Knafeh con un pizzico di dabka: come i “The Bearded Bakers” (i Fornai Barbuti) fanno conoscere la cultura palestinese

The New Arab  incontra i Bearded Bakers, un gruppo di barbuti  palestino-australiani  che si propongono di abbattere gli stereotipi sui palestinesi ballando la dabka mentre al loro banchetto  servono la knafeh.

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Elias Jahshan – 6 settembre 2019

Immagine di copertina: The Bearded Bakers hanno ottenuto  un seguito enorme sui social media [Instagram]

La città palestinese di Nablus  è famosa per essere la patria della knafeh – fette di formaggio bianco fuso cotte con un condimento di pasta kataifi o semola e poi  immerse in uno sciroppo profumato – ma nella lontana Sydney, due fratelli palestino-australiani stanno usando il famoso dessert per una buona causa.

Ameer e Joey El-Issa – popolarmente noti come “The Bearded Bakers” – hanno avviato la loro attività, la Knafeh Bakery,  alla fine del 2014 con l’obiettivo di promuovere la cultura della loro famiglia e di demolire gli stereotipi negativi sui palestinesi.

Nel giro di cinque anni, i fratelli El-Issa e  il loro gruppo di panettieri barbuti vestiti di bianco, hanno ottenuto un enorme seguito sui social media.

Sono apparsi sui giornali nazionali, in TV e nel 2016 sono stati “lanciati” a Melbourne, la seconda città dell’Australia dopo Sydney.

Hanno anche avuto un  successo “incredibile” a New York City nel 2017 e hanno  fatto un tour in Libano.

Ospitato in un vecchio container da spedizioni trasformato in panetteria, che emula un modello commerciale di street food stand, il locale propone un solo elemento nel menu: knafeh.

Ma i fornai non si limitano a compensare il menu limitato con l’ottima qualità del dessert,  ma offrono in aggiunta un piacevole intrattenimento, proponendo ai clienti anche un’esperienza teatrale.

I fratelli El-Issa hanno detto che  il locale di sola Knafeh è nato  dopo che il ristorante di famiglia Shisha Bar cominciò a essere sommerso dalle richieste per questo delizioso dessert.

“Iniziammo a sperimentare ingredienti mediorientali e ricette di famiglia e uno di questi era la knafeh di mia mamma”, ha ricordato Ameer.

“La inserimmo nel menu e diventò un successo immediato. All’epoca, stava iniziando l’influenza dei social media, quindi c’erano molti post su questo particolare dessert.

” Il ristorante è diventato famoso per la knafeh. Avevamo la fila davanti alla porta. Arrivammo a un punto in cui  il ristorante cominciò a essere messo sotto pressione”.

Ameer  aggiunge che il concetto della Knafeh Bakery potrebbe essere meglio descritto come un matrimonio tra due mondi: la passione dei fratelli El-Issa per il cibo e quella per le persone, il design e l’architettura.

Con un background in architettura, Ameer  dice di avere avuto  l’ambizione di riuscire a  costruire qualcosa attorno ai container.

Iniziammo a sperimentare ingredienti mediorientali e ricette di famiglia e uno di questi era la knafeh di mia mamma

“Molti anni fa,  durante i miei studi universitari , incappai in  un caso in cui gli architetti stavano trasformando i container in appartamenti abitativi”,  dice Ameer al New Arab.

” Questa cosa mi colpì, e mi  ripromisi di fare qualcosa con un container. Per molti anni, ogni volta che vedevo un container sul retro di un camion o al molo o in TV,  mi dicevo “ un giorno farò qualcosa con un container”.

“Sono trascorsi  molti anni,  e abbiamo aperto un ristorante e abbiamo avuto  questa enorme richiesta di knafeh. . Fu a quel punto che i miei due mondi si scontrarono e mi dissi: “ knafeh e container. Non aveva senso, ma allo stesso tempo aveva totalmente senso”.

Ogni fine settimana si fermano in luoghi diversi, davanti al forno vengono  posizionate casse del latte e falò nei mesi più freddi. I clienti spesso restano anche dopo aver terminato il loro dessert, grazie all’intrattenimento fornito da The Bearded Bakers.

La musica araba  si  diffonde attraverso un sistema audio, i panettieri ogni tanto si mettono a ballare la tradizionale dabka e i clienti sono incoraggiati ad unirsi.

Secondo Ameer,  l’intrattenimento della Knafeh Bakery fa parte di una strategia aziendale ben preparata e guidata dalle esperienze dei clienti. Anche i social media sono inclusi nella strategia.

“Sapevamo che se avessimo creato un ambiente in cui le persone potevano condividere la loro esperienza, sarebbe diventato uno strumento di marketing”, spiega

E il concetto alla base di The Bearded Bakers?

