Israele sta chiudendo il suo laboratorio umano a Gaza

Israele usa i palestinesi imprigionati a Gaza come cavie umane per le sue industrie di armi e tecnologia.

Fonte: English version

Di Chris Hedges – 17 novembre 2023

IL CAIRO, Egitto: I palestinesi sono topi di laboratorio umani per l’esercito israeliano, i servizi segreti e le industrie di armi e tecnologia. I droni israeliani, la tecnologia di sorveglianza, inclusi programmi spia, sistemi di riconoscimento facciale e infrastrutture di raccolta biometrica, insieme a recinzioni intelligenti, bombe sperimentali e mitragliatrici controllate dall’intelligenza artificiale, vengono sperimentati sulla popolazione prigioniera di Gaza, spesso con risultati letali. Queste armi e tecnologie vengono poi certificate come “testate in battaglia” e vendute in tutto il mondo.

Israele è il decimo più grande trafficante di armi del pianeta e vende la sua tecnologia e le sue armi a circa 130 nazioni, comprese le dittature militari in Asia e America Latina. Lo scorso anno le vendite di armi israeliane ammontavano a 12,5 miliardi di dollari (11.450.625.000 euro). La sua stretta relazione con queste agenzie militari, di sicurezza interna, di sorveglianza, di raccolta di informazioni e di polizia, spiega il pieno sostegno che gli alleati di Israele danno alla sua campagna di Genocidio a Gaza. Quando il Presidente colombiano Gustavo Petro si è rifiutato di condannare l’attacco del 7 ottobre da parte dei gruppi della Resistenza Palestinese come un “attacco terroristico” e ha affermato che “il terrorismo sta uccidendo bambini innocenti in Palestina”, Israele ha immediatamente interrotto tutte le vendite di attrezzature per la difesa e la sicurezza alla Colombia. Questa cabala globale, dedita alla Guerra Permanente e al monitoraggio e al controllo delle sue popolazioni, fattura centinaia di miliardi di dollari all’anno. Queste tecnologie stanno consolidando un totalitarismo corporativo sovranazionale, un mondo in cui le popolazioni sono schiavizzate in modi che i regimi totalitari del passato potevano solo immaginare.

L’assalto genocida a Gaza è un altro capitolo della Pulizia Etnica dei palestinesi che il progetto coloniale israeliano porta avanti da un secolo. È accompagnato, come per tutti i progetti coloniali, dal furto di risorse naturali, terra, acqua e gas naturale nei giacimenti marini di Gaza, a 37 chilometri al largo della costa di Gaza, che potrebbero contenere fino a 28.317 milioni di miliardi di metri cubi di gas naturale. In un mondo in cui le risorse diminuiscono, in particolare l’acqua in Medio Oriente, e preda degli sconvolgimenti causati dalla crisi climatica, Gaza è il preludio a uno spaventoso nuovo ordine mondiale. Mentre le democrazie appassiscono e muoiono, mentre la disuguaglianza economica si espande, mentre la povertà e la disperazione aumentano, la classe dirigente globale farà sempre di più a noi, una volta che insorgeremo e tenteremo di ribellarci, quello che sta facendo ai palestinesi.

Non c’è molta differenza tra Gaza e i campi e centri di detenzione allestiti per i migranti che fuggono verso l’Europa dall’Africa e dal Medio Oriente. Non c’è molta differenza tra i bombardamenti a tappeto su Gaza e le guerre senza fine in Medio Oriente e nel Sud del Mondo. Le leggi antiterrorismo utilizzate per criminalizzare il dissenso in Israele non sono molto diverse dalle leggi antiterrorismo introdotte in Europa e negli Stati Uniti.

Il 7 ottobre, i palestinesi di Gaza sono fuggiti dalla gabbia del loro laboratorio. Hanno intrapreso una serie di omicidi contro i loro sadici padroni. Quasi 12.000 palestinesi sono stati uccisi e circa 30.000 feriti, tra cui 4.700 bambini, dal 7 ottobre nell’uragano di pallottole, proiettili di artiglieria, bombe e missili che stanno trasformando Gaza in una terra desolata. Quasi 3.000 palestinesi risultano dispersi o sepolti sotto le macerie. Presto i palestinesi saranno sconvolti dalle malattie infettive e dalla fame. Coloro che sopravvivranno, se Israele riuscirà nella sua Pulizia Etnica, diventeranno profughi, ancora una volta, oltre il confine con l’Egitto. Rimangono comunque molte cavie palestinesi per le sperimentazioni in Cisgiordania. Gaza sarà chiusa e diventerà un paradiso immobiliare.

