I FRATELLI CHE HANNO FINANZIATO BLAIR, GLI INSEDIAMENTI ISRAELIANI E L’ISLAMOFOBIA

di Sarah Marusek e David Miller, 12 agosto 2015

Israeli President Shimon Peres (R) shakes hand with Tony Blair, Special Envoy of the Quartet on the Middle East, at the start of their meeting to push for an end to the violence around Gaza, at the presidential compound in Jerusalem on November 19, 2012. AFP PHOTO/GALI TIBBON
Israeli President Shimon Peres (R) shakes hand with Tony Blair, Special Envoy of the Quartet on the Middle East, at the start of their meeting to push for an end to the violence around Gaza, at the presidential compound in Jerusalem on November 19, 2012. AFP PHOTO/GALI TIBBON

La Faith Foundation di Tony Blair ha ricevuto denaro da una finanziaria truffatrice collegata con gli insediamenti israeliani illegali e un network islamofobo americano.

Tony Blair è di nuovo in prima pagina, questa volta dopo che Jeremy Corbyn, favorito alla leadership del partito laburista, ha espresso pubblicamente l’opinione di milioni di cittadini britannici: che l’ex primo ministro dovrebbe affrontare un processo con l’accusa di crimini di guerra considerato che l’evidenza suggerisce che abbia infranto il diritto internazionale durante l’invasione e l’occupazione dell’Iraq nel 2003.

La condotta di Blair, dopo aver lasciato la carica, ha però ricevuto un minor controllo. Le nostre indagini mostrano che, mentre Blair stava operando come inviato speciale per la pace in Medio Oriente per conto del Quartetto che rappresenta Nazioni Unite, Russia, Stati Uniti e Unione Europea, il braccio operativo americano di raccolta fondi della Faith Foundation di Tony Blair ha accettato denaro da una famiglia che finanzia gli insediamenti illegali israeliani grazie ai guadagni di un criminale condannato.

Mentre conducevamo ricerche sui finanziatori transatlantici dell’occupazione in Palestina, che saranno pubblicate da Public Investigations Reports entro la fine dell’anno, abbiamo scoperto documenti fiscali che rivelano che la sede californiana della Family Foundation Milken nel 2013 ha donato 1 milione di dollari alla Faith Foundation di Tony Blair. Il direttore della Milken Family Foundation è Michael Milken e ne è presidente il suo fratello minore Lowell, anche presidente di un’altra fondazione di famiglia, la Lowell Milken Family Foundation, registrata presso lo stesso indirizzo.
Milken il ‘Junk James Bond King’
Michael Milken, con l’assistenza legale del fratello Lowell, è noto per aver inventato nel 1980 il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento e ad alto rischio, guadagnandosi due miliardi di dollari e il soprannome di “Junk James Bond King”. Nel 1990, è stato riconosciuto colpevole di sei reati e ha accettato di pagare 600 milioni di dollari, di cui 200 milioni di multe, per risolvere quello che il New York Times aveva definito “il più grande caso di frode nella storia del settore dei valori mobiliari”. Milken è stato condannato a 10 anni di carcere, ma ha scontato solo 22 mesi.

Secondo la rivista Mother Jones, Lowell è stato anche accusato di criminalità organizzata e frode federali connesse a violazioni di insider-trading presso la Drexel Burnham Lambert, la banca d’investimento di Wall Street ormai estinta, dove entrambi i fratelli lavoravano. Tuttavia, per ottenere l’accettazione di un patteggiamento da parte di Michael, le accuse contro Lowell sono state ritirate.

La rivista rileva inoltre che il crollo della Drexel Burnham Lambert e una serie di altre Casse di risparmio e partenariati di credito (molti di loro affiliati con i fratelli Milken) ha alimentato la più grande crisi del risparmio e prestito tra il 1986 e il 1995, con la creazione di una recessione economica e costi per i contribuenti americani di circa 500 miliardi di dollari.

Ma nonostante la sua fedina penale e l’eredità, la rivista Forbes stima che il patrimonio di Michael attualmente raggiunge i 2.500.000.000 di dollari, facendo di lui la 737ª persona più ricca del mondo. Gli investimenti immobiliari di Lowell hanno contribuito a rendergli nel 2008 una fortuna del valore di 1 miliardo. Già nel 1984, aveva pagato 975.000 dollari in contanti per una casa di due piani sulla spiaggia di Malibù, con cinque camere da letto e quattro bagni.
Da accusa di frode ai finanziamenti alle colonie illegali

Negli ultimi anni, i fratelli Milken hanno concentrato la loro attenzione sulla filantropia, lavorando su una vasta gamma di cause, molte legate a gruppi pro-coloni e islamofobici. Ad esempio, tra il 2009 e il 2013, la Lowell Milken Family Foundation ha convogliato 607.000 dollari versol’insediamento di Ariel, nella centralissima Cisgiordania occupata, sia attraverso l’organizzazione benefica esente da tasse ‘American Friends of Ariel’ che direttamente alla ‘Ariel University Center’ della Samaria.

