Chi ha ucciso Giuseppe?

Torino 1 aprile,  Rosario Citriniti – Invictapalestina – agg. 2 aprile

Qualche anno fa viaggiando in Calabria con uno di quei bus blu (chiamati in gergo Postali) della Compagnia Calabro Lucana, ad un certo punto è salito a bordo un giovane con i capelli gellati a forma di cresta dall’aspetto trasandato, si è avvicinato e mi ha salutato chiamandomi Palestina, una specie di soprannome. Io lo avevo visto qualche volta a Pentone, sempre schivo e apparentemente distratto. Sul bus si è seduto vicino,  ha sentito una certa forma di simpatia e a differenza di un professore che nei giorni precedenti mi aveva quasi rimproverato di perdere tempo con i palestinesi anziché pensare alle miserie locali, Giuseppe non aveva per la Palestina nessuna avversione, forse perché anche lui come i palestinesi si sentiva tra gli ultimi di questa terra, questo fece da ponte e tra una curva e l’altra della statale 109 bis che ci portava a Pentone, con  flash  discontinui parlò di carcere, rotture di palle, emarginazione, saltando di palo in frasca come se qualcosa gli avesse confuso la giusta sequenza delle idee.

Arrivati a Pentone mi salutò e andò via velocemente, io chiesi informazioni per capire chi fosse di preciso, nei paesi calabresi è più facile identificare le persone con un  soprannome e così mi dissero che era Giuseppe chiamato “Spedito”, un bravo ragazzo.

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Pentone è un comune di 2.209 abitanti della provincia di Catanzaro.

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Dalle Montagne del Kurdistan al Cuore di Roma, Ararat non si sgombera!

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Sabato 2 aprile ore 6.30 colazione resistente al centro socio-culturale kurdo Ararat
Via di monte testaccio 28 – Largo Dino Frisullo

Dopo diciassette anni di costruzione di iniziative interculturali, sociali, politiche, il centro curdo Ararat a Testaccio, nel cuore di Roma, nella piazza che dieci anni fa l’allora sindaco intitolò a Dino Frisullo come riconoscimento proprio per il lavoro da lui svolto in difesa dei diritti dei curdi rischia lo sgombero. Diciasette anni di attività che rischiano di essere cancellati dentro la spirale della riorganizzazione del Patrimonio Pubblico del Comune di Roma. Leggi tutto “Dalle Montagne del Kurdistan al Cuore di Roma, Ararat non si sgombera!”

Tel Aviv, città del sesso e del peccato

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Prima che Rosa Schiano sulle pagine di Nena News ci parlasse di una ricerca governativa che ha rivelato come il sesso a pagamento in Israele ha prodotto nel 2014 ricavi per oltre 300 milioni di dollari, Enrico Catassi qualche anno prima sulle pagine di Globalist.it aveva pubblicato un suo articolo dettagliato intitolato “Tel Aviv, città del sesso e del peccato” nel quale descriveva lo stesso fenomeno.

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35.000 israeliani firmano la petizione per assegnare una medaglia al soldato dell’esercito di occupazione che ha ferito e ucciso  palestinese.

 

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Uccidere gli arabi non è razzismo, sono i valori della famiglia.

BREAKING ISRAELE NEWS – Una petizione online ha raccolto più di 35.000 firme in tre giorni. La petizione chiede  di assegnare una medaglia anziché le manette al medico israeliano che,  giovedì a Hebron , ha sparato su un terrorista arabo  mentre giaceva a terra. “Questo soldato non avrebbe dovuto essere arrestato ma essere premiato, perché con la sua azione rapida e decisiva potrebbe aver impedito una catastrofe.”
Notando che l’evento si è svolto durante il Purim, la petizione dice “il terrorista non è arrivato con shalach manos (pacchetti di cibo) da distribuire ai soldati. E’ arrivato con il suo amico terrorista, armato di coltello, per uccidere i soldati. Leggi tutto “35.000 israeliani firmano la petizione per assegnare una medaglia al soldato dell’esercito di occupazione che ha ferito e ucciso  palestinese.”

Un giorno da pecora con il lupo mannaro.

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26 marzo 2016 – Il Racconto di Fiorella Mannoia.

E comunque ve la racconto per come è andata.

Mi telefona una tizia e mi dice che Geppi Cucciari conduce un programma su Radio 2 e vuole intervistarmi sui David di Donatello. (Io in genere sento poco la radio). Ho conosciuto la Cucciari da Emergency, mi fido e dico si. Mi ritrovo a un giorno da Pecora (che pecore non sono), mi fanno le domande sui David e poi partono con I fatti di Bruxelles su cui avevo deciso di non dire nulla se non altro per rispetto delle vittime, ma era questo che gli interessava e io scema dovevo capirlo. Leggi tutto “Un giorno da pecora con il lupo mannaro.”