Israele, che non è uno dei firmatari del Trattato sul commercio delle armi, fornisce da tempo armi ad alcuni dei regimi più odiosi del pianeta, compresi i passati governi dell’Apartheid del Sud Africa e del Myanmar. L’India è il più grande acquirente di droni militari di Israele. Israele ha fornito Aeromobili a Pilotaggio Remoto (UAV), missili e mortai all’Azerbaigian per la sua invasione e occupazione del Nagorno-Karabakh, che ha provocato lo sfollamento di 100.000 persone, più dell’80% degli armeni dell’enclave. Israele ha venduto Napalm e armi all’esercito salvadoregno, così come al Regime omicida del Generale José Efraín Ríos Montt in Guatemala, quando ho seguito le guerre in America Centrale negli anni ’80. Le mitragliette Uzi di fabbricazione israeliana erano le armi preferite dagli squadroni della morte centroamericani. Israele ha venduto armi anche ai serbi bosniaci, nonostante le sanzioni internazionali, quando ho seguito la guerra in Bosnia negli anni ’90, un conflitto che costò la vita a 100.000 persone.

“Israele è un attore chiave nella battaglia dell’Unione Europea per militarizzare i suoi confini e scoraggiare i nuovi arrivi, una politica che ha subito un’enorme accelerazione dopo il massiccio afflusso di migranti nel 2015, principalmente a causa delle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan”, scrive Anthony Loewenstein in “Il Laboratorio della Palestina: Come Israele Esporta la Tecnologia dell’Occupazione in Tutto il Mondo” (The Palestine Laboratory: How Israel Exports the Technology of Occupation Around the World), “l’Unione Europea ha collaborato con le principali società di difesa israeliane per realizzare i suoi droni, ovviamente testati per anni in Palestina, una garanzia di vendita”.

“Le somiglianze tra il confine USA-Messico e il Muro di Israele attraverso i Territori Occupati stanno crescendo di anno in anno”, scrive. “Uno informa e ispira l’altro, con le aziende tecnologiche sempre alla ricerca di nuovi modi per colpire e neutralizzare i nemici percepiti. L’uso di strumenti di sorveglianza ad alta tecnologia per monitorare il confine è stato sostenuto sia dai Repubblicani che dai Democratici. Durante la presidenza Trump, una società di proprietà del miliardario e sostenitore di Trump Peter Theil Brinc, ha valutato la possibilità di schierare droni armati in grado di colpire i migranti con una scarica elettrica lungo il confine tra Stati Uniti e Messico”.

I droni Heron TP “Eitan”, prodotti da Israel Aerospace Industries, la più grande azienda israeliana aerospaziale e di difesa e il più grande esportatore di armi del Paese, sono utilizzati da Frontex, l’agenzia costiera e per le frontiere esterne dell’Unione Europea, per monitorare e scoraggiare le imbarcazioni di migranti e profughi nel Mediterraneo. I droni, che volano fino a 40 ore consecutive, possono essere modificati per trasportare quattro razzi Spike con cariche a frammentazione in tungsteno da 3 mm che esplodono solo dopo essere penetrate in un mezzo perforandone il metallo e “provocano la lacerazione dei tessuti” delle persone, in sostanza dilaniando la vittima. Vengono abitualmente utilizzati contro i palestinesi.

“È quasi impossibile attraversare il Mediterraneo come migrante,” ha detto a Loewenstein Felix Weiss, della ONG tedesca Sea-Watch. “Frontex è diventata un attore militarizzato, le sue attrezzature provengono da zone di guerra”, ha aggiunto.

Elbit Systems, la più grande azienda privata di armi israeliana, fornisce al Dipartimento delle Dogane e Protezione delle Frontiere (Customs and Border Protection – CBP) degli Stati Uniti torri di sorveglianza ipertecnologiche che utilizza lungo il confine con il Messico. Nel 2004 ha inoltre fornito al CBP il suo drone Hermes per testare la fattibilità dell’utilizzo degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto al confine.

Pegasus, un programma spia telefonico prodotto dal gruppo israeliano NSO, un’agenzia di spionaggio cibernetico, è stato utilizzato dai cartelli della droga messicani per spiare la giornalista Griselda Triana, dopo che suo marito Javier Valdez Cárdenas, anche lui giornalista investigativo, è stato assassinato nel 2017. Secondo una ricerca e un’analisi del Citizen Lab (Laboratorio Civile) canadese, il governo messicano è direttamente implicato nella persecuzione di giornalisti e membri della società civile con il programma spia Pegasus. Dopo che il giornalista Jamal Khashoggi è stato ucciso e smembrato nel consolato saudita a Istanbul nell’ottobre 2018, si è scoperto che un cliente della NSO aveva violato il telefono della sua fidanzata, Hanan Elatr. Pegasus trasforma un telefono cellulare in un dispositivo di sorveglianza mobile, con microfoni e telecamere attivati ​​all’insaputa dell’utente.

L’acqua fetida, un liquido dall’odore putrido, è stata testata e perfezionata sui palestinesi, spesso con troupe cinematografiche israeliane che registravano gli attacchi per mostrare ai potenziali clienti l’efficacia della sostanza chimica.

