Propagandista israeliana dietro la narrazione dello “stupro di massa” di Hamas, smascherata come truffatrice e frodatrice.

L’avvocata Israeliana al centro della campagna di accuse di sistematica violenza sessuale da parte di Hamas il 7 Ottobre, è ora accusata dai media israeliani di truffa ai danni dei donatori e di disinformazione.

Fonte: English version

The Grayzone – 25 marzo 2024

Cochav Elkayam-Levy, l’avvocata Israeliana al centro della campagna di accuse di sistematica violenza sessuale da parte di Hamas il 7 Ottobre, è ora accusata dai media israeliani di truffa ai danni dei donatori e di disinformazione. Le accuse sono arrivate qualche giorno dopo l’attribuzione alla Elkayam-Levy, del prestigioso Israel Prize .

Come fondatore della cosidetta Commissione Civile sui crimini commessi da Hamas il 7 ottobre contro donne e bambini, l’avvocata israeliana Cochav Elkayam Levy è stata una fonte di riferimento per i media occidentali che orientano la narrativa secondo la quale i militanti palestinesi hanno compiuto crimini sessuali su base sistematica e massiva quando hanno attaccato Israele.

La Elkayam-Levy è stata ospite di uno speciale della CNN che ha messo in discussione i fatti narrati dal fervente ospite pro-Israele, Jake Tapper, che è stato da lei definito “esperto in Diritti Umani  creatore di  un comitato civile per documentare le prove”. Haaretz ha presentato Elkayam-Levy come soggetto di un pezzo pubblicitario che sosteneva in modo fuorviante che il suo lavoro “presenta un’immagine terrificante che non lascia spazio a dubbi: il 7 Ottobre, i terroristi di Hamas, hanno sistematicamente compiuto atti di stupro e abusi sessuali”

In seguito, il 6 Dicembre 2023, alcuni membri del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, l’assistente del Presidente e il direttore del Gender Policy Council, Jennifer Klein, ha ospitato la Elakyam-Levy per ascoltare “il suo lavoro e raccogliere testimonianze e documenti di prova degli eventi del 7 Ottobre al fine di sviluppare un resoconto completo delle violenze di genere commesse da Hamas”.

Ora, la stravaganza delle relazioni pubbliche dell’avvocato, è stata premiata con l’Israel Prize, l’onorificenza più prestigiosa che un cittadino israeliano possa ricevere dal proprio governo. “Dobbiamo opporci con fermezza contro la cruda negazione e la crescente ondata di antisemitismo”, ha dichiarato il 21 Marzo, accettando il premio.

Ma, tre giorni dopo, il più importante quotidiano israeliano, YNet, ha pubblicato un’inchiesta schiacciante in cui si accusa la Elkayam-Levy di aver truffato i principali donatori, incluso un membro dell’amministrazione Biden, di aver diffuso racconti falsi riguardanti le atrocità di Hamas, e di non aver mantenuto l’impegno di redigere un importante rapporto sulle violenze sessuali compiute il 7 Ottobre.

“La gente si è dissociata dal suo operato perché la sua ricerca non è accurata”, ha dichiarato un funzionario del governo israeliano a YNet. “Dopotutto, l’intera storia è che vogliono accusarci di diffondere notizie false, e il suo metodo non era né buono né accurato”.

I funzionari del governo sono stati particolarmente incattiviti dal fatto che Elkayam-Levy abbia diffuso affermazioni screditate secondo cui un militante di Hamas avrebbe tagliato un feto da una donna incinta prima di violentarla- una menzogna diffusa per la prima volta dal truffatore confermato Yossi Landau, dell’organizzazione ZAKA, che si è macchiata di scandali. “La storia della donna incinta alla quale hanno tagliato la pancia-una storia che è stato provato fosse falsa, è stata diffusa da lei stessa alla stampa internazionale”, ha denunciato il funzionario a YNet. “Non è uno scherzo. Poco a poco, i professionisti prendono le distanze da lei perché non è affidabile”.

