Sulla visita di Angela Merkel in Israele

Denijal Jegić – 9 ottobre 2018

Foto di copertina: Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e la cancelliera tedesca Angela Merkel si incontrano con uomini d’affari israeliani e tedeschi al Museo israeliano a Gerusalemme, Israele, il 4 ottobre 2018. Foto di Abir Sultan / UPI

La settimana scorsa la cancelliera tedesca Angela Merkel e il suo gabinetto hanno visitato Israele per una consultazione congiunta tra i governi tedesco e israeliano. Nonostante le molteplici violazioni dei diritti umani commesse da Tel Aviv,  Merkel durante il suo soggiorno non ha espresso in generale alcuna critica al governo israeliano.

Mentre la cancelliera  sembra  assumere una posizione liberale su molte questioni, quando si tratta di Palestina / Israele, Merkel  condivide i concetti tradizionali profondamente radicati nella cultura politica tedesca. Riconoscendo la sicurezza di Israele come la ragione d’essere della Germania, Berlino ha costantemente ignorato le politiche disumanizzanti di Israele nei confronti dei Palestinesi e degli Africani, mentre fondendo l’ebraismo con il sionismo, ha categoricamente respinto le posizioni antisioniste.

L’incontro diplomatico della settimana scorsa si è svolto sullo sfondo del tentativo israeliano di distruggere il villaggio di Khan Al Ahmar, in Cisgiordania. Autorizzato dall’Alta Corte israeliana, ai 400 abitanti beduini del villaggio è stato ordinato dai funzionari israeliani di demolire le loro case e di  lasciare l’area entro il 1 ottobre. Il trasferimento forzato di una popolazione occupata è un crimine di guerra  che da oltre settanta anni è parte integrante delle politiche israeliane verso i Palestinesi.

Come riportato da Mondoweiss, i bambini del villaggio hanno fatto appello alla Merkel prima del suo viaggio, tenendo tra le mani e sollevando fotografie della cancelliera tedesca con le parole “Salva la nostra scuola” e “Salva Khan al Ahmar”. “Questa è una questione israeliana”, ha commentato brevemente Merkel  durante l’incontro con alcuni studenti universitari a Gerusalemme. Tali dichiarazioni sono al centro della sua diplomazia. Mentre Israele continua a violare in modo evidente i diritti umani dei Palestinesi e degli Africani, Merkel si rifiuta di mostrare qualsivoglia preoccupazione.

Durante il suo viaggio, Merkel  ha indulto in  noncuranti eufemismi. Relativizzando la legge internazionale, ha definito la politica degli insediamento qualcosa su cui “non si può essere d’accordo”, ha riportato il “Jerusalem Post”. Ha aggiunto che, come due “democrazie”, Israele e Germania potrebbero scambiarsi differenti opinioni politiche. Secondo il “Times of Israel”, alla domanda sulla recente legge di Stato Nazione Ebraica, Merkel ha detto che era solo “un po’ preoccupata” per i diritti democratici della minoranza non ebraica del Paese.

L’ignoranza di Merkel sulle violazioni dei diritti umani è stata amplificata dal suo impegno con  i tropi sionisti. Sostenendo il discorso coloniale israeliano, durante la conferenza stampa del 4 ottobre Merkel ha chiesto ai Palestinesi di riconoscere Israele come Stato ebraico. Sembra altamente improbabile che la cancelliera tedesca non sia a conoscenza del fatto che i Palestinesi hanno da tempo riconosciuto Israele.

Merkel ha anche appoggiato la strategia di Netanyahu che mira a creare paura nella regione del Medio Oriente. Come ha affermato Merkel durante il viaggio, la Germania ” condivide fortemente e con molta convinzione la posizione di Israele secondo la quale si deve fare di tutto per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari”. Mentre Israele minaccia da tempo il Libano, Merkel ha assicurato la sua controparte israeliana che “la Germania agirà anche per combattere le minacce che Israele  riceve dal Libano”.

La Palestina è solo un esempio di come negli ultimi tredici anni le politiche del governo Merkel abbiano ampliato il ruolo catastrofico della Germania in Medio Oriente. All’inizio di quest’anno, Berlino ha vietato la vendita di armi ai Paesi coinvolti nella guerra dello Yemen, solo per approvare ottantasette nuovi accordi sulla fornitura di  armi all’Arabia Saudita per un valore di 295 milioni di dollari, come rivelato la scorsa settimana.

Il messaggio di Merkel per Israele è semplice: Berlino non criticherà le sue violazioni dei diritti umani e potrebbe addirittura sponsorizzarle.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù”

Invictapalestina.org

Fonte: https://muftah.org/on-angela-merkels-visit-to-israel/#.W73x8GgzbIU

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