Decimo giorno di sciopero della fame: i prigionieri palestinesi affrontano il peggioramento della salute con l’inasprirsi dello sciopero.

 

Campaigns 2017 – StrikeNews – April 26, 2017

Nel  decimo giorno dello sciopero per la  libertà e dignità, oltre 1.500 prigionieri politici palestinesi stanno continuando lo sciopero della fame nelle carceri israeliane. Lunedì 24 aprile la prigione di Hadarim, che conteneva circa 120 prigionieri politici palestinesi, è stata quasi svuotata dall’amministrazione carceraria. 100 prigionieri palestinesi precedentemente qui detenuti  sono stati  trasferiti in isolamento in altre carceri e per altri   8  prigionieri lunedì è previsto il trasferimento al carcere Eshel. Asra Media ha riferito che nonostante tutto il leader di Hamas Ibrahim Hamed è rimasto  nel carcere di Hadarim, con pochi altri prigionieri.

Questo particolare è di notevole importanza perché la prigione di Hadarim è stata la prima ad aderire all’unanimità, con i prigionieri di tutte le organizzazioni politiche palestinesi che partecipano allo sciopero della fame; infatti, lo sciopero  è stato annunciata in un comunicato dal leader di Fatah Marwan Barghouthi  imprigionato in questo carcere. Barghouthi è ora tenuto in isolamento con altri leader dello sciopero, tra cui Abu Kamil Hanish, Wajdi Jawdat, Anas Jaradat e Karim Younes.

Handala, un Centro  che si occupa di detenuti e ex prigionieri  palestinesi, ha riferito che i prigionieri del  carcere di Ramon non hanno ancora aderito allo sciopero in corso con azioni di protesta, sottolineando che un certo numero di prigionieri hanno incominciato a restituire una parte dei pasti come escalation della  protesta. Inoltre  11 prigionieri  del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina nella prigione di Megiddo, guidato da Nidal Daghlas e Sami Subuh, sono entrati lo sciopero della fame.

Ai prigionieri palestinesi in sciopero della fame continuano ad essere negate le visite dei legali; solo tre prigionieri nel carcere di  Ofer  hanno ricevuto finora visite  e nuovi rifiuti  sono stati ricevuti da prigionieri nelle carceri di Megiddo e Ashkelon. Gli scioperanti chiedono l’attuazione di una serie di richieste, tra le quali  la fine dei rifiuti delle visite familiari, cure mediche appropriate  per i prigionieri palestinesi e la fine dell’isolamento e della “detenzione amministrativa”, detenzione senza accusa né processo.

Martedì 25 aprile, gli  avvocati Mona Naddaf, Samer Samaan e Farah Bayadsi dell’Associazione Addameer, dopo essere state negate le visite ai prigionieri in sciopero, hanno visitato i prigionieri  non scioperanti nelle carceri di  Nafha,  Hadarim e Ashkelon,  questi hanno fornito informazioni sulle condizioni degli scioperanti, inclusi quelli nel  carcere di Hadarim, i prigionieri malati sono stati portati alla sezione 5, un centro di detenzione civile senza televisione o dispositivi elettrici, con solo l’essenziale  per dormire su stuoie. In tutte le carceri, gli scioperanti sono isolati, le visite dei familiari e dei legali negate come anche la preghiera collettiva; Ci sono numerose segnalazioni di confisca di sale, e i prigionieri devono bere dal rubinetto in alternativa all’acqua potabile usualmente fornita.

Dopo il lancio dello sciopero, il 17 aprile, Giornata dei prigionieri palestinesi, gli scioperanti sono stati colpiti da una serie di sanzioni repressive, tra cui il blocco delle visite dei familiari, la preghiera di gruppo, la ricreazione, la confisca di capi di abbigliamento, coperte e altri materiali. Molti  sono stati trasferiti in isolamento, mentre molti altri sono stati ripetutamente trasferiti da un carcere all’altro. Questi trasferimenti sono proseguiti Martedì, l’amministrazione penitenziaria ha trasferito Mohammed Musleh, Basil Aref, Naim Misran, Zia al-Agha, Rami al-Aila e Hussein al-Zuraie  dalla prigione di Gilboa a quella di Nafha. Basil al-Asmar e Ahmed Obeidat sono stati trasferiti poi da Nafha a Ramle; il Centro Handala ha osservato che “Queste azioni sono  tentativi per creare uno stato di instabilità e stress sui leader dello sciopero come parte di una strategia  di pressione su di loro.”

