Con video accattivanti su TikTok, l’esercito israeliano spera di distrarre dai crimini contro i palestinesi

La propaganda israeliana sui social media sottolinea la bellezza e la femminilità delle donne soldato per distrarre dai crimini violenti che Israele sta commettendo contro i palestinesi, scrive Alainna Liloia.

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Alainna Liloia – 8 Lug, 2021

Immagine di copertina: L’account TikTok delle forze armate israeliane ha quasi 100.000 followers [@IDFofficial/TikTok]

Mentre Gaza subisce le scosse di assestamento degli attacchi aerei che a maggio hanno ucciso 260 palestinesi e dei successivi attacchi che hanno colpito dopo la proclamazione del cessate il fuoco, le forze armate israeliane  pubblicano video di TikTok che glamourizzano la vita nell’esercito israeliano.

Le donne soldato appaiono in molti dei video pubblicati sull’account ufficiale dell’esercito che ha quasi 100.000 followers. Sono presenti mentre descrivono i loro ruoli nella macchina da guerra israeliana, mentre  eseguono balli di tendenza, durante la routine degli allenamenti e persino mentre giocano con simpatici cuccioli – il tutto nel tipico stile spensierato di TikTok .

Mentre questi video in lingua ebraica sono chiaramente destinati a supportare il reclutamento e raccogliere consenso, l’esercito ha anche un account Tik Tok in lingua inglese che si rivolge al pubblico internazionale, anche questo con oltre 90.000 followers.

I video di TikTok su questi due account ricevono costantemente decine di migliaia di visualizzazioni e ritraggono le donne soldato in modo sia  potente che femminile. Due video recenti pubblicati con gli hashtag #women e #empowerment mostrano donne che gestiscono esercitazioni militari. Uno è sottotitolato “nessun trucco, solo mimetismo”, mentre l’altro è sottotitolato “donne inarrestabili dal 1948”.

Ma usare le donne soldato per normalizzare, e persino rendere glamour, la brutale violenza militare, non è una novità. Il progetto militare israeliano richiede che le donne servano nell’esercito e ha sempre lodato la partecipazione delle donne al servizio militare come orgoglioso indicatore della parità di genere.

Il sito web delle forze israeliane vanta il fatto che negli ultimi anni il numero di donne in combattimento  è cresciuto, a dimostrazione del suo cosiddetto impegno per la parità di genere. Afferma che le donne hanno svolto un “ruolo integrale” dall’istituzione delle forze nel 1948, e che ora “servono in posizioni che in precedenza erano aperte solo agli uomini”.

Naturalmente, la propaganda dell’esercito sorvola sui problemi che le sue donne soldato devono affrontare, come le aggressioni sessuali e la misoginia sistemica.

Gli sforzi di propaganda online di Israele spesso lodano la cosiddetta uguaglianza delle donne israeliane  paragonata alla presunta “oppressione” delle donne palestinesi, inquadrando il servizio militare come una forma di emancipazione e superiorità delle donne israeliane.

Una pagina sul sito web dell’esercito israeliano intitolata “Lo status delle donne a Gaza” è dedicata a descrivere i maltrattamenti subiti dalle donne palestinesi, giocando con  stanco tropo orientalista colonialista secondo il quale  la donna musulmana “ha bisogno di essere salvata”.

Nel frattempo, le donne soldato israeliane sono dipinte come l’epitome dell’emancipazione, con la loro bellezza e femminilità brandita dall’esercito israeliano come strumenti per proiettare un’immagine positiva e progressista che distrae dai suoi crimini contro i palestinesi.

“È una strategia che mira a creare l’aspetto dell’uguaglianza di genere in Israele e a normalizzare la violenza contro i palestinesi dandole un volto dolce e femminile”

L’account Twitter dell’esercito israeliano pubblica video e foto di donne soldato che tessono le lodi del servizio militare. La didascalia di un video pubblicato in onore della Giornata Internazionale della Donna 2020 recita “Ecco come si assumono rischi, rompono le barriere, fanno la storia. Ecco come vanno oltre i limiti e sfidano i pregiudizi. Ecco le donne dell’IDF”. Seguono interviste con donne soldato e la storia del servizio militare femminile in Israele.