“Le forze israeliane irrorano regolarmente interi quartieri palestinesi con acqua fetida, spruzzandola deliberatamente nelle case private, nelle aziende, nelle scuole e nei funerali in quella che il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem definisce ‘una misura punitiva collettiva’ contro i villaggi palestinesi che protestano contro la violenza coloniale di Israele”, ha riferito The Electronic Intifada nel 2015. Nello stesso anno, il Dipartimento di Polizia Metropolitana di St. Louis ha acquistato 14 contenitori di sostanza da utilizzare contro i manifestanti in seguito alle manifestazioni scoppiate dopo l’uccisione da parte della polizia dell’adolescente afroamericano disarmato, Michael Brown, a Ferguson, Missouri.

Israele ha creato un sofisticato sistema di riconoscimento facciale, Red Wolf (Lupo Rosso), per identificare ogni palestinese nei Territori Occupati. La tecnologia “viene ampiamente utilizzata” per “consolidare le pratiche di polizia esistenti di discriminazione, segregazione e limitazione della libertà di movimento, violando i diritti fondamentali dei palestinesi”, spiega Amnesty International nel suo recente Rapporto intitolato “Apartheid Automatizzato”. L’organo investigativo francese Disclose ha rivelato che la polizia francese utilizza illegalmente da otto anni il programma di riconoscimento facciale fornito dalla società tecnologica israeliana BriefCam. La tecnologia di BriefCam consente agli addetti di “rilevare, tracciare, estrarre, classificare e schedare” le persone “che compaiono nei filmati di videosorveglianza in tempo reale”.

Le mitragliatrici controllate da intelligenza artificiale prodotte dalla società israeliana SMARTSHOOTER possono sparare granate stordenti, proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Sono state perfezionate nei processi contro i palestinesi in Cisgiordania. SMARTSHOOTER si è recentemente aggiudicata un contratto per fornire all’esercito britannico il suo “sistema di puntamento e fuoco automatico” SMASH che può essere installato su armi leggere come i fucili automatici.

Israele, secondo Jeff Halper nel suo libro “Guerra Contro il Popolo” (War Against the People), ha svolto un lavoro all’avanguardia sulla tecnologia integrata. Ha sviluppato un sistema radar che vede attraverso i muri, scrive. Come spiega The Electronic Intifada, il Polo Militare-Industriale israeliano ha costruito “un carro armato chiamato Cruelty (Crudeltà), un drone da 20 grammi a forma di farfalla, una ‘barca delle meraviglie’ invisibile chiamata Death Shark (Squalo Mortale), una serie di armi che prendono il nome da insetti o fenomeni naturali (calabroni bionici, polvere intelligente, droni libellula e robot intelligenti rugiada), insetti cibernetici, un centro di addestramento alla ‘guerra urbana’ di 600 edifici soprannominato Chicago e una bomba da un megatone contenente capacità di impulso elettromagnetico”.

Harper osserva che durante l’Occupazione dell’Iraq, l’esercito statunitense ha replicato le tattiche usate da Israele contro i palestinesi. Ha costruito una barriera di sicurezza attorno alla Green Zone (Zona Verde) di Baghdad, ha imposto chiusure a città e villaggi, ha compiuto omicidi mirati, ha usato tecniche di tortura israeliane e ha utilizzato posti di blocco e controllo per isolare città e villaggi.

Israele addestra ed equipaggia le forze di polizia statunitensi, insegnando tattiche aggressive, supportate da attrezzature e veicoli militari pesanti, che sono stati utilizzati a Ferguson e Atlanta durante gli scontri della polizia con gli attivisti che protestavano a Cop City.

Halper chiama tutto ciò la “palestinizzazione” dei conflitti globali.

“Con così tante aziende israeliane coinvolte nel mantenimento delle infrastrutture intorno all’Occupazione, questa industria ha trovato modi innovativi per vendere i suoi servizi allo Stato: testare la tecnologia più recente sui palestinesi e poi promuoverla in tutto il mondo”, spiega Loewenstein. E mentre “le industrie della difesa sono sempre più in mani private”, dopo decenni di privatizzazione neoliberista, “continuano ad agire come un’estensione dell’agenda di politica estera di Israele, sostenendone gli obiettivi e l’ideologia pro-Occupazione”.

La classe dirigente globale contrasterà le forze destabilizzanti della disuguaglianza, della limitazione delle libertà civili, del collasso delle infrastrutture, del fallimento dei sistemi sanitari e delle crescenti carenze causate da un’accelerazione della crisi climatica, marchiando tutti coloro che resistono come “animali e indegni”. Questo nuovo ordine mondiale iniziato a Gaza arriverà anche in Occidente.

Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell’Ufficio per il Medio Oriente e dell’Ufficio balcanico per il giornale. In precedenza ha lavorato all’estero per The Dallas Morning News, The Christian Science Monitor e NPR. È il conduttore dello spettacolo RT America nominato agli Emmy Award On Contact.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org