Israele ha considerato una sconfitta contro Hezbollah?

Le operazioni sempre più sofisticate di Hezbollah contro alti obiettivi israeliani fanno sì che Tel Aviv invochi una “guerra al Libano”. Ma qualunque sia il modo in cui si esamina l’equazione: uomini, capacità, difese, alleanze, lo Stato israeliano sembra impreparato per questa battaglia.

Fonte: English  version

Di Ali Rizk – 11 Giugno 2024

Mentre la guerra a Gaza prosegue, gli scambi transfrontalieri sul fronte libanese-israeliano si sono intensificati. Gli scontri tra Hezbollah e l’esercito israeliano hanno avuto pesanti conseguenze su entrambe le parti. Il Movimento di Resistenza Libanese ha perso oltre 300 combattenti, e i bombardamenti israeliani hanno provocato lo sfollamento di decine di migliaia di residenti libanesi dei villaggi meridionali del Paese.

A Israele non è andata molto meglio, con almeno sessantamila coloni del Nord costretti ad abbandonare le proprie case. Mentre l’esercito di Occupazione ha confermato la morte di una dozzina di suoi soldati negli scontri con Hezbollah, si stima che il numero reale sia molto più alto.

Secondo informazioni ottenute a marzo, oltre 230 soldati israeliani erano stati uccisi in combattimento dall’8 ottobre 2023.

La crescente minaccia di una guerra su vasta scala

Mentre il conflitto nel Nord rimane attualmente entro i confini di una “intensificazione controllata”, le prospettive di una guerra in piena regola tra Hezbollah e Israele potrebbero essere in costante aumento. I membri di estrema destra del governo israeliano, che sono fondamentali per mantenere intatta la coalizione di governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, sono diventati notevolmente più espliciti nel sostenere un’intensificazione delle operazioni sul fronte libanese.

Il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha chiesto di lanciare un attacco a Beirut, descrivendola come “la capitale del terrorismo”. Date queste posizioni, non si può del tutto escludere che Netanyahu possa scegliere di intensificare la sua azione contro il Libano.

Infatti, le recenti dichiarazioni del Primo Ministro israeliano suggeriscono che potrebbe essere in atto una qualche forma di operatività più ampia sul fronte settentrionale.

Intervenendo durante una visita al quartier generale del Comando Settentrionale dell’esercito israeliano, Netanyahu ha fatto riferimento ai “piani sorprendenti” ideati per trattare con Hezbollah, con l’obiettivo di “ripristinare la sicurezza nel Nord e riportare i residenti sani e salvi nelle loro case” senza entrare in ulteriori dettagli.

In mezzo a questi sviluppi, l’esercito israeliano ha recentemente completato un’esercitazione che simulava un’incursione di terra in Libano.

Un’offensiva israeliana su vasta scala sul Libano nel prossimo futuro sarebbe inoltre coerente con le precedenti valutazioni fatte dai funzionari statunitensi, che, a fine febbraio, avevano previsto una possibile incursione di terra in Libano entro la tarda primavera o l’inizio dell’estate.

Le crescenti capacità di Hezbollah

La sfida di Hezbollah a Israele sembra essere in aumento, riflettendo il fallimento dell’attuale strategia di Tel Aviv di fare affidamento su attacchi chirurgici di precisione. Secondo l’istituto israeliano Alma, che monitora gli sviluppi sul fronte libanese-israeliano, nel mese di maggio sono stati compiuti 325 attacchi transfrontalieri da parte di Hezbollah, il numero più alto di attacchi mensili su questo fronte dal 7 ottobre.

Anche le operazioni del Movimento di Resistenza sono diventate più sofisticate, rivelando capacità introdotte per la prima volta. Hezbollah è riuscito a distruggere un pallone di sorveglianza avanzato utilizzato per rilevare gli attacchi in arrivo in un’operazione condotta tramite un drone kamikaze.

Ha inoltre potenziato le sue capacità con i droni, lanciando recentemente un attacco con droni gemelli kamikaze sulla città settentrionale di Hurfeish e conducendo la sua prima incursione aerea in assoluto attraverso un UAV (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) armato equipaggiato con razzi S5. L’operazione ha preso di mira i soldati israeliani nell’insediamento di Metula ed è stata la prima volta in cui una forza araba ha lanciato un attacco aereo su Israele.

