Fanno entrare gli aiuti umanitari. Poi li bombardano così da far morire di fame Gaza.

Una delle panetterie bombardate da Israele nel campo profughi di Nuseirat aveva appena ricevuto un carico di farina dall’UNRWA destinato a coprire il fabbisogno alimentare dell’intero campo. Israele ha aspettato a bombardarla una volta scaricata tutta la farina.

Fonte: English version

Tareq S. Hajjaj 26 ottobre 2023

Immagine di copertina: Palestinesi e protezione civile ispezionano la panetteria distrutta dopo un attacco aereo che ha ucciso quattro persone a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, il 18 ottobre 2023. (Foto: Naaman Omar/APA Images)

Il seguente rapporto è basato sulle registrazioni vocali inviate dal corrispondente di Mondoweiss a Gaza, Tareq Hajjaj, il 25 ottobre.

La situazione diventa più terrificante ogni giorno che passa. Le persone aspettano per ore in lunghe file fuori dai panifici per prendere un piccolo sacchetto di pane: sei , sette ore ogni giorno. Ma negli ultimi giorni sono più di dieci le panetterie prese di mira nel sud, la cosiddetta “zona sicura” dove l’esercito israeliano ci ha detto di andare. Ma era una trappola. Volevano stiparci in un unico posto e ricominciare a bombardarci. Stanno prendendo di mira le panetterie e non sentiamo nessuna notizie di membri di Hamas tra i morti.

Uno dei panifici presi di mira nel campo profughi di Nuseirat aveva appena ricevuto un enorme carico di farina dall’UNRWA, che aveva concordato con il panificio di vendere il pane ricavato dalla farina a metà prezzo per i residenti del campo. L’UNRWA aveva appena finito di scaricare il carico, che avrebbe dovuto coprire i bisogni dell’intera zona di Nuseirat, quando il panificio è stato bombardato e completamente distrutto. Non prendono di mira solo persone e case. Lasciano arrivare gli aiuti e poi li distruggono prima che raggiungano le persone che ne hanno bisogno. È calcolato e intenzionale. Ha lo scopo di sterminare la popolazione civile.

Ormai sappiamo quali tipi di missili vengono utilizzati per prenderci di mira. Ce ne sono  alcuni il cui unico scopo è la distruzione, e ce ne sono altri progettati per uccidere e lanciati contro la folla: la gente li chiama “missili mortali” perché sono progettati per uccidere ogni essere vivente in un ampio raggio. Le persone hanno iniziato a riunirsi nei negozi di barbiere e nei saloni di parrucchiere per caricare i loro telefoni cellulari perché la maggior parte di questi saloni utilizza l’energia solare, quindi ora anche quei negozi vengono presi di mira da questo tipo di missili “killer”. L’esercito israeliano ha bombardato due saloni, uno a Khan Younis e uno nel campo profughi di Nuseirat. Colpiscono solo i saloni, non le zone limitrofe. Non si è trattato di un danno collaterale; è stato un attacco deliberato contro i civili.

Questi missili sono esplosi all’interno del salone e hanno ucciso tutti coloro che si trovavano all’interno, ma l’edificio è rimasto in piedi. Ecco come funzionano questi missili. Coloro che non muoiono vengono fatti a pezzi, le loro ferite sono letali in quasi tutti i casi. Una persona può perdere metà del proprio corpo. I suoni di questi missili sono i più spaventosi perché il missile si affida alla forza dell’esplosione stessa per uccidere il suo bersaglio. L’altro giorno ho iniziato a sentire lo sgancio di bombe che non avevo mai sentito prima su Gaza. La bomba è preceduta da un fischio lungo e pronunciato, ma quando esplode il suo suono è più basso rispetto alle altre bombe. Gli attacchi di artiglieria sono diventati una routine anche nel sud, provenienti dal lato orientale della Striscia di Gaza. Ma i missili più diffusi sono quelli progettati per distruggere vaste aree e livellare edifici. Dipende da dove si trovano le aree prese di mira, ma è possibile vedere le prove del loro utilizzo osservando la portata della distruzione a Gaza.

Tutto ciò significa che le persone hanno paura di uscire di casa anche per i beni di prima necessità. Quando le persone fanno la fila per il pane, sono terrorizzate. Quando camminano per le strade, sono terrorizzati. I missili colpiscono i mercati, i luoghi dove c’è molta gente, e vengono tutti uccisi. Non abbiamo mai sentito dire che un agente di Hamas sia stato ucciso in questi attacchi. Sono sempre donne, bambini, persone a caso che camminano per il mercato. Le persone non escono più di casa per nessun motivo. Nella casa in cui abito nessuno di noi è disposto a fare la fila davanti a una panetteria perché sappiamo che da un momento all’altro la panetteria potrebbe essere presa di mira. Non importa se sei un civile o no. Ma io devo avventurarmi fuori tutti i giorni, sia che si tratti di prendere il latte artificiale per mio figlio, o i pannolini o le medicine. E in ogni momento continuo a pensare che questo è il giorno in cui morirò.

Tareq S. Hajjaj è il corrispondente di Mondoweiss da Gaza e membro dell’Unione degli scrittori palestinesi. Ha studiato letteratura inglese all’Università Al-Azhar di Gaza. Ha iniziato la sua carriera nel giornalismo nel 2015 lavorando come giornalista e traduttore per il quotidiano locale Donia al-Watan. Ha lavorato per Elbadi, Middle East Eye e Al Monitor

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org