 7 ottobre 2023, la comunità internazionale deve agire rapidamente per determinare meccanismi adeguati per garantire che le forniture umanitarie raggiungano gli affamati e gli stremati in modo da preservarne la dignità e la vita. Ciò è particolarmente importante alla luce delle ripetute vittime nella città di Gaza e nel Nord della Striscia causate dal lancio di rifornimenti da aerei o trasportati da camion senza fornire un’assicurazione per garantire la sicurezza dei destinatari.

Dodici palestinesi sono annegati il ​​25 marzo 2024 dopo essere rimasti intrappolati nelle corde dei paracadute dei pacchi di aiuti lanciati dagli aerei in mare al largo della costa settentrionale della Striscia. Sette dei corpi sono stati recuperati, mentre altri cinque risultano dispersi e si presume siano morti. In un altro incidente avvenuto lo stesso giorno nel Nord di Gaza, una calca precipitosa per raccogliere pacchi di aiuti sganciati da un altro aereo ha provocato almeno un morto palestinese e numerosi feriti.

Nel frattempo, altre 10 persone sono morte in incidenti separati a causa dei pacchi di aiuti che sono caduti direttamente su di loro a Gaza Città e nelle aree settentrionali della Striscia nelle ultime settimane. Un incidente a seguito del lancio aereo di pacchi di aiuti ha provocato anche la distruzione dei pannelli solari dell’Ospedale Battista a Gaza Città e danni analoghi alle case vicine.

Decine di persone sono rimaste ferite in queste risse per ottenere gli aiuti sganciati dagli aerei, mentre la carestia spinge i residenti ad arrampicarsi sui camion dei trasporti alimentari per assicurarsi del cibo per i loro bambini e le loro famiglie.

Ad oggi, almeno 563 persone sono state uccise e altre centinaia ferite a causa del deliberato attacco da parte dell’esercito israeliano contro persone in attesa di aiuti, compresi comitati popolari o personale di polizia. Queste sparatorie suggeriscono l’esistenza di una politica israeliana sistematica volta a negare a centinaia di migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza un accesso sicuro agli aiuti.

Dall’inizio di febbraio, Israele ha attaccato i depositi di aiuti e limitato la quantità di aiuti umanitari e altre forniture necessarie per sostentare la popolazione civile; aiutare a ricostruire le infrastrutture civili; e garantire la sicurezza di strade, magazzini, centri di distribuzione e convogli.

La comunità internazionale è responsabile per non aver ideato meccanismi che prevengano incidenti mortali, compresi gli aiuti lanciati in modo errato per via aerea o introdotti in camion senza assicurazione o un contratto con le autorità competenti.

L’importanza di ampliare e variare i canali attraverso i quali gli aiuti vengono forniti alla Striscia di Gaza, in particolare alla Città di Gaza e nelle regioni settentrionali della Striscia, non può essere sottovalutata. È necessario stabilire misure di salvaguardia per garantire la sicurezza e la dignità della popolazione, dato che la distribuzione casuale degli aiuti porta a calche precipitose in cui l’accesso all’assistenza è dominato dai giovani mentre i gruppi vulnerabili come donne, bambini e individui malati vengono lasciati indietro.

È necessario adottare misure urgenti per garantire che gli aiuti raggiungano i destinatari senza causare danni e in modo da salvaguardare la loro dignità umana mentre il Genocidio dei palestinesi a Gaza da parte di Israele entra nel suo 173° giorno. Una di queste misure dovrebbe essere quella di smettere di attaccare la polizia e l’amministrazione civile della Striscia, che sono protette dal Diritto Umanitario Internazionale.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org