Un’opportunità che non può essere persa: sullo storico incontro di Blinken con attivisti palestinesi

Per la prima volta un Segretario di Stato americano ha dedicato tempo e attenzione alla voce palestinese. Non è stato un incontro di rito, è stato un incontro serio con varie voci palestinesi che stanno resistendo attivamente sul campo.

Fonte: english version

Di Miko Peled – 28 Maggio 2021

Foto di copertina: Il segretario di Stato Antony Blinken parla durante un incontro con i leader della società civile, il 25 maggio 2021, nella città di Ramallah in Cisgiordania. Alex Brandon | AP

GERUSALEMME OCCUPATA – Con una mossa senza precedenti e molto gradita, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato quattro attivisti palestinesi a Ramallah. I quattro attivisti erano Hadeel Qazzaz di Gaza, Aref Husseini di Gerusalemme, Dalal Irikat, la figlia del defunto Saeb Iriqat, e Issa Amro di Hebron. Ho incontrato Issa a Hebron subito dopo il suo incontro con Blinken, e ha riferito molte informazioni sulla rivoluzionaria distensione.

Cambiamento

Mentre ero seduto con Issa e lo ascoltavo descrivere l’incontro, mi è venuto in mente il seguente ricordo. Negli anni ’70, ’80 e ’90, mio ​​padre, un ex Generale dell’IDF e un sionista convinto, viaggiava spesso e si recava negli Stati Uniti con l’obiettivo principale di convincere i politici statunitensi a smettere di fornire armi e denaro a Israele,  per costringerlo a rispettare il diritto internazionale e ad agire in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite sui diritti del popolo palestinese, forse una posizione strana da parte di un ex Generale israeliano, ma è vero.

Mio padre non è mai stato in grado di incontrare nessun importante politico statunitense, perché nessuno voleva sentire quello che aveva da dire. Non c’era una sola figura significativa che volesse ascoltare un Generale israeliano sui diritti dei palestinesi. Il migliore che abbia mai avuto è stato un incontro a Gerusalemme con Zbigniew Brzezinski, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale durante l’amministrazione Carter. Quell’incontro avvenne in un piccolo caffè di Gerusalemme a condizione che l’incontro rimanesse segreto.

Il punto è che ci è voluto molto tempo, troppo tempo, e i palestinesi hanno dovuto pagare un prezzo altissimo, ma gli Stati Uniti hanno fatto molta strada. Dei quattro attivisti, conosco solo Issa Amro, e il fatto che fosse presente significa che la voce palestinese era rappresentata. Issa è la persona più completa e intelligente che si possa incontrare ed è andato all’incontro preparato.

Ha insistito che gli Stati Uniti riconoscessero Israele come regime di apartheid. Ha invitato il governo degli Stati Uniti ad aprire discussioni con tutti i gruppi politici palestinesi, incluso Hamas, e ha sfidato l’amministrazione Biden a fornire una deroga presidenziale che consenta il contatto con Hamas, proprio come la deroga presidenziale che consente ai funzionari americani di condurre colloqui con il partito Fateh a Ramallah. Entrambe le parti sono ancora considerate dagli Stati Uniti come organizzazioni terroristiche.

Critiche feroci da ogni parte

Issa è stato pesantemente criticato da molti per il suo incontro con Blinken, ma come si suol dire, “quando ti vengono a cercare, sai che stai facendo qualcosa di giusto”. Gli Stati Uniti possono essere l’impero del male, e sì, forniscono a Israele le stesse armi che uccidono i palestinesi. Allo stesso tempo, senza un cambiamento nella politica estera statunitense, non c’è motivo di aspettarsi un cambiamento in Palestina.

Tutti, dal sito di notizie Breitbart ,all’ufficio di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) a Ramallah hanno affermato che Issa meritava di essere criticato. Il primo ha criticato “il passato di Amro come attivista radicale nel 2017, riferendo che  era stato a favore di una terza “intifada”, aveva pubblicato messaggi in favore del terrorismo palestinese e aveva condiviso la retorica antisemita sui social media.”

Issa si dedica alla resistenza all’occupazione sionista della Palestina ed è ugualmente dedito alla non violenza e all’educazione delle giovani generazioni di palestinesi che sanno come utilizzare la disobbedienza civile e altre forme di resistenza non violenta. Non c’è mai stato un singolo caso in cui Issa Amro abbia fatto ricorso, chiesto o espresso sostegno alla violenza. Nemmeno durante questo ciclo di violenze quando molti, se non la maggior parte dei palestinesi, hanno effettivamente sostenuto i razzi lanciati da Gaza.

Il rappresentante del BDS a Ramallah ha scritto in arabo che Issa “è un esempio di sostenitore palestinese del sionismo”. Anche questa è un’affermazione ridicola, e sicuramente lo sanno. Issa ha chiesto la fine del regime dell’apartheid dal fiume al mare e non ha mai lavorato, collaborato o mostrato altro che disprezzo e resistenza all’occupazione sionista della Palestina. Entrambe le accuse sono ridicole.

manifestanti trasportano bare finte durante una manifestazione contro la visita di Blinken a Ramallah, 25 maggio 2021. Nasser Nasser | AP

Issa ha pagato e continua a pagare a caro prezzo la sua dedizione alla causa. È stato arrestato e picchiato dalle autorità israeliane, è stato picchiato e minacciato dai coloni razzisti armati che lo circondano a Hebron, ed è stato molestato, perseguitato e perseguito dall’Autorità Palestinese che non è soddisfatta del suo efficace lavoro di attivista. La piccola organizzazione che opera a Hebron, Youth against Settlements (Gioventù Contro gli Insediamenti), o YAS, è probabilmente è una delle organizzazioni di riferimento più efficaci in Palestina.

C’è una rabbia diffusa e giustificata nei confronti degli Stati Uniti per il loro sostegno a Israele. Anche se Israele conduce un massacro dopo l’altro a Gaza, le amministrazioni statunitensi perpetuano la menzogna che Israele agisca per autodifesa. Gli Stati Uniti sostengono la diffusa pulizia etnica di Israele e non dicono nulla quando coloni israeliani armati e militari profanano i sacri terreni del complesso di Al-Aqsa.

Quindi non sorprende che ci siano persone che sono arrabbiate e critiche sul fatto che attivisti seri abbiano onorato Blinken con un incontro. Tuttavia, per la prima volta, un Segretario di Stato americano ha dedicato tempo e attenzione alla voce palestinese. Non è stato un incontro di rito, è stato un incontro serio con varie voci palestinesi che stanno resistendo attivamente sul campo. Questa è un’opportunità che nessuno può permettersi di perdere.

Quando avere ragione e quando essere intelligenti

La complicità americana con i crimini del sionismo in Palestina e oltre è meritevole di condanna. I rappresentanti degli Stati Uniti in patria e all’estero dovrebbero essere chiamati in causa e svergognati per il loro sostegno a Israele e per aver abbracciato una politica estera sionista nella regione. Tuttavia, come si suol dire, bisogna sapere non solo quando avere ragione, ma anche quando essere intelligenti. E per quanto disprezzo si possa nutrire per gli Stati Uniti e la loro politica estera, resta il fatto che coloro che cercano giustizia in Palestina avranno bisogno del sostegno dell’impero regnante, e si dà il caso che sia gli Stati Uniti.

Miko Peled è uno scrittore e attivista per i diritti umani, nato a Gerusalemme. E’ autore di “The General’s Son. Journey of an Israeli in Palestine” e “Injustice, the Story of the Holy Land Foundation Five”.

 

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org