Ieri, Martedì  25 aprile, Diversi prigionieri in sciopero, tra cui Musallam Thabet Mohammed Abed Rabbo e Amjad al Namoura, hanno subito un deterioramento della loro salute, un giorno dopo anche il leader di Fatah Marwan Barghouthi in isolamento ha denunciato un peggioramento delle sue condizioni di salute e ha rifiutato  trattamenti ed esami. Diversi detenuti gravemente malati stanno partecipando allo sciopero della fame, tra i quali pazienti sofferenti  di cuore come  Musallam, Nazih Othman e Riyadh Amour, che è così grave da essere ricoverato in modo permanente nella clinica della prigione Ramle. Altri partecipanti allo sciopero sono Ibrahim Abu Mustafa, con malattie cardiache e renali gravi, e Kamal Abu ‘Ar che soffre di cancro al fegato.

Gaza City

Il sostegno popolare per lo sciopero continua in  tutta la Palestina con tende dei famigliari di supporto ai prigionieri  e manifestazioni   per le strade. Martedì 25 aprile, il comitato nazionale per sostenere lo sciopero ha sollecitato il boicottaggio delle merci israeliane, invitando  commercianti e e grossisti a non vendere tali beni al fine di sostenere i prigionieri nel loro sciopero.

NABLUS

All’esterno  della prigione di Gilboa, dove centinaia di prigionieri stanno partecipando allo sciopero della fame, le famiglie dei prigionieri palestinesi da Gerusalemme e i palestinesi del   ’48 si sono riuniti a sostegno dei loro cari in sciopero della fame. Alla  protesta ha partecipato anche Amjad Abu Assab, presidente dell’associazione delle famiglie dei prigionieri di Gerusalemme e Osama Saadi, membro della Knesset. I partecipanti hanno sollevato le immagini dei loro bambini e la bandiera palestinese. Questo azioni di protesta si congiungono con quelle a Haifa, Yafa, Nablus, Salfit, Ramallah, al-Khalil, Gaza City e di tutta la Palestina.

Giovedi, 27 aprile,  a sostegno dello sciopero dei prigionieri, ci sarà uno sciopero  generale del commercio, delle scuole, del pubblico impiego, nelle università e dei lavoratori della Palestina occupata. Inoltre Giovedì, come riferito da  Ma’an News, nuovi prigionieri si uniranno allo sciopero dalle prigioni di  Ofer, Megiddo, del Negev e di Ramon, tra di loro   l’ex scioperante  della fame, famoso per lo sciopero più lungo della storia palestinese, Samer Issawi, che ha avuto la sua sentenza originale ripristinata da una commissione militare israeliana sulla base di prove segrete; era stato liberato nel 2011 con l’accordo di Wafa al-Ahrar inseguito a uno scambio di prigionieri ma successivamente riarrestato.

Il sostegno internazionale per i prigionieri  continua a crescere. Giovedì, in concomitanza con lo sciopero generale, avvocati, lavoratori e studenti di legge negli Stati Uniti impegnati con la National Lawyers Guild (n.d.tr Associazione di avvocati, studenti di legge,  lavoratori legali e avvocati dei prigionieri)  si impegnano in uno sciopero della fame di un giorno, mentre una mobilitazione di artisti in solidarietà allo sciopero della fame è in corso organizzato da  Decolonize This Place.

Neoklis Sylikiotis,  presidente della commissione del Parlamento europeo sulle relazioni con la Palestina, Lunedì 24 aprile ha rilasciato una dichiarazione, a seguito della sua riunione a Bruxelles a sostegno delle richieste degli scioperanti della fame per i diritti e la dignità.

Sempre lunedì attivisti Sudafricani  tra cui ex prigionieri del movimento anti-apartheid, si sono presentati  insieme in una conferenza stampa a Johannesburg per annunciare una serie di azioni coordinate a livello nazionale a sostegno dello sciopero dei prigionieri palestinesi.

A Omar Barghouti,  leader di primo piano del Palestinian Boycott National Commission (BNC) è stato assegnato il Gandhi Peace Prize a New Haven, nel Connecticut il 24 aprile, e  ha dedicato il premio agli scioperanti:

“Così come io umilmente accetto il premio Gandhi Peace Prize per il 2017, lo dedico agli eroici prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame nelle prigioni dell’apartheid di Israele e ad ogni palestinesi rifugiato che desidera tornare  in Palestina per congiungersi con la terra e la patria.”

Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network invita tutti i sostenitori della Palestina e gli amici di giustizia di unirsi per iniziative dal 27 aprile al 30 aprile e supportare i prigionieri palestinesi che scioperano per la libertà e la dignità!

 

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://samidoun.net/2017/04/tenth-day-of-hunger-strike-palestinian-prisoners-face-worsening-health-as-strike-grows/

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