Comunicato sulla sentenza della Corte suprema israeliana relativa alla scuola di Gomme di Alhan al Akmar

Dopo 9 anni di iter processuale il 5 settembre 2018 la Corte suprema israeliana ha emesso il proprio verdetto definitivo.

Ogni tanto qualche nostro lettore ci scrive per darci un suo punto di vista e chiaramente uno stimolo per la discussione. Nel Caso di Ary che si dichiara medico di MSF e che ha “sputato” il suo sangue a GAZA ci sembra che nonostante il suo lavoro, il suo soggiorno a GAZA e la sua laurea in Medicina abbia capito ben poco di quella realtà proponendo luoghi comuni e gli stereotipi dell’Hasbarà!
Ary Rubin – Ogni visione unilaterale di un problema è sbagliata. Il governo israeliano è sicuramente colpevole di gravi errori, ma i palestinesi non sono dei santi….io sono un medico ebreo, lavoro con MSF e ho passato molto tempo a Gaza. Se i movimenti palestinesi avessero speso i soldi spesi per armi e bombe per dare un istruzione al proprio popolo la loro situazione sarebbe diversa. E’ facile, demagogicamente parlando schierarsi col debole. Ma mi piacerebbe molto sapere quanti di voi hanno mai messo piede da quelle parti? Quanti conoscono realmente la storia di quanto è accaduto dal 1948 ad oggi? Pochi o pochissimi…ma prendersela con gli ebrei é sempre facile. Cosa avete fatto voi per i palestinesi oltre a chiacchere? Io ho sputato sangue a Gaza. In un processo storico torti e ragioni sono quasi sempre da entrambi i lati…

 

COMUNICATO di Vento di Terra

Dopo 9 anni di iter processuale il 5 settembre 2018 la Corte suprema israeliana ha emesso il proprio verdetto definitivo. La Scuola di gomme dovrebbe essere demolita assieme al villaggio di Alhan al Ahmar entro la prossima settimana.

Vento di Terra ONG esprime il proprio sostegno alle comunità beduine, ribadendo i loro inalienabili diritti e in particolare all’istruzione e ai servizi di base. Ribadendo che la costruzione della scuola è coerente con la legislazione internazionale, si richiama il fatto che, a fronte dell’insediamento illegale di 40 mila coloni nell’area, i cui insediamenti sono forniti di ogni servizio, ai palestinesi residenti nell’area dal ’67 non è stato riconosciuto dall’Autorità militare permesso alcuno per la costruzione di edifici pubblici.

Si fa appello al Governo Italiano e alla Comunità europea, alle Nazioni Unite, alla comunità internazionale, affinché vengano posti in atto tutti gli strumenti diplomatici possibili per scongiurare un’azione da parte dello Stato israeliano che avverrebbe in violazione delle legislazioni internazionali e della Quarta Convenzione di Ginevra.

Alla luce dell’impegno profuso in questi anni, alla partecipazione diretta del Ministero degli esteri al progetto per tramite della Cooperazione allo sviluppo,  si sollecita il Governo italiano a intervenire presso le Autorità israeliane richiedendo la sospensione delle demolizioni e la tutela dei diritti delle comunità locali.

Si fa appello inoltre alla società civile affinché si sviluppino le opportune iniziative di solidarietà e si acceleri la raccolta firme in favore della scuola pubblicata sulla piattaforma Change. Si fa infine appello affinché l’Unione Europea con il tramite dell’Alto rappresentante Federica Mogherini attivi gli strumenti diplomatici atti a proteggere la popolazione residente, tutelarne i diritti e prevenire altre demolizioni e deportazioni ai danni della comunità beduine.

PER FIRMARE LA PETIZIONE CONTRO LA DEMOLIZIONE >>

Vento di Terra ONG Onlus

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam