I rabbini israeliani dicono a Netanyahu che Israele ha il diritto di bombardare l’ospedale Al-Shifa a Gaza

Un gruppo di influenti rabbini israeliani ha scritto una lettera a Benjamin Netanyahu affermando il diritto di Israele, secondo la legge ebraica, di bombardare l’ospedale Al-Shifa a Gaza.

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Jonathan Ofir – 31 ottobre 2023

Immagine di copertina: Il mentore spirituale di Itamar Ben-Gvir, il rabbino Dov Lior (Foto: Wikimedia)

Ieri, il giornalista israeliano di destra Amit Segal ha condiviso una lettera di 45 influenti rabbini israeliani (elenco iniziale), indirizzata al “Primo Ministro Benjamin Netanyahu, che la sua luce splenda, ai capi di Stato e all’apparato di sicurezza”, affermando esplicitamente il diritto dello Stato a bombardare l’ospedale Al-Shifa’ di Gaza – il principale ospedale della Striscia.

L’esercito israeliano ha affermato che Hamas sta utilizzando come basi sia gli ospedali di Shifa che quelli di Al Quds e ha avvertito entrambe le istituzioni di evacuare prima di un attacco previsto. Le accuse non possono essere verificate e comunque un attacco alle strutture sanitarie è vietato dal diritto internazionale. Se Israele bombarderà Shifa non sarà la prima volta. L’ospedale è stato attaccato il 28 luglio 2014 e all’epoca era il quarto ospedale bombardato da Israele durante quell’assalto.

Ma ora i rabbini stanno assicurando ai leader israeliani che un simile crimine di guerra sarebbe accettabile per il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Ecco cosa dicono dell’ospedale Shifa:

È necessario chiarire che anche quando il nemico si nasconde dietro uno “scudo umano”, come nel caso delle informazioni sul quartier generale dei terroristi presso l’ospedale Shifa a Gaza – non esiste alcun divieto halachico [legge religiosa ebraica] o morale, né un divieto legale, per bombardare il nemico dopo sufficiente preavviso. E se con tale azione verrà versato sangue innocente, la colpa ricadrà esclusivamente sulle teste dei crudeli assassini [di Hamas] e dei loro sostenitori”.

Nella lista dei firmatari figurano diversi rabbini illustri che in passato hanno sostenuto l’uccisione dei “bambini nemici”. I rabbini Yitzhak Shapira e Yosef Elitzur lo hanno scritto esplicitamente nel loro libro “Torat Hamelech (King’s Torah)” del 2009, sostenendo che tali bambini possono spesso ostacolare l’uccisione del nemico e che la loro uccisione è quindi consentita. Inoltre, hanno scritto che il loro omicidio è consentito con la giustificazione che questi bambini “cresceranno per farci del male”.

Uno degli autori di Torat Hamelech, Yitzhak Shapira, rabbino della yeshivah Od Yosef Hai a Yitzhar, è uno dei firmatari della lettera di ieri (la yeshivah ha ricevuto sovvenzioni dal fondo della famiglia Kushner fino al 2011). Altri due rabbini sulla lista dei firmatari, Dov Lior (primo firmatario, ex rabbino di Kiryat Arba e mentore spirituale di Itamar Ben-Gvir) e Yitzchak Ginzburg (terzo firmatario, affiliato al movimento Chabad) hanno approvato il libro.

Dal 7 ottobre Israele ha preso di mira dozzine di strutture sanitarie. Non lo sta facendo solo contro Al Shifa e Al Quds: Israele ha chiesto l’evacuazione dell’intera area, compresi i suoi circa 24 ospedali. Il dottor Mads Gilbert, il medico norvegese che ha lavorato più volte all’ospedale Shifa, ha fatto riferimento alla questione su Democracy Now:

“Abbiamo sentito queste affermazioni dal 2009. Ci imposero due volte di evacuare l’ospedale Shifa, nel 2009 e nel 2014, perché gli israeliani lo avrebbero bombardato in quanto centro di comando.  Da 16 anni lavoro a Shifa nei periodi in cui c’è più bisogno. Mi muovo liberamente. Faccio molte foto. Faccio video, filmo. Ho dormito in ospedale durante il bombardamento. Sono stato dappertutto. Non sono mai stato limitato, controllato. Nessuno ha mai controllato le mie foto e il mio materiale di documentazione. Quindi, beh, se c’è un centro di comando, mostratecelo. Avete foto e radiografie di tutta Gaza, di tutti i tunnel, di tutto. Allora, perché in questi 16 anni di minacce secondo cui Shifa è un centro di comando non è stata fornita alcuna prova che lo sia di fatto? Ora, se fosse un centro di comando militare, non lavorerei lì, perché obbedisco alla Convenzione di Ginevra. Punto uno.

Punto due: se gli israeliani affermano che si tratta di un obiettivo misto militare-civile, perché ovviamente è civile, con decine di migliaia di persone radunate lì e 2.000 pazienti in cura – se si tratta di un obiettivo misto militare-civile, le precauzioni per i civili devono avere la priorità. Quindi, secondo la Convenzione di Ginevra, non si possono bombardare gli ospedali, a meno che non abbiano funzioni militari ben precise.

Quindi, per me, tutto ciò fa parte di questa enorme intimidazione nei confronti del popolo palestinese a Gaza. Sono minacciati con volantini lanciati dagli aerei e dagli elicotteri. Sono minacciati dalle telefonate. Sono minacciati da: “Se rimani nel nord di Gaza, ti consideriamo un terrorista”. Cos’è questo? 2023, due milioni e mezzo di persone , due milioni e mezzo, civili e disarmati, che vengono uccisi, un bambino ucciso ogni 10 minuti. Ad oggi, il numero dei bambini palestinesi uccisi è di 3.324, e 2.062 i bambini dispersi”.

Il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus sottolinea:

“È impossibile evacuare ospedali pieni di pazienti senza mettere in pericolo la loro vita. Secondo il diritto internazionale umanitario, l’assistenza sanitaria deve essere sempre protetta”.

Ma i rabbini hanno detto che va bene.

Chi ascolterà Israele?

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org