In effetti, i contributi di Lowell Milken agli insediamenti illegali sono così importanti che il sito ‘Friends of Ariel’ lo ha soprannominato ‘Ariel Celebrity’.

Inoltre tra il 2009 e il 2013, le fondazioni della famiglia Milken hanno donato 555.000 dollari all’ Aish HaTorah, un’organizzazione internazionale ebrea ortodossa che difende strenuamente la politica israeliana e dispone di articoli pro-insediamento sul suo sito web. Ronn Torossian, un portavoce di Aish HaTorah a New York, una volta ha detto al giornalista Jeffrey Goldberg della rivista The Atlantic: «penso che dovremmo uccidere un centinaio di arabi o mille arabi per ogni ebreo che uccidono”, aggiungendo che: “Se qualcuno da una città si fa esplodere e uccide ebrei, dobbiamo spazzare via la città da cui è arrivato, ucciderli tutti. ”

Secondo il Tampa Bay Times, Aish HaTorah ha stretti legami con il violento anti-Muslim Clarion Fund, che sta dietro al famigerato anti-Islam film Obsession: l’indirizzo di Clarion, secondo l’elenco delle organizzazioni benefiche di Manhattan, è lo stesso indirizzo di Aish HaTorah Internazionale, il braccio di raccolta fondi del gruppo.

Funding Islamophobia

Questo non è l’unico collegamento della famiglia Milken con l’ “Islamophobia network” . Un’altra causa anti-musulmana che finanzia è CAMERA, un’organizzazione con sede a Boston che sostiene di monitorare la copertura di Israele da parte dei media americani, ma che secondo un rapporto del 2015, pubblicato dall’International Jewish Anti-Zionist Network, in realtà “è un’organizzazione di controllo islamofoba che costringe gli organi di stampa ad una copertura in favore di Israele “.

Le fondazioni della famiglia Milken hanno dato anche una notevole quantità di denaro a MEMRI, fondata da Yigal Carmon, un ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana, e Meyrav Wurmser, un politologo israeliano, nato negli Stai Uniti, che fornisce traduzioni gratuite in lingua inglese di reportages in arabo, persiano, urdu, pashto e turco.

Il Center for American Progress ha chiamato MEMRI “l’Islamophobia network ‘va a posto’ per le traduzioni selettive della retorica islamista all’estero”. Uno dei suoi dirigenti è Steve Emerson, un comunicatore “esperto di terrorismo”, che nel gennaio 2015 ha raccontato a Fox News la fandonia di una Birmingham “città solo musulmana” dove i non-musulmani “non vanno”. La pubblica protesta che ne è seguita lo ha costretto a chiedere scusa.

Altri destinatari della fortuna disonesta dei fratelli Milken sono: Friends of the Israel Defense Force, il principale donatore internazionale delle forze di occupazione israeliane; Jewish National Fund, che ha il compito di assicurare la gestione ebraica delle terre palestinesi; e World Zionist Organization, la filiale statunitense della World Zionist Organization, che secondo il New York Times ha svolto un ruolo chiave nella gestione del territorio e delle infrastrutture negli insediamenti israeliani.

Naturalmente, queste connessioni finanziarie non sono la prima polemica che si scatena intorno alla Tony Blair Faith Foundation. L’anno scorso, Martin Bright, un ex redattore del sito web della Tony Blair Faith Foundation, si è lamentato del fatto che “Blair continua ad usare uno stile ministeriale ‘red box’ per la sua corrispondenza urgente ed è stato una forte presenza nella beneficenza”, tanto da portare la UK Charity Commission ad esaminare le accuse. Bright ha anche criticato la decisione della Fondazione di accettare fondi da un’organizzazione legata al regime repressivo dell’Arabia Saudita.

Il ruolo di Blair nella guerra illegale in Iraq può ancora essere scoperto; tuttavia, l’intera gamma delle sue attuali reti internazionali ha bisogno di un’indagine molto più completa.

(traduzione di Simo Lamb)

fonte: http://www.middleeasteye.net/columns/shared-funding-tony-blair-israeli-settlements-and-islamophobes-612558816

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