Guerra a Gaza: i tribunali statunitensi devono ritenere Biden responsabile

Un prossimo appello a San Francisco sosterrà che le politiche del Presidente stanno alimentando il Genocidio di Israele contro il popolo palestinese.

Fonte: English version

Di Miranda Cleland – 7 giugno 2024

Immagine di copertina: Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden commenta un ordine esecutivo che limita l’asilo nella Sala Est della Casa Bianca il 4 giugno 2024 (AFP)

Non è un segreto che l’esercito israeliano sta perpetrando un Genocidio contro il popolo palestinese a Gaza.

Presso l’Organizzazione per i Diritti Umani dove lavoro, Defense for Children International – Palestine (Difesa Internazionale per l’Infanzia, Palestina – DCIP), ho analizzato e riportato più testimonianze dirette di uccisioni, feriti, arresti e torture di bambini palestinesi di quanti ne possa contare.

Persone in tutto il mondo hanno visto di persona le immagini strazianti dei corpi carbonizzati dei bambini palestinesi sui social media; hanno ascoltato i leader israeliani esprimere chiaramente le loro intenzioni di cancellare i palestinesi da Gaza; e da dove vivo a Washington, DC, ho visto l’amministrazione Biden continuare a sostenere diplomaticamente e inviare smoderatamente armi a Israele.

Mentre il Presidente Joe Biden ha recentemente affermato che “nessuno è al di sopra della legge”, in risposta ai verdetti di colpevolezza nel processo dell’ex Presidente Donald Trump per aver pagato una prostituta per il suo silenzio, la sua amministrazione è apparentemente impegnata a proteggere Israele dalle responsabilità ad ogni costo, anche se ciò significa ignorare l’ordine internazionale basato sulle regole.

Biden finora non solo ha rifiutato di sostenere la causa in corso presentata dal Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia, ma ha attivamente respinto le conclusioni preliminari della Corte mondiale che stabiliscono che Israele sta “plausibilmente” commettendo Genocidio.

Ancor di più, Biden continua a indebolire il Procuratore della Corte Penale Internazionale, dopo che è emersa la notizia che stava eseguendo mandati di arresto contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant per aver perpetrato Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità a Gaza.

Mentre il sistema giudiziario statunitense sembra finalmente ritenere Trump responsabile di alcuni dei suoi crimini, i tribunali non sono riusciti a impedire a Biden di favorire la complicità degli Stati Uniti nel Genocidio israeliano dei palestinesi.

Supporto “ininterrotto”.

Il 10 giugno la Corte d’Appello di San Francisco avrà l’opportunità di dimostrare che effettivamente nessuno, compreso il Presidente degli Stati Uniti, è al di sopra della legge.

Il Centro per i Diritti Costituzionali, che rappresenta i querelanti: DCI-P, Al-Haq, i palestinesi di Gaza e i palestinesi americani, chiederà a un collegio di giudici di riconsiderare la decisione del tribunale distrettuale di respingere una causa che cerca di fermare il governo degli Stati Uniti dal trasferire più armi a Israele durante un Genocidio in corso.

A novembre il Centro per i Diritti Costituzionali ha intentato una causa contro Biden, il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin, sostenendo che l’amministrazione Biden è complice del Genocidio dei palestinesi da parte di Israele continuando a fornire sostegno finanziario e diplomatico, nonché armi.

Nella sua risposta alla causa, l’amministrazione Biden ha sostenuto che i tribunali non hanno competenza sulla politica estera, un concetto giuridico noto come Dottrina della Questione Politica.

A gennaio, palestinesi e palestinesi americani hanno testimoniato in un tribunale federale a Oakland, in California, sull’impatto delle armi statunitensi e del sostegno a Israele sulle loro famiglie e sui loro cari a Gaza, e hanno chiesto al giudice di emettere un ordine di emergenza per impedire agli Stati Uniti di inviare ulteriori armi a Israele.

Pochi giorni dopo che la Corte Internazionale di Giustizia aveva emesso le sue prime misure provvisorie nel caso del Sudafrica contro Israele, indicando che Israele stava “plausibilmente” commettendo un Genocidio a Gaza, il giudice federale degli Stati Uniti ha respinto la causa contro l’amministrazione Biden per motivi giurisdizionali, ma ha “implorato” Biden di riconsiderare il suo sostegno “ininterrotto” a Israele.

Da allora, le forze israeliane hanno ucciso altre migliaia di palestinesi a Gaza; hanno ripetutamente preso di mira giornalisti, medici e operatori umanitari; assediato ospedali; bombardato campi profughi; hanno fatto morire di fame i bambini palestinesi disabili e i neonati; hanno impedito agli aiuti umanitari e ai beni di prima necessità di raggiungere le persone bisognose; e altro ancora.

Tuttavia, Biden ha continuato ad accelerare il trasferimento di finanziamenti e armi statunitensi a Israele. Non solo le armi, gli aerei da guerra e la tecnologia statunitense sono stati utilizzati per portare a termine direttamente gran parte della Campagna militare israeliana di Genocidio, ma tutto ciò è stato a spese dei contribuenti americani.

Scelta tra la vita e la morte

L’esercito israeliano ha sganciato bombe americane, bombe GBU-39 di piccolo diametro, prodotte dalla Boeing, su un campo profughi a Rafah alla fine di maggio, incendiando le tende che ospitavano migliaia di palestinesi. Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi nell’attacco, tra cui donne e bambini.

Queste famiglie si stavano rifugiando in una “zona sicura” dopo essere fuggite dalle loro case altrove a Gaza, a seguito degli ordini di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. Gli aerei israeliani li bombardarono comunque.

Sebbene Biden abbia riconosciuto che le forze israeliane hanno utilizzato armi statunitensi per uccidere civili, e un rapporto del Dipartimento di Stato del mese scorso affermava che “è ragionevole valutare che armi americane siano state utilizzate dalle forze di sicurezza israeliane dal 7 ottobre in alcuni casi in contrasto con i suoi obblighi in base al Diritto Internazionale Umanitario”, ha fatto tutto il possibile per mantenere il flusso di armi statunitensi verso Israele.

I tribunali statunitensi hanno un’opportunità davanti a loro: i giudici possono scegliere di fare un passo minimo per consentire alla DCI-P e agli altri querelanti di avere la possibilità di ritenere l’amministrazione Biden responsabile del suo ruolo nel Genocidio dei palestinesi, oppure possono soprassedere e rifiutarsi di effettuare controlli sul potere esecutivo.

È una scelta, letteralmente, tra la vita e la morte.

Le forze israeliane, incoraggiate dal cosiddetto sostegno ferreo dell’amministrazione Biden, hanno ucciso in media più di 60 bambini palestinesi ogni giorno dal 7 ottobre. Sono più di 15.000 i bambini che non torneranno a scuola, né giocheranno con i loro amici, né abbracceranno mai più i loro genitori. Quei 15.000 bambini non cresceranno e non vivranno in una Palestina libera.

Se i tribunali statunitensi continueranno a permettere l’impunità di Biden, un numero maggiore di bambini palestinesi e delle loro famiglie ne pagheranno il prezzo. È un prezzo che io, insieme a molti altri elettori negli Stati Uniti, non sono disposta ad accettare.

Miranda Cleland è un’avvocato difensore presso DCI-P e vive a Washington, DC, dove difende i diritti umani dei bambini palestinesi. Ha conseguito una laurea con lode in Studi Internazionali e Lingua Araba presso l’Università Americana.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org