‘Creatività da furto”: inventare false tombe, la nuova strategia israeliana per rubare terra palestinese nella Gerusalemme occupata

Tombe finte, senza corpi, inventate e collocate dall’occupazione israeliana in diverse aree della città di Gerusalemme occupata, per giustificare nuove confische.

Fonte: Versiòn Española

Fonte: corrispondente di PalestineLibre.org da Gerusalemme occupata – 5 novembre 2022

Foto e video dell’Agenzia Maan

Gli stessi leader israeliani hanno detto che Israele è una società di ladri, ma raggiungere questo livello di menzogne per appropriarsi di ciò che appartiene ad altri è davvero inaudito.

Israele è una società di ladri, hanno affermato gli stessi leader israeliani. Gli storici israeliani, a seguito di  molteplici ricerche, indicano che il saccheggio è servito a uno scopo nazionale: completare rapidamente la pulizia etnica nella maggior parte del paese e garantire che circa 800.000 palestinesi espulsi non potessero mai tornare alle loro case.

Lo stesso fondatore dello stato sionista, David Ben-Gurion, affermò che “la maggioranza degli ebrei sono ladri”.

Nel quotidiano israeliano Haaretz, la recensione del giornalista e scrittore israeliano Ofer Aderet sul libro dello storico israeliano Adam Raz era intitolata: ” Nel ’48, soldati ebrei e civili saccheggiarono in massa le proprietà dei loro vicini arabi “. “Le autorità chiusero un occhio”.

Un altro giornalista di Haaretz, il famoso Gideon Levy, ha evidenziato  come le parole “la maggior parte degli ebrei sono ladri” non sono state “pronunciate da un leader antisemita, un odiatore di ebrei o un neonazista, ma dallo stesso David Ben-Gurion. fondatore dello Stato di Israele, due mesi dopo la sua fondazione”.

Per proseguire con i  furti e appropriarsi della terra altrui, la creatività israeliana non ha limiti. Ora, nella città di Silwan, a sud della Moschea di Al-Aqsa, dove fin dagli anni ’70, cioè pochi anni dopo l’occupazione, sono state collocate finte tombe, l’area del supposto cimitero è andata continuamente  aumentando e ampliandosi nel tempo, comprendendo i quartieri di Wadi Hilweh, Wadi Rababa, l’altopiano di Silwan, Al-Harah Al-Wusta e Al-Saloudha.

Negli ultimi mesi, le autorità di occupazione hanno iniziato a convertire un pezzo di terreno che veniva utilizzato come parcheggio in un cosiddetto cimitero, erigendo “tombe finte” e finte lapidi e strutture funerarie per trasformarlo in un supposto cimitero ebraico, limitandone gli accessi. Attualmente sono in corso lavori di scavo, livellamento del terreno, posizionamento di terra rossa e di enormi pietre, a simulare tombe, nella zona contigua. Oltre ad appendere un cartello in arabo ed ebraico con il nome del cimitero, e minacciare multe in caso di “abbandono do rifiuti”.

Questa “creatività ingegnosa” di collocare finte tombe sulla terra palestinese è un nuovo metodo utilizzato dai coloni israeliani e dalle organizzazioni degli insediamenti per confiscare e sequestrare vaste aree di terra e proprietà palestinesi nella Gerusalemme occupata, in particolare nella città di Silwan.

Le autorità di occupazione tentano, ponendo finte tombe, di simulare sul sito l’esistenza di un cimitero ebraico con valore storico e un’antica presenza ebraica nel settore.

Intanto i cimiteri cristiani e musulmani e altre proprietà palestinesi vengono espropriate e distrutte con l’argomento della necessità di ampliare aree verdi, sentieri e autostrade e spazi ad uso pubblico, che “curiosamente” passano sempre attraverso le proprietà palestinesi.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org