Peggio di quanto si possa immaginare

Il sostegno politico occidentale a questo Genocidio non è un caso

Fonte: English version

Di Craig Murray – 26 aprile 2024

I governi non possono prendere grandi decisioni con estrema rapidità se non nelle circostanze più estreme. In tutti gli Stati esistono meccanismi che considerano le decisioni politiche, le valutano, coinvolgono i vari dipartimenti dello Stato le cui attività sono influenzate da tale decisione e arrivano a una conclusione, anche se non necessariamente buona.

La decisione di sospendere i finanziamenti all’UNRWA non è stata presa da numerosi Stati occidentali in un solo giorno.

Nel Regno Unito, diversi ministeri hanno dovuto coordinarsi. Anche all’interno di un solo ministero, l’Ufficio degli Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo (FCDO), le opinioni dovrebbero essere coordinate attraverso comunicazioni scritte e incontri interdipartimentali tra i dipartimenti che si occupano del Medio Oriente, con le Nazioni Unite, con gli Stati Uniti, con l’Europa e poi ovviamente tra i rappresentanti diplomatici e i dipartimenti di sviluppo del ministero.

Tale processo includerebbe interpellare gli ambasciatori britannici a Tel Aviv, Doha, Il Cairo, Riyadh, Istanbul e Washington e presso le Nazioni Unite a Ginevra e New York.

Non è necessariamente un processo lungo, ma non è lavoro di un giorno, né dovrebbe esserlo. Non c’è stato alcun impatto pratico nel dare l’annuncio del taglio dei finanziamenti dell’UNRWA un giorno prima o un giorno dopo.

Si consideri che il processo parallelo doveva essere completato negli Stati Uniti, in Canada, in Germania, in Australia e in tutte le altre potenze occidentali che hanno contribuito a far morire di fame Gaza tagliando gli aiuti all’UNRWA.

Tutti questi Paesi hanno dovuto seguire le loro procedure, e solo grazie a un coordinamento preventivo, con settimane di anticipo, tra questi Stati è stato possibile annunciare tutti nello stesso giorno la distruzione del sistema di supporto vitale per i palestinesi, allora assolutamente necessario.

E poi consideriamo che ora sappiamo con certezza che gli israeliani non hanno prodotto alcuna prova della complicità dell’UNRWA con la Resistenza Palestinese, su cui si sarebbero basate queste decisioni in tutti quegli Stati.

Non ho alcun dubbio che l’élite politica occidentale, strumento pagato dalla Macchina Sionista, sia complice del Genocidio dei Palestinesi e della Pulizia Etnica di Gaza a un livello molto più profondo di quanto la gente abbia ancora compreso. Il rifiuto di Starmer e Sunak di prendere in considerazione la fine delle vendite di armi e del sostegno militare a Israele non è dovuto all’inerzia o alla preoccupazione per l’industria degli armamenti. Il fatto è che sostengono attivamente la distruzione dei palestinesi.

La decisione coordinata delle nazioni occidentali di accelerare la carestia interrompendo i finanziamenti dell’UNRWA è stata annunciata nel giro di un’ora, in seguito alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui gli abitanti di Gaza erano a rischio immediato di Genocidio, e ha cancellato dai titoli dei giornali la sentenza negativa contro Israele.

Ciò ha inviato il segnale più chiaro in risposta al fatto che le potenze occidentali non sarebbero state fermate nel Genocidio dal Diritto o dalle istituzioni internazionali.

Le potenze occidentali non si preoccupano dei 16.000 bambini palestinesi massacrati. Nessuna prova di fosse comuni negli ospedali potrà smuoverli. Sapevano che stava accadendo un Genocidio e continuarono attivamente ad armarlo e a favorirlo.

Questo Genocidio è l’obiettivo desiderato dell’Occidente. Nessun’altra spiegazione è minimamente plausibile.

Il sostegno politico occidentale a questo Genocidio non è un caso

Non ho mai creduto alla teoria secondo cui Biden sta cercando di frenare Netanyahu, armandolo e finanziandolo allo stesso tempo e usando le forze statunitensi per combattere al suo fianco.

Biden non sta facendo alcuno sforzo per fermare Netanyahu. Biden sostiene pienamente il Genocidio.

