Vergogna, America

Gli Stati Uniti hanno speso centinaia di miliardi di dollari in guerre inutili, ma evidentemente solo l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’assistenza ai Palestinesi è gestita in modo errato.

Gideon Levy – 2 Settembre 2018

Foto: Le truppe degli Stati Uniti pattugliano una base militare afgana nella provincia di Logar, Afghanistan, 7 agosto 2018. Credit: Omar Sobhani / Reuters

Ora tutto è venuto allo scoperto: l’America ha dichiarato guerra ai Palestinesi. Con suo genero Jared Kushner, esperto di organizzazioni umanitarie e di rifugiati palestinesi, il grande bullo Donald Trump ha deciso di porre fine ai finanziamenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite che aiuta i profughi palestinesi. La spiegazione ufficiale: il modello di business e le pratiche fiscali dell’UNWRA li hanno resi “un’operazione irrimediabilmente fallace”.

Trump e suo genero, i custodi del marchio del buon governo, hanno scoperto che l’Agenzia non è gestita correttamente. Il contributo annuale americano di 360 milioni di dollari terminerà. Persino in Israele, che si rallegra per ogni calamità che colpisce i Palestinesi ed è soddisfatto che tutto sia un gioco a somma zero, la gente pensa che il più grande amico di tutti i tempi abbia esagerato un po’.

La nuova America tratta  nello stesso modo piccoli sgarbi e gravi crimini. Le allocazioni alle agenzie di aiuto statunitensi che operano nei territori, come l’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale, sono state ridotte di 200 milioni di dollari.

Washington ha deciso di colpire i Palestinesi nel portafoglio. Di tutte le ingenti somme che andranno ad aiutare i regimi corrotti, di tutti i trilioni spesi in guerre inutili e in indicibili massacri, sono gli aiuti al campo profughi di Jabalya a essere mal gestiti, e quindi a dover essere cancellati. I Palestinesi, ricattando i figli dei ricattatori, non li meritano più, a causa di un modello errato di business. Sarebbe divertente, se non fosse così triste; il prezzo dello scherzo sarà pagato da Chatila a Rafah.

Nel prossimo decennio, gli Stati Uniti verseranno 38 miliardi di dollari a Israele, uno tra i Paesi più sviluppati del pianeta, con uno degli eserciti meglio equipaggiati al mondo. Israele che ovviamente seguirà il giusto modello di business. Non è possibile tagliare un singolo dollaro. Aiuti umanitari a un Paese bisognoso che non sprecherà un solo centesimo.

Israele merita senz’altro questo imponente aiuto; ha ottemperato a ogni risoluzione approvata dalle istituzioni internazionali, è un modello di moralità che ha obbedito alle raccomandazioni degli Stati Uniti di ritirarsi dai Territori e di porre fine all’occupazione. Vale la pena che l’America paghi per tutti i suoi capricci e le sue guerre. Aumenta notevolmente il suo prestigio globale.

Quest’anno, l’America spenderà 46 miliardi di dollari in Afghanistan, in una guerra di cui sembra non averne mai abbastanza. Verserà 13 miliardi di dollari in Iraq, molto tempo dopo la fine di una delle guerre più insensate.

Guerre? Secondo il Pentagono, quella in Afghanistan è costata all’America 753 miliardi di dollari, quella in Iraq 770 miliardi di dollari. Secondo il Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University, il costo effettivo è stato di 1.7 trilioni di dollari. Due guerre inutili, che hanno causato l’inutile morte di centinaia di migliaia di persone, ma i soldi spesi per loro si sono conformati con un modello di business adeguato. Lo stesso per le guerre in Siria e Yemen.

Solo l’Agenzia di soccorso dell’ONU per i Palestinesi è gestita in modo improprio. Il leader del mondo libero, il più grande guerrafondaio dalla seconda guerra mondiale, fa sparire la farina per Yarmouk e l’olio da cucina per Bureij, perché i Palestinesi sovrastimano i numeri dei Rifugiati.

Dietro a tutto ciò, ovviamente, c’è una verità molto più ampia. L’UNRWA potrebbe assumere Eliad Shraga, capo del Movement for Quality Government in Israele, e rispettare standard di gestione scandinavi, ma nulla farebbe la differenza. Israele ha da tempo dichiarato guerra all’Agenzia, l’America come al solito l’ha seguita, il tutto con l’obiettivo di cancellare dall’agenda la questione dei profughi.

Chiunque abbia familiarità con le condizioni nei campi profughi sa quanto i loro abitanti siano dipendenti dall’agenzia delle Nazioni Unite. Potrebbero esserci degli sprechi, certamente ci sono dei profittatori, la riforma è assolutamente necessaria, ma l’UNRWA fornisce assistenza umanitaria di base. Senza di essa non ci sono scuole, cliniche e cibo nei campi. L’America ha un debito indiretto verso le persone che ci vivono; finanzia e sostiene l’occupazione israeliana e non ha mai alzato un dito per raggiungere una vera soluzione alla loro sofferenza.

Ma la nuova America ha perso la capacità di vergognarsi; non vuole nemmeno più fingere di essere il mediatore  onesto, o prendersi cura dei bisognosi del mondo, come la sua posizione la obbligherebbe  a fare.

E allora lasciatemi dire: vergogna , America.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina,org

Fonte: http://archive.is/CdUXX

 

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