La Giudice Julia Sebutinde dovrebbe assumere la presidenza della Corte Internazionale di Giustizia dopo aver ottenuto una notevole attenzione per il suo fermo rifiuto delle accuse di Genocidio del Sudafrica contro Israele.
Fonte: English version
The New Arab – 15 gennaio 2025
La controversa giudice ugandese Julia Sebutinde, che ha difeso Israele dalle accuse di Genocidio a Gaza, è pronta ad assumere la presidenza della Corte Internazionale di Giustizia dopo che l’ex capo Nawaf Salam è stato nominato nuovo Primo Ministro del Libano questa settimana.
Sebutinde ha attirato l’attenzione per la sua ferma opposizione alle accuse di Genocidio del Sudafrica contro Israele e si prevede che succederà a Salam dopo le sue dimissioni, effettive da martedì.
Salam, giurista libanese, è stato nominato lunedì dal Presidente del Libano Joseph Aoun per formare un governo volto a salvare la nazione economicamente assediata.
La nomina improvvisa di Sebutinde segna solo la seconda volta nella storia della Corte Internazionale di Giustizia che un vicepresidente ha riempito un posto vacante causato dal congedo di un presidente in carica.
La prima volta è avvenuta nel 1981 quando il vicepresidente Tamsin Elias è succeduto a Humphrey Waldock dopo la sua scomparsa.
Sebutinde, la prima donna africana nominata alla Corte Internazionale di Giustizia nel 2012, potrebbe dover affrontare domande sulla sua imparzialità.
È stata uno dei soli due giudici, insieme al nominato israeliano Aharon Barak, a votare contro una direttiva della Corte Internazionale di Giustizia che invitava Israele a interrompere immediatamente le sue operazioni militari a Gaza.
La sentenza della Corte del luglio 2024, approvata con 13 voti contro 2, ha anche ritenuto illegale la presenza di Israele nei Territori Palestinesi Occupati.
In un parere dissenziente, Sebutinde ha descritto il procedimento come una “valutazione forense unilaterale della conformità di Israele al Diritto Internazionale”.
La sua posizione sulla richiesta di emergenza del Sudafrica per il Genocidio ha ulteriormente sottolineato la sua posizione.
Ha sostenuto che il conflitto tra Israele e Palestina era “essenzialmente e storicamente politico” e quindi al di fuori della giurisdizione della Corte.
Sebutinde ha anche sostenuto che il Sudafrica non era riuscito a dimostrare l’Intento Genocida da parte di Israele ai sensi dei termini della Convenzione sul Genocidio.
Gli esperti legali hanno criticato il ragionamento di Sebutinde, sostenendo che mancava una valutazione approfondita dei fatti. La sua posizione ha scatenato tensioni diplomatiche, con l’ambasciatore ONU dell’Uganda Adonia Ayebare che ha pubblicamente preso le distanze del governo dalla sua posizione.
Nel gennaio 2024 in un post su X, Ayebare ha chiarito: “La dichiarazione del giudice Sebutinde alla Corte Internazionale di Giustizia non rappresenta la posizione del governo dell’Uganda sulla situazione in Palestina”.
La carriera di Sebutinde è stata costellata da casi di alto profilo. Nel 2011, è stata uno dei tre giudici nel processo all’ex Presidente liberiano Charles Taylor presso la Corte Speciale per la Sierra Leone.
Taylor è stato condannato per 11 capi di imputazione per Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità, tra cui omicidio, stupro e l’uso di bambini soldato, con una pena detentiva di 50 anni.
Sebbene Sebutinde sia stata eletta vicepresidente della Corte Internazionale di Giustizia nel febbraio 2024, il suo coinvolgimento nel caso di Genocidio del Sudafrica contro Israele rimane incerto.
I casi della Corte Internazionale di Giustizia spesso durano diversi anni e il caso potrebbe non raggiungere i suoi argomenti principali prima della conclusione del suo mandato nel 2027.
Traduzione di Beniamino Rocchetto -Invictapalestina.org