“Beh,crescendo nei ristoranti e nei caffè, nel corso degli anni molte persone venivano per incontrare Joey e me”, ha detto Ameer al New Arab.

“All’inizio è stato lusinghiero, ma dopo un po’ di tempo abbiamo cominciato a sentire su di noi molta pressione.. Quando abbiamo lanciato la Knafeh Bakery , l’idea era quella di creare un marchio in cui potevamo esserci anche quando non c’eravamo,  qualcosa di tangibile che la gente potesse vedere “.

Ameer  dice che The Bearded Bakers è ormai una parte importante del business e che non si limita più solo al cibo.

I fratelli El-Issa si sono trovati a lavorare con marchi globali, come Lamborghini e Mercedes, e molti altri sono  in cantiere.

Al momento dell’intervista, i fratelli stavano per iniziare una collaborazione con l’UNICEF in Libano, con l’obiettivo di ispirare i bambini svantaggiati.

Tuttavia, trovare i ragazzi giusti per unirsi all’affascinante e carismatica compagnia dei The Bearded Bakers è stata una delle principali sfide che i fratelli El-Issa hanno dovuto affrontare nella gestione della Knafeh Bakery. Ameer dice che sono molto severi sul chi assumere e che l’essere abili sul set  non è una priorità.

“Siamo in grado di insegnare alla squadra molte cose, ma non possiamo insegnare la personalità e il fascino, quindi, se hanno quelle qualità, è sicuramente qualcosa che cerchiamo”, spiega.

I  puristi della knafeh potrebbero obiettare che il dessert offerto dalla Knafeh Bakery non è quello originale. Dopotutto, la versione dei fratelli El-Issa si basa sulla ricetta segreta della madre, molto più cremosa

La musica araba  si  diffonde attraverso un sistema audio, i panettieri ogni tanto si mettono a ballare la tradizionale dabka e i clienti sono incoraggiati ad unirsi.

Dobbiamo mostrare al mondo ciò che la nostra cultura ha da offrire, dimostrare che c’è così tanta bellezza nella cultura palestinese. Che c’è tanta bellezza nella cultura mediorientale.

Invece di una fetta filante di formaggio, c’è una piccola  ciotola di carta con uno spesso strato di formaggio simile a una crema pasticcera e coronato da una generosa quantità di briciole. La knafeh viene quindi cotta sul posto nel forno del container, per poi essere  cosparsa da pistacchi spezzettati e irrorata con lo  sciroppo.

Il risultato è una delizia croccante con un cuore che emana calore – una svolta palestinese  verso la crema brulée. È ancora knafeh – ed è deliziosa – ma è leggermente diversa da quella servita nei caffè del Medio Oriente e nelle case arabe di tutto il mondo.

Quindi non sorprende che ai fratelli El-Issa abbiano chiesto della loro decisione di portare la Knafeh Bakery in Libano,quest’anno.

“Il Libano per noi è stata un’avventura”, ha detto Ameer.

“Un sacco di gente diceva, ‘venite  dall’Australia in  Libano per fare la  knafeh in un paese dove c’è un’ottima knafeh’.

“La gente lo ha messo in dubbio … ma non siamo venuti dall’Australia in Libano per fare la knafeh – siamo venuti a dimostrare che la cultura del Medio Oriente, di chi siamo, è ancora molto  viva in Australia.”

Guardando al futuro, Ameer dice che oltre ad  avere l’ambizione di  portare la Knafeh Bakery a New York, la “prossima grande cosa” sarebbe portarla a casa, in Palestina.

“È solo una questione di tempo,  prima o poi faremo qualcosa  in Palestina “, afferma.

Ameer  dice che essendo la Knafeh Bakery  iniziata come un “progetto passionale”, nessuno si sarebbe mai aspettato che raggiungesse le dimensioni e il calibro attuali. Ma ciò di cui è più orgoglioso è avere l’opportunità di far conoscere la cultura palestinese e dimostrare che è “ancora molto viva”.

“La musica gioca un ruolo importante, ma non solo la musica. E’un’attività unica e innovativa e ha creato un business di successo”, sostiene .

 “Dobbiamo mostrare al mondo ciò che la nostra cultura ha da offrire, mostrare che c’è così tanta bellezza nella cultura palestinese. Che c’è tanta bellezza nella cultura mediorientale.

“È nel cibo, è nell’ospitalità. È nell’amore delle persone. È in quella passione d’intrattenere e di ospitare gli altri. Quando vieni alla Knafeh Bakery, è come se ti dessimo il benvenuto nella nostra casa, ed è quello che la nostra cultura rappresenta.”

Infine  aggiunge: “E sai, siamo orgogliosi di essere palestinesi”.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù”- Invictapalestina.org

 

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