Elkayam-Levy si è ulteriormente alienata il governo israeliano facendo derivare la sua “Commissione civile” da un’operazione individuale da lei gestita chiamata Deborah Institute, dando l’impressione di rappresentare Tel Aviv in veste ufficiale. “Inizialmente era davvero molto attiva, il che era un bene”, ha dichiarato una fonte a YNet. “Poi ha iniziato a definirsi una commissione civile. La gente si è confusa, i membri del Congresso si sono rivolti a persone che lavorano con Israele e hanno chiesto che cosa fosse- Israele ha istituito una commissione?” E’ un nome che crea confusione. E alla questione sull’esistenza stessa di una cosa del genere, concretamente, la risposta è no. Lei è la commissione civile.”

Tramite il suo Deborah Institut, la Elkayam-Levy, ha racconto milioni di dollari. Ma a voler credere alle fonti di Ynet, ha raggirato donatori Ebrei americani benestanti come Rahm Emanuel, l’attuale ambasciatore in Giappone dell’amministrazione Biden, e ha sviato il denaro verso il suo conto personale.

Secondo YNet, Elkayam-Levy ha chiesto 8 milioni di dollari per creare la sua “Commissione Civile”, richiedendo 1 milione e mezzo per “spese di gestione e amministrazione”. “Rahm Emanuel, ambasciatore USA in Giappone, le ha donato denaro, cosi come molte altre persone, e ha cominciato a chiedere soldi anche per le lezioni”, ha denunciato il funzionario israeliano.

Dopo più di cinque mesi di ricerca, comunque, l’avvocata affamata di pubblicità, non ha prodotto niente di sostanziale per giustificare la sua enorme raccolta fondi. Infatti, “il report delle atrocità” che Elkayam-Levy ha promesso ai suoi sostenitori, che avrebbe dovuto fornire chiare prove delle sistematiche violenze sessuali di Hamas il 7 Ottobre, non è ancora arrivato.

Nel frattempo, avrebbe tentato di ostacolare la visita in Israele della rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, il cui rapporto è stato infine propagandato da Israele come “prova” dei crimini sessuali commessi da Hamas, nonostante Patten abbia ammesso che non conteneva alcuna prova e non aveva alcun mandato investigativo da parte delle Nazioni Unite.

Sono venuto a conoscenza della propensione di Elkayam-Levy a falsificare i fatti durante una presentazione dell’11 novembre 2023 alla Maimonides Society dell’Università di Harvard. In quell’occasione, ha presentato immagini di combattenti curde uccise in combattimento come donne israeliane ebree uccise e violentate da militanti di Hamas al Nova Electronic Music Festival del 7 ottobre.

Dopo che ho smascherato la sua clamorosa falsità, Elkayam-Levy si è rifiutata di correggere le sue affermazioni e ha invece scritto su Twitter/X per ringraziarmi di aver promosso il suo lavoro.

La caduta dall’Olimpo della Elkayam-Levy, arriva mentre il New York Times pubblica un rapporto che getta ulteriori dubbi sull’articolo del giornale, già screditato, del 28 dicembre 2023, che asseriva la “violenza sessuale sistematica” da parte di Hamas il 7 ottobre. Secondo il rapporto del Times del 25 marzo, un paramedico israeliano che si fa chiamare “G” (vero nome: Guy Melamed) ha mentito al giornale quando ha affermato di aver trovato i cadaveri di ragazze adolescenti nel Kibbutz Beeri in uno stato di spogliazione che indicava chiaramente uno stupro. “Le riprese effettuate da un soldato israeliano che si trovava a Beeri il 7 ottobre… mostrano i corpi di tre vittime femminili completamente vestiti e senza segni apparenti di violenza sessuale”, ha dichiarato il Times.

Traduzione di Mavi Morano – Invictapalestina.org