Centinaia di israeliani dimostrano contro la vendita di case  alle famiglie arabe

L’ex sindaco ha aderito alla protesta: “I residenti di Afula non vogliono una città mista, ma piuttosto una città ebraica, ed è un loro diritto. Questo non è razzismo” – Copertina: Dimostranti che protestano per la vendita di una casa ad Afula ad una famiglia araba,  13 giugno 2018.

Noa Shpigel, 14 giugno 2018 3:20

 

Circa 150 residenti della città settentrionale di Afula hanno manifestato mercoledì pomeriggio contro la vendita di una casa a una famiglia araba. I manifestanti hanno sventolato bandiere israeliane e portato cartelli che condannavano la vendita e i proprietari di case che vendono la loro casa agli arabi, uno di questi cartelli recitava: “I traditori degli ebrei non avranno pace”.
L’ex sindaco di Afula Avi Elkabetz e il vice sindaco Shlomo Malihi hanno partecipato alla protesta. Elkabetz ha detto che “i residenti di Afula non vogliono una città mista, ma piuttosto una città ebraica, ed è un loro diritto. Questo non è razzismo”. Malihi ha aggiunto: “Spero che la vendita delle case venga cancellata in modo che questa città non inizi a essere mischiata, non abbiamo comitati di ammissione come in altre città e nei kibbutzim intorno a noi, ma non permetteremo  di cambiare il carattere della città.”

I manifestanti hanno alzato bandiere israeliane e urlato slogan contro la vendita della casa nel quartiere Yizrael della città. Il presidente della Joint Arab List Ayman Odeh ha scritto in risposta alla protesta: “Non è una sorpresa che in un paese che ha fondato 700 città per ebrei e nemmeno una per gli arabi l’idea che gli arabi dovrebbero essere messi da parte non turbi i cittadini. Eppure è più che preoccupante vedere come la nostra speranza di vivere insieme si stia sgretolando a causa dell’odio e del razzismo alimentati dal governo”.

 

Il membro della Knesset Yousef Jabareen (Joint List) ha aggiunto che “la superiorità etnica del razzismo è diventata una realtà legittima sotto questo governo di destra: questa protesta dovrebbe far crollare il sistema politico e mantenere la notte su tutti coloro che si preoccupano dell’eguaglianza e della dignità umana”.

Un avviso che invitava i residenti a manifestare per la dimostrazione faceva riferimento alla “vendita di case a coloro che sono indesiderabili nel quartiere” e continuava dicendo: “Una transazione è già stata effettuata e tutto deve essere fatto per cancellare e per fermare questo fenomeno dall’inizio: Amici, ora è il momento di unirsi. Tutti gli ebrei sono responsabili l’uno dell’altro! Oggi a me, domani a te.”

In risposta alla protesta di Afula, l’organizzazione della Coalizione contro il Razzismo ha chiesto di fermare le attività di “coloro che incitano il pubblico contro la possibilità di vivere insieme”. Il fenomeno non si fermerà senza “risposte chiare da parte di figure politiche e leader politici coraggiosi”, ha detto l’organizzazione, aggiungendo: “Ora è il momento dare voce alla maggioranza sana di Afula, sia i politici che il grande pubblico, devono essere ascoltati.”

Circa due anni fa, i residenti di Afula hanno tenuto una serie di dimostrazioni che si opponevano a un bando di gara per lotti in un quartiere residenziale della città in cui tutti e 43 i prescelti importanti erano arabi. L’approvazione delle offerte fu annullata dal tribunale distrettuale di Nazareth dopo che la corte aveva riscontrato che alcuni degli aggiudicatari erano stati coinvolti in un coordinamento improprio delle loro offerte e che le disposizioni di offerta minima erano vaghe e fuorvianti.

La metà degli israeliani ebrei dice che non vorrebbe un arabo come vicino. A marzo il capo del consiglio locale di Kfar Vradim, Sivan Yehieli, ha ordinato di bloccare le offerte per la vendita di terreni edificabili nella sua comunità dopo che il 50% dei vincitori finora si sono rivelati essere arabi.

In una lettera che ha diffuso tra i residenti della comunità ha promesso che “nessuna altra terra sarebbe stata venduta finché non fosse stata trovata una soluzione adeguata per garantire la nostra capacità di mantenere la nostra vita comunitaria e il carattere speciale di Kfar Vradim”.

Il cosiddetto disegno di legge dello Stato nazionale ha approvato la prima delle tre sessioni della Knesset a maggio in una versione che ha una clausola che consente l’istituzione di comunità solo per gli ebrei. La clausola 7b di questo disegno di legge afferma specificamente che “lo stato può consentire a una comunità composta da persone della stessa fede o nazionalità di mantenere una comunità esclusiva.

 

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: https://www.haaretz.com/israel-news/.premium-hundreds-demonstrate-against-home-sale-to-arab-family-1.6174662

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