I risultati di ricerca di Google suggeriscono che la kefiah palestinese sia un simbolo del terrorismo

Indignazione degli utenti dopo aver scoperto che cercando in Google le parole “Che sciarpa indossano i terroristi”, i risultati  mostrano come voce principale  l’iconico copricapo

Fonte: english version

Di Azad Essa – 25 maggio 2021

Immagine di copertina: sul motore di ricerca di Google , i risultati per:  ‘quali tipi di copricapo o sciarpe indossano i terroristi’ hanno elencato la kefiah come primo risultato (Google / Screengrab)

L’iconica kefiah palestinese, una sciarpa a scacchi in bianco e nero che di solito viene indossata intorno alla testa o al collo, è il copricapo preferito dai terroristi, secondo Google.

Gli utenti dei social media hanno aspramente criticato martedì il popolare motore di ricerca dopo che i risultati per “quali tipi di copricapo o sciarpe indossano i terroristi” hanno elencato la kefiah come primo risultato.

La kefiah è un simbolo del nazionalismo palestinese reso famoso negli anni ’60 dal defunto leader palestinese Yasser Arafat. È ampiamente considerata un simbolo della resistenza palestinese ed è spesso indossata come segno di solidarietà.

Nadim Nashif, direttore esecutivo di 7amleh, The Arab Center for Social Media Advancement, ha dichiarato a Middle East Eye che la scoperta ha evidenziato come le grandi aziende tecnologiche stiano plasmando le narrazioni negative dei palestinesi.

“Anche se non è chiaro come la Ricerca di Google abbia associato la kefiah al terrorismo, 7amleh ha studiato e documentato come le politiche di Google – sia in Google Maps, YouTube o nel Knowledge Panel di Google – discriminano i palestinesi, diffondono disinformazione e perpetuano stereotipi razzisti e disumanizzanti, contrari alle leggi e alle norme sui diritti umani “, ha detto Nashif.

“La kefiah è stata per decenni un copricapo storico di arabi e palestinesi, utilizzata inizialmente dagli agricoltori e successivamente diventata un simbolo del nazionalismo palestinese … associare questa icona storico-culturale al terrorismo, è razzista e disumanizzante”.

Il gruppo ha affermato di aver presentato un reclamo ufficiale a Google e di essere in attesa di un aggiornamento da parte dell’azienda.

Google non ha risposto alla richiesta di chiarezza o commento di MEE.

Google e Amazon firmano un accordo da 1,2 miliardi di dollari con Israele

Mentre alcune sezioni dei social media  si  sono indignate per la scoperta, lunedì Amazon Web Services (AWS) e Google hanno firmato un accordo da1,2 miliardi  di dollari con Israele.

Il progetto, chiamato Nimbus, vedrà le due società tecnologiche fornire servizi cloud al settore pubblico israeliano e all’esercito israeliano.

L’accordo, confermato ad aprile ma firmato solo lunedì, è arrivato pochi giorni dopo che un gruppo di dipendenti di Google, soprannominato la diaspora ebraica in Tech, aveva esortato il CEO Sundar Pichai a porre fine ai contratti commerciali che violano i diritti umani dei palestinesi.

La lettera, firmata inizialmente da almeno 250 dipendenti, invitava Google a proteggere e sostenere la libertà di parola, incluso il rifiuto dell’insinuazione che le critiche a Israele fossero antisemite.

“Chiediamo alla leadership di Google di rifiutare qualsiasi definizione di antisemitismo che ritenga che la critica a Israele o al sionismo sia antisemita”, si legge nella lettera.

Gli sviluppi all’interno di Google vanno di pari passo con sforzi simili in Apple, dove circa 1.000 persone hanno esortato il CEO Tim Cook a rilasciare una dichiarazione a sostegno dei diritti dei palestinesi.

La lettera chiedeva ad Apple di riconoscere che “milioni di palestinesi attualmente soffrono sotto un’occupazione illegale”.

“Affare vergognoso”

L’attivista palestinese-americano Nerdeen Kiswani ha detto a MEE che l’accordo ha mostrato il “disprezzo” che entrambe le società hanno per le vite palestinesi.

“Oltre 50.000 palestinesi a Gaza sono stati sfollati e oltre 200 sono stati assassinati”, ha detto. “Invece di mostrare preoccupazione o solidarietà per la difficile situazione palestinese, Google e Amazon si sono  uniti per firmare il vergognoso accordo da un miliardo di dollari con Israele, mentre i palestinesi continuano a soffrire”.

Allo stesso modo, Nashif di 7amleh ha affermato che l’accordo ha mostrato “come le aziende tecnologiche stanno consentendo le violazioni dei diritti umani e sviluppando politiche per mascherare queste attività illegali.

“AWS [Amazon Web Services] non dovrebbe fornire servizi cloud alle aziende che lavorano con governi e forze armate per sviluppare tecnologie di sorveglianza e spiare palestinesi e altri attivisti e organizzazioni per i diritti umani”.

Sia Google che Amazon non hanno risposto alla richiesta di MEE di commentare l’accordo.

La critica all’interno del mondo tecnologico arriva tra innumerevoli accuse di censura di account o post filo-palestinesi sui social media, inclusi Facebook, Instagram e Twitter.

La scorsa settimana, i ricercatori hanno detto a MEE che anche la comprensione della reale portata dei danni del bombardamento aereo israeliano di 11 giorni a Gaza era difficile da accertare, perché molti strumenti di mappatura open source, tra cui Google, non hanno aggiornato le loro mappe con immagini ad alta risoluzione.

Senza offrire una spiegazione, Google ha detto a MEE che non aveva intenzione di aggiornare le mappe di Gaza.

 

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org