Più di recente,  il 6 giugno Hezbollah ha pubblicato un filmato che mostra un attacco missilistico guidato su una piattaforma Iron Dome nella caserma israeliana Ramot Naftali in Galilea.

Cosa aspettarsi in una guerra su vasta scala

La maggiore sofisticazione delle operazioni di Hezbollah può anche essere vista come un’accresciuta urgenza di Tel Aviv di intraprendere un’azione decisiva contro il Gruppo di Resistenza. Lo ha affermato l’ex Ministro del Gabinetto di Guerra israeliano Benny Gantz, che ha descritto il fronte libanese come il fronte operativo più significativo e prioritario nel conflitto attuale, avvertendo che il “momento della verità” è ormai vicino.

Tuttavia, ciò che il Movimento Libanese ha dimostrato dal 7 ottobre serve anche da monito su ciò che attende lo Stato Occupante se dovesse scoppiare una guerra totale.

Si prevede che l’esercito israeliano impiegherà metodi simili a quelli del 2006 in quanto effettuerebbe bombardamenti aerei distruttivi sulle “roccaforti di Hezbollah” nel Sud del Libano, a Beirut e nella Regione della Bekaa.

Il Generale di Brigata libanese in pensione Elias Farhat spiega:

“Non esiste una guerra limitata su vasta scala. Una guerra su vasta scala dovrà includere tutte le roccaforti di Hezbollah”.

Tuttavia, qualsiasi attacco israeliano alla pari o superiore a quanto accaduto nel 2006 quasi certamente verrà accolto, questa volta, con una risposta molto più dura da parte di Hezbollah.

Il Movimento Libanese ha accumulato un arsenale di razzi e missili molto più grande, con stime che indicano oltre 150.000 di queste armi ora in suo possesso. Considerato questo rafforzamento militare, Hezbollah è oggi ampiamente riconosciuto come l’attore non statale più pesantemente armato del mondo.

Forse ancora più importante, il suo arsenale comprende missili di precisione come il Fateh 110, che gli consentono di mirare a installazioni strategiche israeliane che potrebbero subire danni immensi. In questo contesto, gli esperti israeliani hanno messo in guardia contro uno scenario di distruzione reciproca assicurata in caso di guerra su vasta scala con Hezbollah.

È anche possibile che il Movimento Libanese possieda capacità militari che potrebbero minare il vantaggio in termini di potenza aerea di Israele. Il gruppo ha già dimostrato la sua capacità di difesa aerea contro i droni israeliani, essendo riuscito ad abbattere diversi UAV Hermes nell’attuale ciclo di ostilità.

Il pericolo maggiore per Israele, tuttavia, sarebbe il possesso da parte di Hezbollah di difese aeree in grado di abbattere non solo i droni ma anche gli aerei da guerra israeliani. Dato il rafforzamento dei legami militari tra Russia e Iran, aumenta la possibilità che Hezbollah acceda alla potenziata tecnologia antiaerea di Mosca.

Il Movimento di Resistenza ha già annunciato di aver lanciato missili terra-aria contro aerei da guerra israeliani che avevano infranto la barriera del suono e avevano quindi costretto gli aerei a ritirarsi.

Ciò segna il primo sviluppo di questo genere nella storia della guerra tra Hezbollah e Israele e potrebbe essere semplicemente un avvertimento per ciò che potrebbe accadere in caso di guerra totale.

Il fatto che Hezbollah sveli tali armi in un conflitto su vasta scala è coerente con la sua strategia di riservare il meglio per tali scontri. Nel 2006 sorprese l’esercito israeliano colpendo una nave da guerra con un attacco missilistico.

Probabilmente Israele si troverebbe anche ad affrontare operazioni offensive di terra superiori in una guerra su vasta scala con Hezbollah. Il Movimento Libanese ha acquisito una preziosa esperienza in tali operazioni combattendo i gruppi estremisti in Siria.

Come racconta Hussein Ibish dell’Istituto degli Stati del Golfo Arabo:

“La combinazione dei combattenti di terra di Hezbollah e del dominio della tecnologia aerea e di rilevamento russa ha costituito l’A-Team per conto del governo di Assad nella guerra in Siria”.

Data questa esperienza e la sua capacità di lanciare attacchi aerei tramite UAV, Hezbollah probabilmente conserva la capacità di lanciare operazioni offensive di fanteria, soprattutto, con copertura aerea.