La mia lettura di ciò si è rafforzata quando ripensavo agli omicidi israeliani sulla Mavi Mamara nel 2010, quando uccisero dieci operatori umanitari disarmati che tentavano una consegna di aiuti della Freedom Flotilla a Gaza. Le azioni di Israele sono state chiaramente omicide e in violazione del Diritto Internazionale. Allora Joe Biden, in qualità di vicepresidente, difese strenuamente Israele. È essenziale capire che Genocide Joe è sempre stato Genocide Joe.

Joe Biden ha preso l’iniziativa di difendere l’attacco israeliano davanti al pubblico statunitense. In un’intervista con il Servizio Pubblico di Radiodiffusione PBS, ha descritto l’attacco come “legittimo” e ha sostenuto che gli organizzatori della flottiglia avrebbero potuto sbarcare altrove prima di trasferire gli aiuti a Gaza. “Allora qual è il problema qui? Qual è il problema di insistere affinché arrivi direttamente a Gaza?”. Biden ha chiesto della missione umanitaria. “Bene, è legittimo che Israele dica: ‘Non so cosa ci sia su quella nave’. Questi ragazzi stanno lanciando otto-3.000 razzi sulla mia gente”.

Biden non è stato bacchettato da Netanyahu. Sta attivamente aiutando Netanyahu e condivide con lui l’obiettivo della piena Occupazione israeliana di Gaza dopo che il popolo palestinese sarà stato cancellato o espulso nel Sinai. Condivide anche con Netanyahu l’obiettivo di un conflitto regionale più ampio in cui gli Stati Uniti e gli Stati del Golfo si alleano con Israele contro Iran, Siria, Yemen e Hezbollah. Questa è la loro visione comune del Medio Oriente: Il Grande Israele e l’egemonia statunitense che operano attraverso le monarchie sunnite.

Se credete a tutte le chiacchiere della Casa Bianca secondo cui Biden cerca di frenare Netanyahu, vi suggerisco di guardare invece ai portavoce della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato che si rifiutano di accettare ogni singolo caso di atrocità israeliana e si rimettono a Israele per ogni singolo Crimine.

Attualmente mi trovo in Pakistan, e devo dire che è stato un grande sollievo essere in un Paese dove tutti capiscono perché l’ISIS, Al Nusra ecc. non hanno mai attaccato gli interessi israeliani, e vedono esattamente cosa stanno facendo i governi occidentali su Gaza. Ciò che capiscono le nazioni in via di sviluppo, per fortuna, lo capisce anche la Generazione Z in Occidente.

I Regimi Arabi del Golfo e della Giordania dipendono dai servizi di sicurezza e dalla sorveglianza israeliani e statunitensi per proteggersi dal loro stesso popolo. La mancanza di proteste di piazza davvero massicce contro i propri Regimi da parte dei popoli arabi è una testimonianza diretta dell’efficacia di quella feroce Repressione, in particolare quando Stati come la Giordania combattono effettivamente al fianco di Israele contro le armi iraniane.

La carta anti-iraniana è ovviamente il trucco che sia Biden che Netanyahu hanno lasciato da giocare. Promuovendo un’inasprimento delle tensioni con l’Iran, i politici occidentali sono riusciti a far passare che la necessità di armare Israele fosse dimostrata, e penso che siano rimasti sinceramente perplessi nello scoprire che l’opinione pubblica non ci ha creduto.

La classe politica, in tutto il mondo occidentale e nel mondo arabo, è completamente scollegata dal suo popolo riguardo a Gaza. Stiamo assistendo a una Repressione mondiale, mentre le conferenze pacifiche vengono prese d’assalto dalla polizia in Germania, gli studenti vengono picchiati dalla polizia nei plessi universitari americani e nel Regno Unito gli anziani bianchi come me subiscono il tipo di continue molestie subite a lungo dai giovani musulmani.

Questa non è l’opera di Netanyahu che agisce come una canaglia. È il risultato delle macchinazioni di una classe politica complice in tutto il mondo occidentale saldata al sionismo, con la supremazia di Israele come fondamentale credo di fede.

I tempi non sono così bui per caso. Sono stati progettati per essere così oscuri.

Craig Murray è un autore, giornalista e attivista per i diritti umani. È stato ambasciatore britannico in Uzbekistan dall’agosto 2002 all’ottobre 2004 e rettore dell’Università di Dundee dal 2007 al 2010. La sua attività dipende interamente dal supporto dei lettori.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org