Al-Nujaba a Gaza; Perché Israele teme la presenza dell’Hachd?

…ma tra tutte queste paure, ce n’è una ancor più viva delle altre, quella ispirata da una presenza “sciita” a Gaza.

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30 maggio 2020

 

Copertina – I combattenti di al-Nujaba. (Archivi)

 

Tra il fronte settentrionale sionista completamente destabilizzato dove l’esercito sionista spara su tutto ciò che si muove per paura di vedere i commando Hezbollah attraversare, come hanno fatto non molto tempo fa, la barriera di sicurezza ed entrare in piena Galilea e il fronte meridionale, dove la Resistenza ha ora degli emuli in Cisgiordania, l’esercito sionista non sa cosa fare. Soprattutto da quando le cosiddette forze d’élite dell’esercito israeliano impegnate a Ramallah, a Quds e altrove nelle colonie sioniste cominciano ad accumulare errori su errori per grande disgrazia dell’entità israeliana. Questa mattina, un palestinese di 31 anni è stato ferito dai militari israeliani non lontano dal checkpoint di Jabbarah, a Toulkarem, in Cisgiordania.

 

Al-Nujaba forma una brigata per liberare il Golan – Il sito di informazione israeliano Jerusalem Post ha affermato che la formazione della “Brigata di liberazione del Golan” in seno al movimento al-Nujaba è la prova che esso “cerca di combattere Israele”.

 

Ancora un abitante del villaggio palestinese è stato ucciso venerdì 29 maggio durante un’incursione di soldati israeliani nel villaggio di Nabi Saleh, a nord di Ramallah. Lo stesso giorno, un altro palestinese è stato ucciso dai tiri dei soldati israeliani a nord-ovest di Ramallah in Cisgiordania. Lungi dal fermarsi a questo, i soldati israeliani hanno ucciso un giovane ragazzo palestinese affetto da sindrome di Down, accusandolo di aver cercato di investirli con un’auto.

E’ chiaro che l’esercito sionista non controlla più nulla, né la crescente ondata di rabbia palestinese né i nervi dei suoi soldati presi tra un nuovo focolaio di Covid-19 e una situazione “sicuritaria” vicina alla “guerra civile”. Ma tra tutte queste paure, ce n’è una ancor più viva delle altre, quella ispirata da una presenza “sciita” a Gaza.

Il gruppo di ricerca israeliano Intelligence and Terrorism Information Center (ITIC), che ha stretti legami con l’esercito israeliano e il Congresso ebraico americano, il 25 maggio ha pubblicato un articolo riguardo la distribuzione da parte di al-Nujaba (uno dei componenti principali di Hachd al-Chaabi in Irak) di aiuti umanitari tra le famiglie palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza.

“Il movimento al-Nujaba ha recentemente distribuito aiuti umanitari a famiglie palestinesi nella Striscia di Gaza. I pacchetti comprendevano pacchi alimentari, prodotti per l’igiene personale e regali per il mese di Ramadan. Il movimento ha scelto di distribuire i suoi aiuti nel cuore della notte per evitare di ferire l’amor proprio delle famiglie. Si trattava principalmente di famiglie di palestinesi uccisi dalle forze israeliane, in particolare a Shajaiyah, località simbolo, che l’esercito israeliano ha attaccato nel 2014 (guerra di 51 giorni) e dove ha fatto decine di morti. La scelta è evidentemente significativa visto che al Nujaba è uno dei rari gruppi iracheni che hanno giurato “di liberare il Golan e di aver formato anche un esercito per la sua liberazione”, dice l’articolo.

Oltre alla distribuzione di aiuti nella Striscia di Gaza, l’ITIC ha scoperto un altro rapporto sulla presenza di al-Nujaba in questa regione; una presenza mediatica. Il movimento ha un ufficio a Gaza, chiaramente attivo dal Libano, e che copre notizie relative all'”asse della Resistenza”. Al-Nujaba secondo un rapporto del 21 dicembre 2019 di detto sito avrebbe organizzato una conferenza intitolata “America, il Grande Satana – il ruolo degli Stati Uniti nei confronti dell’asse della Resistenza e la politica di espansione di Israele.” Rappresentanti di alto livello della Jihad islamica palestinese (JIP), in particolare Ahmad al-Mudallal e Hassan Abdu, commentatore politico strettamente legato a JIP, hanno partecipato alla conferenza che si è tenuta presso gli uffici del Centro Atlas per gli studi su Israele a Gaza”, dice il Think Tank sionista prima di mettere in guardia contro le crescenti attività di al-Nujaba nella Striscia di Gaza.

Facendo riferimento alle parole di un funzionario della Resistenza irachena sugli Stati Uniti e Israele, il sito ricorda che la formazione della “Brigata di liberazione del Golan” in seno al movimento al-Nujaba dimostra che “cerca di combattere Israele”, un’intenzione per il resto perfettamente chiara grazie alla sua presenza a Gaza. Creato nel 2013, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato, a marzo 2019, sanzioni contro il movimento di al-Nujaba e il suo segretario generale Akram al-Kaabi. “In un momento in cui la Cisgiordania sembra una polveriera, il fatto che un gruppo anti-israeliano stia espandendo sempre più la sua presenza a Gaza è tutt’altro che positivo, soprattutto da quando nel febbraio 2018 il gruppo si è impegnato a sostenere Hezbollah in Libano in una guerra contro il nemico israeliano”, ha precisato.

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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