Azione urgente: 82 giorni di sciopero della fame, minaccia di morte per il giornalista palestinese Mohammed al-Qeeq

manifestaz

February 14, 2016

L’avvocato palestinese Hanan al-Khatib, ha avvertito che Mohammed al-Qeeq, Il giornalista palestinese imprigionato di 33 anni ,  sta mostrando sintomi di un attacco di cuore o ictus nel suo 82° giorno di sciopero della fame e può “morire in qualsiasi momento.”

Al-Qeeq è detenuto senza accusa né processo in detenzione amministrativa nelle carceri israeliane. Ha iniziato lo sciopero della fame il 25 novembre, 2015 – quattro giorni dopo essere stato arrestato dalle forze di occupazione israeliane – per protestare contro le torture a cui stato sottoposto durante l’interrogatorio – e ha continuato lo sciopero da quando è stato imprigionato senza accusa né processo. Il suo corpo sta raggiungendo i limiti della possibilità umana compromettendo il funzionamento di diversi organi che possono collassare in qualsiasi momento. Tuttavia, egli è determinato a continuare e a chiedere il suo rilascio immediato.

colomba1

Il caso di Mohammed al-Qeeq non riguarda solo lui: si tratta di giornalisti palestinesi target di  persecuzioni per esporre la realtà dell’occupazione israeliana; si tratta di oltre 660 palestinesi detenuti in detenzione amministrativa senza accusa né processo; si tratta di 7000 palestinesi imprigionati da parte dello Stato di Israele. La sua lotta per la libertà è una lotta per la libertà di tutto il popolo palestinese.

freeI palestinesi stanno manifestando in tutta la Palestina occupata per chiedere il rilascio di al-Qeeq. I suoi compagni di prigionia sono impegnati in scioperi di solidarietà.  Jafar Ezzedine, anche lui precedentemente in detenzione amministrativa e , che ha scioperato in passato con le stesse modalità, ha allestito una  tenda di solidarietà vicino la sua casa dopo 20 mesi di reclusione senza accusa né processo.

Amnesty International, Reporter senza frontiere, e una delegazione parlamentare UE hanno chiesto la fine della detenzione di al-Qeeq. Nonostante tutto il  caso rimane irrisolto.

Lunedì, Samidoun ha  invitato cittadini negli Stati Uniti e in tutto il mondo per telefonare alla Casa Bianca e chiedere un’azione di pressione sullo Stato di Israele per la  liberazione di Mohammed al-Qeeq: Chiamare la Casa Bianca l’83° giorno  di sciopero della fame di Mohammed al-Qeeq  per chiedere il suo immediato rilascio: 001-202-456-1111. Ha anche invitato a partecipare alle proteste a Nicosia il 15 febbraio, e New York, il 19 febbraio oltre a  firmare e distribuire questa petizione del Movimento di Solidarietà Internazionale che chiede un’azione significativa alla UE.

Samidoun Palestinian Prisoner Solidarietà Network chiede interventi urgenti in tutto il mondo per salvare Mohammed al-Qeeq e invita a chiedere la sua libertà, in ogni città, in ogni città universitaria, in ogni comunità. Eventi e  azioni si sono svolti a Londra, New York, Montreal, Berlino, Dublino, Bruxelles, Nicosia,  Libano, e in tutta la Palestina.

Ora è il momento per le proteste, sit-in, volantini,   informazione e chiamate all’azione per pubblicizzare la storia di Mohammed al-Qeeq e creare una reale pressione popolare per il suo rilascio immediato.

Agire:

1. Contattare funzionari di governo e chiedere di rompere il silenzio su Al-Qeeq e il supporto alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi. Negli Stati Uniti, chiamare il Israele Foreign Service Desk  1-202-647-3672 e la Casa Bianca – 202-456-1111.

Chiedere interventi sul caso di al-Qeeq e interrompere gli aiuti  a Israele. Nel Regno Unito, chiamare UK Foreign and Commonwealth Office, Philip Hammond, MP, +44 20 7008 1500. In Canada, chiamare il ministro degli Esteri Stephane Dion: 613-996-5789.

2. Protestare davanti il consolato israeliano o l’ambasciata (o edificio federale, ufficio G4S o piazza) chiedere la libertà per Mohammed al-Qeeq. Sollevare la questione di questo caso pubblicamente e distribuire informazioni – potete utilizzare questo volantino per distribuirlo durante le manifestazioni nella vostra comunità. Trova il tuo consolato israeliano più vicino: http://embassy.goabroad.com/embassies-of/israel. Scriveteci all’indirizzo samidoun@samidoun.net  per  informarci della vostra azione – si potrà pubblicizzare e condividere notizie con i prigionieri.

3.BDS  Boycott, Divest and Sanction. I palestinesi hanno sollecitato un boicottaggio internazionale di merci e istituzioni israeliane – e le aziende che traggono profitto dall’occupazione, come G4S, la più grande compagnia di sicurezza privata al mondo, che vende attrezzature di sicurezza nelle carceri israeliane, i punti di controllo e centri di formazione della polizia – approfittando direttamente dell’occupazione che distrugge le vite palestinesi. Mentre G4S fa profitti con l’ occupazione, anche istituzioni come le Nazioni Unite continuano a stipulare contratti con G4S.

Vedere addameer.org/UNdropG4S  che chiede di agire!

Trad. Invictapalestina

fonte: http://samidoun.net/2016/02/emergency-action-82-days-of-hunger-strike-threat-of-death-for-palestinian-journalist-mohammed-al-qeeq/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam