Modena Medaglia d’oro nella lotta di liberazione, insieme alla Destra vota contro la risoluzione dell’Unesco.

19 Febbraio 2017 – aggiornato ore 16 del 19 febbraio.

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Ivano Poppi durante la riunione del Consiglio Comunale co cartello: E’ colonialismo, é furto di territorio.

Comunicato Ufficiale del Comune di Modena.

IL CONSIGLIO CONTRO LA RISOLUZIONE UNESCO SU GERUSALEMME

Condanna la risoluzione dell’Unesco che definisce il Muro del Pianto luogo esclusivamente arabo, “ignorando millenni di storia della città di Gerusalemme”, e ribadisce la “necessità di dialogo da ogni parte politica perché la pace in Medio Oriente passi per il riconoscimento di pari importanza e dignità di tutte le religioni”, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 16 febbraio.

Il documento, presentato da Federica Di Padova (Pd), e sottoscritto anche da Diego Lenzini e Marco Forghieri (Pd) e da Andrea Galli e Giuseppe Pellacani (FI), è stato approvato dall’assemblea con il voto a favore del Pd (escluso Tommaso Fasano che ha votato contro), di Forza Italia e di Idea-Popolo e libertà. Contrari il Movimento 5 stelle, Per me Modena, Sel e Fas-Sinistra italiana.

Il 18 ottobre 2016 l’Unesco ha approvato una risoluzione dedicata alla tutela del patrimonio culturale della Palestina e al carattere distintivo di Gerusalemme est, sulla quale l’Italia si è astenuta. Nella mozione, la consigliera Di Padova ricorda che la risoluzione è stata largamente criticata da rappresentanti della comunità ebraica, da molti governi e da ampie ed eterogenee fasce della società civile perché definisce il Muro del Pianto luogo esclusivamente arabo e utilizza il nome arabo per riferirsi alla moschea di Al-Aqsa, espungendo del tutto quello ebraico, cosa molto grave “perché il Muro del Pianto è luogo sacro per tutte e tre le religioni monoteiste ma il più sacro per la religione ebraica, in quanto costituisce l’unico legame con il Tempio costruito da Erode il Grande e distrutto dai Romani”. Ricorda inoltre che il premier Matteo Renzi, pochi giorni dopo, definì la risoluzione “incomprensibile, inaccettabile e sbagliata. Non si può continuare con queste mozioni finalizzate ad attaccare Israele”.

Su queste basi il documento approvato, oltre a condannare la risoluzione, chiede quindi che “non accada mai più che l’Unesco diventi cassa di risonanza di scontri politici e tensioni internazionali”; esprime solidarietà a Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, vittima di pressioni e minacce per aver affermato che “Gerusalemme deve essere vista come spazio condiviso di patrimonio e tradizioni per ebrei, musulmani e cristiani”; manifesta “piena sintonia con la posizione del Governo italiano per l’attività diplomatica svolta fino a questo momento per persuadere alcuni stati a passare da posizioni favorevoli all’astensione; incoraggia la delegazione italiana all’Unesco “affinché si esprima con voto contrario alla prossima scadenza relativa a questa risoluzione, se quest’ultima non dovesse cambiare nella sostanza”.

http://www.comune.modena.it/salastampa/archivio-comunicati-stampa/2017/2/il-consiglio-contro-la-risoluzione-unesco-su-gerusalemme

4 febbraio 2017 – il vicesindaco di Modena apre i lavori per l’assegnazione del premio Stefano Chiarini.

Comunicato dell’Opposizione nel Consiglio Comunale

Esprimiamo ferma contrarietà all’OdG approvato oggi dal consiglio comunale, riferito alla risoluzione con la quale, l’ottobre scorso, l’UNESCO – agenzia internazionale di sviluppo e salvaguardia della cultura mondiale –, ha approvato, con l’astensione dell’Italia, un documento critico nei confronti di Israele come “potenza occupante” di Gerusalemme e degli altri luoghi santi alle tre religioni, e perciò responsabile di essi.

Con il voto convergente della destra e di alcuni consiglieri del PD (altri non hanno volutamente partecipato al voto), si è voluto parteggiare con l’irritata reazione del governo israeliano, il quale ha deplorato il mancato uso del nome in ebraico del Muro del Pianto.
Del resto Renzi stesso, all’epoca Presidente del Consiglio, che aveva definito “allucinante” l’astensione dell’Italia, fu smentito pochi giorni dopo, il 30 novembre, quando l’Italia votò a favore di un ulteriore documento di aperta opposizione all’occupazione israeliana di Gerusalemme .

Forse al Sindaco è sfuggita la circostanza per cui è piuttosto curioso votare contro una risoluzione su cui l’Italia si è astenuta, o addirittura essere tenuto – così impegna questo OdG – a “incoraggiare la delegazione italiana presso l’UNESCO a votare contro” nelle prossime occasioni.

Il Documento presentato a sostegno dell’iniziativa:

Consiglio comunale

Gruppo Consiliare  Partito Democratico e Forza Italia

Modena, 16/02/2017

Alla Presidenza del Consiglio Comunale

Al Sindaco

ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: Condanna della risoluzione Unesco “tutela del patrimonio culturale della Palestina e  carattere distintivo di Gerusalemme Est” e solidarietà allo stato d’Israele

Premesso che:

  • • Il 18.10.2016 l’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura e la scienza, ha approvato una risoluzione dedicata alla tutela del patrimonio culturale della Palestina e al carattere distintivo di Gerusalemme Est. A votare in favore del testo sono stati: Algeria, Bangladesh, Brasile, Chad, Cina, Republica dominicana, Egitto, Iran, Libano, Malesia, Marocco, Mauritius, Messico,
    Mozambico, Nicaragua, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Russia, Senegal, Sud Africa, Sudan e Vietnam. Hanno votato contro: Estonia, Germania, Lithuania, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti.  Si sono astenuti: Albania, Argentina, Cameroon, El Salvador, Francia,
    Ghana, Grecia, Guinea, Haiti, India, Italia, Costa d’Avorio, Giappone, Kenya, Nepal, Paraguay, Saint Vincent e Nevis, Slovenia, Sud Corea, Spagna, Sri Lanka, Svezia, Togo, Trinidad del Tobago, Uganda e Ucraina si sono astenuti. Serbia e Turkmenistan erano
    assenti.
  • • Questa risoluzione ( cha spazia dalla condanne ad Israele alla trattazione del ponte Mughrabi e accesso alle moschee di Al-Aqsa/Monte del Tempio, dalla ricostruzione di Gaza alla grotta dei patriarchi alla tomba di Rachele)  è stata largamente criticata da rappresentanti della comunità ebraica, da molti governi e da ampie ed eterogenee fasce della società civile, perché definisce il “Muro del Pianto”luogo esclusivamente arabo e utilizza il nome arabo Haram el Sharif, per riferirsi alla moschea di Al-Aqsa, espungendo in toto il termine ebraico Har ha-bayit (Monte del Tempo);
  • • La cosa più grave che emerge da questa risoluzione è proprio la decisione riguardante il Muro del Pianto (HaKotel HaMa’aravi), luogo sacro per tutte e tre le religioni monoteiste ma il più sacro per la religione ebraica, in quanto costituisce l’unico legame fisico con  il Tempio – l’unico Tempio- costruito da Erode il Grande e distrutto dai Romani ( Tito, 70);

Considerato che:

