“La Palestina Deve Essere Cancellata”: Il “Times of Israel” pubblica e cancella l’articolo che invoca il Genocidio

Giovedì è apparso un articolo sul popolare quotidiano israeliano The Times of Israel, che invocava apertamente il Genocidio del popolo palestinese.

Fonte. English version

The Palestine Chronicle – 19 maggio 2023 

Giovedì è apparso un articolo sul popolare quotidiano israeliano The Times of Israel, che invocava apertamente il Genocidio del popolo palestinese. Sebbene il pezzo sembri essere stato rimosso dalla sezione blog del sito web, è ancora accessibile tramite la biblioteca digitale Internet Archive.

L’articolo aveva indicato come autore il blogger di Chicago Jeffrey Camras, descritto nella biografia come una persona con un “profondo amore per il popolo ebraico e lo Stato di Israele”.

“Per riparare a un torto, raggiungere la pace e andare avanti, la Palestina deve essere cancellata”, ha scritto Camras, aggiungendo: “È un affronto alla società, alla moralità, all’umanità. Rappresenta la menzogna e l’antisemitismo, oppressione e terrore. Niente di più”.

Ha anche scritto:

“A nessuno importa dei palestinesi. La cura per loro esiste esclusivamente sotto forma di difesa anti-israeliana, non di sostegno pro-palestinese”.

“Israele (e voi lettori) deve riporre la sua fede nella Torah e nell’Hashem (Dio) per compiere il nostro destino. Stabilire la sovranità su Har HaBayit. Facciamolo oggi! Conquistiamo le restanti terre bibliche in Libano, Siria e Giordania. Facciamolo diplomaticamente o militarmente”.

In un precedente articolo, sempre sulla pagina del Times of Israel, intitolato: “Una Soluzione Halachica è una Soluzione Diplomatica”, sempre pubblicato nella sezione dei blog del Times of Israel, il 18 aprile, Camras scriveva: “Per cambiare le sorti del Conflitto palestinese, dobbiamo trasformare il conflitto da nazionale a religioso”.

L’ultimo articolo è stato pubblicato giovedì pomeriggio, più o meno nello stesso momento in cui migliaia di estremisti ebrei israeliani hanno preso parte a una parata provocatoria nella città palestinese occupata di Gerusalemme Est, intonando slogan razzisti come “Morte agli Arabi”.

Non è chiaro quando l’articolo sia stato rimosso dal sito web, ma secondo la versione del pezzo consultata dal Palestine Chronicle nella biblioteca digitale Internet Archive, la voce è stata pubblicata giovedì 18 maggio alle 15:32.

Alcuni funzionari e parlamentari israeliani hanno preso parte alla cosiddetta “Marcia delle Bandiere”, tra cui il Ministro per la Sicurezza Nazionale israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir e il Ministro Yisrael Katz.

Nel suo discorso alla manifestazione, Katz ha chiesto l’assassinio del leader di Hamas Yahya Sinwar.

“Yahya Sinwar dovrebbe anche sapere che se osa prendere di mira la Marcia, il suo destino sarà lo stesso dei suoi amici nella Jihad Islamica”, un riferimento agli omicidi compiuti da Israele durante il suo ultimo bombardamento su Gaza.

Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha condannato la violenza e il razzismo “oltraggiosi e inaccettabili” mostrati durante la Marcia delle Bandiere israeliana.

Di seguito l’articolo pubblicato sul Times of Israel:

La Palestina Deve Essere Cancellata

Fonte; English version

Di Jeffrey Camras – 18 maggio 2023

Per riparare a un torto, per raggiungere la pace e andare avanti, la Palestina deve essere cancellata. È un affronto alla società, alla moralità, all’umanità. Rappresenta bugie e antisemitismo, oppressione e terrore. Niente di più.

A nessuno importa dei palestinesi. La cura per loro esiste esclusivamente sotto forma di difesa anti-israeliana, non di sostegno pro-palestinese. Lo dimostrano i campi profughi; la Cisgiordania e Gaza occupate dalla Giordania e dall’Egitto tra il 1948 e il 1967. Generazioni dopo, i discendenti di coloro che divennero profughi durante la Guerra d’Indipendenza del 1948 sono relegati nei campi senza possibilità di sostentamento o miglioramento; questo accade in Libano, Siria e Giordania, loro confratelli arabi.

Per affrontare adeguatamente i nostri nemici, dobbiamo capirli. Il concetto stesso di statualità è un concetto straniero, attuato da Gran Bretagna e Francia nella regione a loro vantaggio. Prima di questo c’erano gli emirati, una forma evoluta e moderna di tribù. C’era un emirato di Gerusalemme e altre località in Palestina, sotto il dominio dell’Impero Ottomano. È un modello che funziona per la regione. Può funzionare anche per noi.