Mentre mostrare la forza e la capacità delle donne soldato di “tenere il passo” con i soldati maschi rafforza la narrazione israeliana dell’emancipazione femminile, enfatizzare la loro femminilità serve a normalizzare o sorvolare sulla sua violenza contro i palestinesi.

Su Instagram, una serie di foto profila le donne soldato che raccontano  perché si sono unite ai militari o parlano delle loro esperienze di soldati. Anche lì, le foto carine e femminili delle donne in uniforme mirano a distogliere la mente dello spettatore dalle immagini di guerra o violenza.

Gli sforzi di propaganda dell’esercito israeliano utilizzando le donne ovviamente anticipano le sue campagne sui social media. Nel 2007,  collaborai con la rivista internazionale maschile “Maxim” per migliorare la sua immagine all’estero. La rivista  aveva pubblicato un servizio fotografico delle donne soldato israeliane, con didascalie come “Sono splendide e possono smontare un Uzi in pochi secondi. Le donne delle Forze di Difesa Israeliane sono i soldati più sexy del mondo?”

Israele era così soddisfatto dello spread che per celebrarne la pubblicazione il Ministero degli Affari Esteri tenne un evento, completo di un’apparizione di Gal Gadot, ora famosa – o famigerata – per il suo ruolo nel film Wonder Woman. E nel 2016, VICE  gestì un progetto fotografico che era una serie di ritratti girati da una  ex soldatessa israeliana e che descrisse  come una “serie intima” raffigurante la “femminilità provocatrice” delle soldatesse.

Oggi, i temi della bellezza femminile si trovano ampiamente sui social media dell’esercito israeliano, con molte foto e video di soldatesse che vantano caratteristiche femminili o tradizionalmente “femminili”.

“I crimini di guerra  restano crimini di guerra anche se commessi da donne”

Inoltre, alcune donne soldato – molte con un importante seguito da influencer – diffondono volontariamente la propaganda israeliana sui loro account di social media personali, ballando in uniformi militari e vantandosi del loro servizio militare. Una ha recentemente pubblicato su TikTok un video di sè stessa con uno striscione che dice che ha servito “orgogliosamente” nelle IDF e  chiedendo agli spettatori: “Vi sembra  che possa danneggiare civili innocenti?”

Forti e sexy o dolci e femminili, le donne soldato israeliane sono dipinte come degne di desiderio e ammirazione, piuttosto che meritevoli di una condanna internazionale. La loro bellezza e femminilità sono usate per distrarre dai crimini violenti di Israele. Esortando il pubblico internazionale a guardare immagini attraenti di donne, Israele spera che distoglieremo lo sguardo mentre occupa terra palestinese e uccide civili palestinesi.

La tattica di femminilizzare la violenza presuppone che l’atto di una donna che uccide un civile palestinese sarà in qualche modo considerato meno eclatante dello stesso atto commesso da un uomo. Dopo tutto, non è la forma di violenza che conosciamo, né il tipo che associamo ai crimini di guerra.

Tuttavia, i crimini di guerra restano crimini di guerra, chiunque sia l’autore, e “empowering” le donne a commettere genocidio è solo un altro dei numerosi tentativi di Israele di mascherare i suoi crimini contro i palestinesi.

Femminile o no, la violenza contro i palestinesi non dovrebbe mai essere normalizzata, e non dovremmo distoglierne lo sguardo.

 

Alainna Liloia è dottoranda in Studi mediorientale e nordafricano presso l’Università dell’Arizona. La sua ricerca di dottorato è focalizzata sul genere e sulla politica negli stati del Golfo Arabo.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non rappresentano necessariamente quelle dei New Arab, del suo comitato editoriale o del suo staff.

 

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org