  • • Il premier Matteo Renzi, pochi giorni dopo l’accaduto da affermato: “Ho chiesto al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di vederci subito al mio ritorno a Roma. E’ incomprensibile, inaccettabile e sbagliato. Ho chiesto espressamente ai nostri di smetterla con queste posizioni. Non si può continuare con queste mozioni finalizzate ad attaccare Israele. Se c’è da rompere su questo l’unità europea che si rompa”.
  • • Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in Parlamento ha riferito che: “Dal 2014 questa risoluzione

contiene le formulazioni alle quali si fa riferimento, che negano addirittura le radici ebraiche del Monte del Tempio. Ora la diplomazia italiana non è mai stata indulgente con queste formulazioni e con queste posizioni (…) perché quale che sia la discussione su Gerusalemme, sulle tensioni per l’accesso ai luoghi Santi delle tre religioni monoteistiche, (…)  queste tensioni non giustificano in alcun modo l’utilizzo di quelle formulazioni che negano la storia e la realtà. In questi anni noi abbiamo lavorato per ridurre il consenso attorno a queste posizioni e, certo non per merito solo dell’Italia, questo consenso si è ridotto, nel senso che su 60, soltanto 23 sono state le opinioni favorevoli, 27 gli astenuti e i 6 contrari. Tuttavia dobbiamo riconoscere che la riduzione del consenso non porta a modificare queste posizioni (…) Quindi, se queste proposte ci verranno di nuovo ripresentate nel mese di aprile, il Governo darà istruzioni alla nostra rappresentanza di passare dal voto di astensione al voto contrario.

  • • Il direttore generale dell’Unesco Irina Bokova, palesemente a disagio per la situazione, ha ricordato che Gerusalemme deve essere vista come «spazio condiviso di patrimonio e tradizioni per ebrei, musulmani e cristiani». Si tratta di un punto irrinunciabile non solo perché non è ammissibile non riconoscere — ovunque — la realtà plurale della cultura e della storia, ma anche perché nessuna soluzione del conflitto israeliano-palestinese può venire dalla pretesa, israeliana o palestinese che sia, di ignorare, annullare, sradicare o sottomettere la presenza dell’altro popolo.

Considerato altresì che:

  • • Decisioni sprovvedute come questa non possono che rallentare il difficile percorso di Pace in Medioriente ma soprattutto che nessuna pace può essere ottenuta con lo svilimento di una religione o di una identità, perché la ricchezza di Gerusalemme è proprio la sua pluralità culturale, storica e religiosa.
  • • Questo evento ci preoccupa perché l’obiettivo della pace in Medio Oriente deve essere perseguito quotidianamente, consapevoli delle difficoltà generate dalla convivenza della diverse religioni a Gerusalemme, convivenza resa ancora più dura dagli atteggiamenti degli estremisti;

Il Consiglio Comunale:

  • • Ribadisce la necessità di dialogo da ogni parte politica perché la Pace in Medio Oriente diventi un fatto concreto e passi per il riconoscimento di pari importanza e dignità di tutte le religioni;
  • • Condanna la risoluzione Unesco, che ignora millenni di storia della città di Gerusalemme;
  • • Chiede che non accada mai più che l’Unesco diventi cassa di risonanza di scontri politici e tensioni internazionali;
  • • Esprime solidarietà a Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, vittima di pressioni e minacce per aver affermato che “Gerusalamme deve essere vista come spazio condiviso di patrimonio e tradizioni per ebrei, musulmani e cristiani;
  • • Esprime piena sintonia con la posizione del Governo Italiano, presa dall’ex premier Matteo Renzi e dall’ex ministro Gentiloni, ora primo ministro Italiano, per l’attività diplomatica svolta fino a questo momento in favore della persuasione verso alcuni stati da posizioni favorevoli a quella dell’astensione;
  • • Incoraggia la delegazioni italiana dell’Unesco affinché si esprima con voto contrario alla prossima scadenza relativa a questa risoluzione se questa non dovesse cambiare nella sua sostanza.

Di Padova Federica (PD)

Galli Andrea (FI)

Pellacani Giuseppe (FI)

Lenzini Diego (PD)

Forghieri Marco (PD)

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