Forza lavoro e vantaggi tattici

Hezbollah probabilmente godrà anche di un vantaggio in termini di personale affidabile, esperto e altamente motivato. A causa degli stretti legami con le fazioni della Resistenza alleate in Iraq e Yemen, è probabile che i combattenti di questi Paesi vengano in aiuto di Hezbollah in un conflitto su vasta scala con Israele.

Il Segretario Generale del Movimento Libanese Hassan Nasrallah ha fatto allusione a questo fattore in un discorso del 2017. Israele, al contrario, sembra soffrire di una carenza di personale nei suoi ranghi militari, per non parlare del morale delle truppe e dei comandanti, evidenziato domenica da un’altra dimissione militare di alto livello, questa volta del Comandante della Divisione di Gaza, Generale di Brigata Avi Rosenfeld.

È improbabile che le difese israeliane abbiano successo di fronte a grandi lanci di missili e droni di Hezbollah. A differenza dell’attacco di ritorsione dell’Iran del 13 aprile, in cui gli Stati Uniti e i loro alleati hanno abbattuto gran parte dei droni e dei missili in arrivo, attacchi simili lanciati da Hezbollah sarebbero molto più difficili da affrontare.

La distanza geografica più ravvicinata significa molto meno tempo per intercettare e neutralizzare tali attacchi. Anche Hezbollah, che fa molto affidamento sull’elemento sorpresa nelle sue tattiche militari, certamente non avvertirà dei suoi attacchi in anticipo come ha fatto l’Iran. Di conseguenza, Israele rimarrebbe probabilmente esposto a immensi attacchi attraverso missili terra-superficie, droni kamikaze e attacchi aerei tramite UAV.

Inoltre, la Resistenza Libanese ha trascorso molti mesi ad eliminare instancabilmente “occhi e le orecchie” di Israele nel Nord, distruggendo, secondo quanto riferito, oltre 1.650 apparecchiature di analisi, sorveglianza e acquisizione di obiettivi (ISR) dall’inizio del conflitto.

Israele opera sempre più alla cieca in quel vitale teatro settentrionale, consentendo a Hezbollah di colpire ripetutamente e con successo alti obiettivi, penetrare più profondamente nello Stato Occupante e impiegare armi più avanzate.

La risposta degli Stati Uniti

Anche se è probabile che gli Stati Uniti si affretteranno a difendere il loro alleato israeliano, la domanda più grande è fino a che punto saranno disposti a spingersi. Come indicato sopra, è improbabile che le misure difensive possano indebolire in modo significativo la gravità delle operazioni missilistiche e droni transfrontaliere di Hezbollah.

A giudicare dal suo approccio dopo l’attacco iraniano a Israele, è improbabile che Washington vada oltre il sostegno difensivo. A seguito dell’Operazione True Promise (Vera Promessa), la Casa Bianca avrebbe informato Tel Aviv che non avrebbe preso parte ad alcuna azione offensiva contro Teheran, lasciando di fatto al suo alleato israeliano poca scelta se non quella di accontentarsi di una risposta molto meno proporzionata all’importante operazione militare dell’Iran.

Considerando come si è sviluppata la situazione, sarebbe una scommessa rischiosa per Israele riporre le proprie speranze nel garante della sicurezza statunitense, assumendo un ruolo offensivo in una grande guerra con Hezbollah. Aumenterebbero anche le tensioni tra gli Stati Uniti e le superpotenze rivali, rafforzando questa dinamica.

Steven Simon, Direttore Capo per il Medio Oriente e il Nord Africa presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti durante l’amministrazione Obama, sottolinea che “un ruolo di combattimento diretto al di là delle difese aeree (in una guerra su vasta scala tra Hezbollah e Israele) è altamente improbabile”. Ciò è particolarmente vero, aggiunge, “date le tensioni con Russia e Cina”.

Nawaf al-Musawi, funzionario di Hezbollah per le Risorse e gli Affari di Frontiera e uno degli strateghi del movimento, offre questa previsione:”L’occupazione israeliana ha bisogno delle armi di Washington per qualsiasi guerra voglia intraprendere contro il Libano. Dopo ogni guerra con il Libano, la regione non sarà più la stessa di prima. La prossima guerra con Israele sarà la guerra finale”. 

Traduzione i Beniamino Rocchetto -Invictapalestina.org