Perché i palestinesi protestano contro Abbas?

Un sondaggio condotto dopo la guerra ha rilevato un drammatico aumento del sostegno ad Hamas, con oltre la metà degli intervistati che affermava che avrebbe dovuto guidare il movimento palestinese.

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Joseph Krauss  – 28 giugno 21

Immagine di copertina: Agenti di sicurezza palestinesi in borghese detengono un manifestante durante gli scontri scoppiati a seguito di una manifestazione per protestare contro la morte  di Nizar Banat, nella città di Ramallah in Cisgiordania, sabato 26 giugno 2021. (Foto AP/Nasser Nasser)

GERUSALEMME (AP) — Migliaia di palestinesi sono scesi in piazza negli ultimi giorni per protestare contro il presidente Mahmoud Abbas e l’Autorità palestinese, le cui forze di sicurezza e sostenitori li hanno dispersi con la violenza.

Le manifestazioni sono state innescate la scorsa settimana dalla morte di un  esplicito oppositore dell’AP in custodia delle forze di sicurezza, ma  i motivi di scontento sono molto più profondi. La popolarità di Abbas è crollata ad aprile dopo aver annullato le prime elezioni in 15 anni e accantonate dalla guerra di Gaza a maggio. L’Autorità Palestinese è stata a lungo  considerata  corrotta e intollerante al dissenso.

L’Autorità Palestinese è una delle ultime manifestazioni del processo di pace, che è rimasto inattivo per più di un decennio, ed è considerata  da Israele, Stati Uniti e Unione Europea come partner chiave nella promozione della stabilità.

Agenti di sicurezza palestinesi in borghese inseguono e detengono un manifestante durante gli scontri scoppiati a seguito di una manifestazione per protestare contro la morte di Nizar Banat, nella città di Ramallah, in Cisgiordania, sabato 26 giugno 2021. (AP Photo/Nasser Nasser)
La polizia palestinese in assetto antisommossa e gli agenti di sicurezza in borghese si scontrano con i manifestanti a seguito di una manifestazione per protestare contro la morte di Nizar Banat, nella città di Ramallah, in Cisgiordania, sabato 26 giugno 2021. (Foto AP/Nasser Nasser)

Uno Stato in attesa

L’AP è stata istituita negli anni ’90 attraverso accordi di pace provvisori tra Israele e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, che ancora ne rappresenta la causa a livello internazionale. È stata vista come uno stato in attesa e gli è stata concessa un’autonomia limitata in alcune parti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

Israele e l’OLP hanno tenuto diversi cicli di colloqui di pace negli anni ’90 e 2000. I palestinesi, negoziando da una posizione di debolezza, chiedevano  uno stato indipendente a Gerusalemme est, in Cisgiordania e a Gaza, territori che Israele aveva conquistato nella guerra del 1967. Non sono mai stati in grado di raggiungere un accordo e dal 2009 non ci sono stati colloqui sostanziali.

Agenti di sicurezza palestinesi in borghese si scontrano con i manifestanti a seguito di una manifestazione per protestare contro la morte  di Nizar Banat, nella città di Ramallah, in Cisgiordania, sabato 26 giugno 2021. (Foto AP/Nasser Nasser)

Il gruppo militante islamico Hamas ha preso il potere a Gaza nel 2007, un anno dopo aver ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni palestinesi. Ciò ha limitato l’autorità di Abbas a parti della Cisgiordania. Diversi tentativi di riconciliazione palestinese nel corso degli anni sono falliti.

Mentre l’AP ha ministeri, forze di sicurezza e le  istituzioni di uno stato, la sua autorità è limitata ai principali centri abitati che ammontano a circa il 40% della Cisgiordania. Israele ha l’autorità dominante e controlla l’accesso ai territori gestiti dall’Autorità Palestinese, che i palestinesi paragonano abitualmente ai Bantustan governati dai neri stabiliti  nel Sudafrica dell’apartheid.

Autoritarismo in crescita

L’Autorità Palestinese, sempre più autoritaria, è dominata dal partito laico Fatah di Abbas, guidato da una ristretta cerchia di uomini tra i 60 e i 70 anni. L’85enne Abbas, il cui mandato presidenziale di quattro anni è scaduto nel 2009, guida l’AP, l’OLP e Fatah.

La leadership dell’AP, che gode di privilegi speciali per la cooperazione con Israele, è ampiamente vista dai palestinesi come corrotta ed egoista. La sua politica di coordinamento della sicurezza con Israele per perseguire Hamas e altri nemici comuni è estremamente impopolare. Venerdì i manifestanti alla moschea di Al-Aqsa hanno accusato l’Autorità Palestinese di essere collaborazionista, un’accusa che equivale al tradimento.

La scorsa settimana, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in una casa nella Cisgiordania occupata per arrestare Nizar Banat, che aveva ripetutamente criticato l’AP in post online. La sua famiglia dice che è stato  picchiato con i manganelli prima di essere trascinato via. L’ Anp dice di aver avviato un’indagine sulla sua morte, che ha acceso le ultime proteste.

Banat era un candidato alle elezioni parlamentari che Abbas ha annullato ad aprile, quando sembrava che il suo Fatah avrebbe subito una imbarazzante sconfitta a favore di Hamas. Durante la guerra di Gaza scoppiata poco dopo, Hamas è stato  ampiamente visto come difensore e combattente per i diritti dei palestinesi e di Gerusalemme, mentre l’AP non faceva nulla.

Un sondaggio condotto dopo la guerra ha rilevato un drammatico aumento del sostegno ad Hamas, con oltre la metà degli intervistati che affermava che avrebbe dovuto guidare il movimento palestinese.

I manifestanti portano le immagini di Nizar Banat e cantano slogan contro l’Autorità Palestinese durante una manifestazione per protestare contro la sua morte prima di scontrarsi con la polizia antisommossa, nella città di Ramallah, in Cisgiordania, sabato 26 giugno 2021. (Foto AP/Nasser Nasser)

Mantenere il potere

Nonostante la sua impopolarità, Abbas può contare sul sostegno di potenti amici, con Israele, gli Stati Uniti e i donatori occidentali profondamente coinvolti nella sopravvivenza dell’Autorità Palestinese. L’AP paga anche gli stipendi di decine di migliaia di dipendenti pubblici palestinesi che altrimenti farebbero fatica a trovare lavoro.

Amministrando i principali centri abitati, l’AP riduce l’onere finanziario e di sicurezza dei 54 anni di occupazione militare israeliana della Cisgiordania. Aiuta anche a preservare l’idea di un’eventuale soluzione a due stati, anche se Israele espande gli insediamenti ebraici e consolida il suo controllo sulla Cisgiordania e su Gerusalemme est.

L’UE ha investito centinaia di milioni di dollari nell’AP nel corso degli anni e gli Stati Uniti e altre nazioni ne hanno addestrato e attrezzato le forze di sicurezza. L’amministrazione Biden ha detto che spera di rafforzare l’Autorità Palestinese e lavorare con essa per ricostruire Gaza, dove peraltro l’AP non ha potere.

Israele, gli Stati Uniti e l’UE preferiscono una AP non eletta ad Hamas – che considerano un gruppo terroristico – o al caos che potrebbe derivare dal crollo di AP. Si sono impegnati a lavorare con l’AP per gestire il conflitto e ridurre le tensioni fino a un momento futuro in cui il processo di pace potrà essere rianimato.

Ma dopo settimane di disordini a Gerusalemme, una guerra a Gaza e ora violenze di piazza in Cisgiordania, questo approccio sembra sempre più teso e improbabile.

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org