Rapporto: l’FBI ha indagato per terrorismo nei confronti dell’International Solidarity Movement.

Le inchieste dell’FBI iniziarono nel 2004 quando due attivisti di St. Louis  furono presi di mira dopo aver fatto parte di una delegazione ISM in Cisgiordania.

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Michael Arria  – 8 aprile 2020

Immagine di copertina: una dimostrazione a Kafr Qaddum nell’aprile 2010 (Foto: International Solidarity Movement)

In un nuovo rapporto esplosivo di The Intercept, il giornalista Chip Gibbons rivela che il Federal Bureau of Investigation (FBI)  ha in passato avviato molteplici indagini per terrorismo nei confronti dell’International Solidarity Movement, un movimento che sostiene i diritti dei palestinesi attraverso azioni dirette non violente.

Basandosi su documenti acquisiti tramite il Freedom of Information Act, Gibbons mostra che le inchieste  iniziarono nel 2004 quando due attivisti di St. Louis  furono presi di mira dopo aver fatto parte di una delegazione ISM in Cisgiordania. Durante quel soggiorno, nel corso di una protesta l’IDF aveva sparato e aveva ferito uno degli attivisti. La seconda indagine sul gruppo (lanciata dall’ufficio dell’FBI a Los Angeles) si basò, per stabilire un presunto collegamento tra il gruppo e le organizzazioni terroristiche, su fonti della rivista Islamophobic FrontPage di David Horowitz.

Le indagini non hanno prodotto nulla. “Sembra che le indagini dell’FBI abbiano portato a poco più di un migliaio di pagine di documenti che non hanno fatto altro che rendere l’FBI stessa una  minaccia, avendo indagato  in contrasto con il Primo Emendamento”, ha scritto Gibbons.

Su Twitter il direttore del programma per i diritti umani dell’ACLU, Jamil Dakwar, ha collegato il rapporto all’omicidio dell’attivista per la pace  statunitense Rachel Corrie, avvenuto nel 2003 ad opera dell’IDF. Meno di un mese dopo che Corrie fu investita da un bulldozer israeliano mentre cercava di proteggere una casa dalla demolizione, l’IDF ferì l’attivista dell’ISM Brian Avery e il cittadino britannico Tom Hurndall. Hurndall in seguito morì a causa delle ferite riportate.

“Le testimonianze e i documenti della Corte resi disponibili nell’ambito della causa civile promossa dalla famiglia Corrie hanno confermato che il governo israeliano tentò senza successo di collegare l’ISM al terrorismo e che aveva etichettato gli attivisti come” agitatori illegali e violenti “. Ha twittato Dakwar  “l’FBI deve declassificare e  revisionare tutti i documenti pertinenti e fornire una spiegazione completa per le loro discutibili attività investigative che costituiscono uno spreco di denaro dei contribuenti e che non fanno altro che danneggiare  il legittimo attivismo a sostegno dei  palestinesi, sia ora che in futuro ”.

Dakwar ha anche fatto riferimento a un articolo di Charlotte Silver pubblicato nel 2011 da Electronic Intifada, nel quale si rivelava  come l’IDF avesse avviato una campagna diffamatoria contro l’ISM contemporaneamente alla causa civile intentata contro il governo israeliano dalla famiglia Corrie.

ISM ha rilasciato una dichiarazione in risposta al rapporto di The Interccept. “Come International Solidarity Movement denunciamo questo spudorato abuso di potere e l’uso improprio di fondi pubblici nel tentativo di criminalizzare la solidarietà palestinese e l’attivismo anti-occupazione,  così come l’attuale campagna in corso in alcuni Stati americani per criminalizzare il movimento BDS “. E ancora: “Gli attivisti dell’ISM sono stati segretamente spiati e presi di mira da vari servizi di intelligence, tra cui inglesi, israeliani e statunitensi, per oltre 19 anni, semplicemente per  voler difendere i diritti dei palestinesi “. La dichiarazione  condivide anche una affermazione fatta a Gibbons dall’attivista dell’ISM Mark Chmiel, uno degli individui che sono stati spiati: “Ai tempi del Dr. King, la sorveglianza era giustificata in termini di una presunta influenza comunista; negli ultimi anni, la sorveglianza è stata giustificata da una  presunta associazione con  terroristi. In entrambi i casi, cittadini degli Stati Uniti stavano semplicemente  mettendo in campo azioni non violente per combattere  l’ingiustizia e l’oppressione. ”

Michael Arria è il corrispondente degli Stati Uniti per Mondoweiss.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org

 

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