C’è un odio così amaro nei confronti degli ebrei da parte dei palestinesi che si è manifestato in modi orribili. Attentati suicidi. Intifida. Terrorismo. Adulterazione della storia, come millantare l’essere discendenti dei Filistei; dichiarare la Palestina un Paese esistente prima di Israele; rifiuto di convivere in pace.

Come dirlo semplicemente. Hanno perso! Non possono dettare alcun termine. Da che mondo è mondo ogni Paese nel corso della storia ha stabilito i propri confini e conquistato terra attraverso la guerra, e si condanna collettivamente Israele per averlo fatto nel 1948? Per non parlare del fatto che un popolo che ritorna nella sua terra dopo un’orribile espulsione ed esilio è l’adempimento di ogni valore che l’Occidente proclama di avere.

Devo ricordarvi che se gli arabi avessero scelto di farlo, nel 1948 non ci sarebbe stata una guerra. Ci sarebbero stati 2 Stati, secondo il Piano del Mandato delle Nazioni Unite del 1947. E permettiamo comunque agli arabi che vogliono uccidere gli ebrei e gettarli in mare, di avere una seconda possibilità. Che cos’è? Non c’è giustizia o riparazione questa. I palestinesi devono essere rieducati. Per non odiare gli ebrei, devono imparare la loro vera storia, non il pensiero malinconico antisemita che glorifica la morte dei bambini nel nome di Allah. Oserei persino dire che sepolti nel profondo della Palestina ci sono i discendenti di ebrei che si convertirono all’islam o al cristianesimo, o furono costretti a convertirsi all’islam e al cristianesimo. Potrebbe anche esserci un Tikkun (un reinizio), un’opportunità, per il loro ritorno alla nostra civiltà, il loro ritorno a HaKodesh Baruch Hu: Il Santo, benedetto sia (eufemismo per Dio)

I palestinesi possono giocare tutte le carte, comportarsi come una società fondamentalista arretrata, ma essere trattati come una società razionale e democratica. Queste sono le nostre rimostranze con l’Occidente, con l’America e l’Europa, e mostra anche i limiti del pensiero occidentale e della democrazia.

Israele (e voi che leggete) deve riporre la sua fede nella Torah e nell’Hashem (Il Nome: per non nominare Dio) per compiere il nostro destino. Stabilire la sovranità su Har HaBayit (Il Monte del Tempio). Facciamolo oggi! Stabiliamo la preghiera ebraica e un Korban Tamid (Sacrificio) oggi! Conquistiamo le restanti terre bibliche in Libano, Siria e Giordania. Facciamolo diplomaticamente o militarmente. Non mostriamo debolezza con i nostri nemici. Espelliamo chiunque non accetti la sovranità di Hashem (Dio), il cui riconoscimento della sovranità ebraica è la prova suprema. La resistenza mortale sarà soddisfatta di conseguenza. Ad ogni arabo amante della pace sarà offerto il diritto di residenza. Questo sarà un modello di convivenza pacifica, un modello ebraico, un modo per essere un faro per le nazioni. Noi stessi abbiamo vissuto da non cittadini in ogni civiltà del mondo. Sappiamo cosa vuol dire essere oppressi e perseguitati per non essere musulmani o per non essere cristiani. Dhimmi (Sudditi), ci chiamavano i musulmani. Noi non siamo così. Sappiamo come trattare bene i nostri vicini. La Torah ce lo comanda!

Gli arabi parlano spesso della loro utopia pan-araba. Gli arabi possono trovare la cittadinanza in questa entità e possono essere residenti nella nostra. Il mondo chiede diritti umani per i palestinesi. Ebbene, per i palestinesi, se volete questi diritti, dovete rinunciare alla vostra nazionalità. Perché è una menzogna. Un affronto alla moralità, alla Verità e alla Giustizia. E una macchia oscura sul tessuto della storia umana. E non mi scuserò per non essere morto.

Cittadini di Israele e di Am Yisrael, smettete di avere paura! Smettete di aspettare l’approvazione dall’America e dall’Occidente. Siate consapevoli e camminate con Hashem (Dio).

L’autore Jeffrey Camras ha un profondo amore per il popolo ebraico e lo Stato di Israele. È cresciuto negli Stati Uniti e ha vissuto in Israele da adulto. Attualmente risiede nella diaspora, a Chicago, IL.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org