BDS, movimento per i diritti dei palestinesi proposto per il premio Nobel per la pace

Il movimento BDS cerca di porre fine a mezzo secolo di governo militare israeliano su 4,5 milioni di palestinesi, incluso il devastante assedio illegale di dieci anni che punisce e soffoca collettivamente circa 2 milioni di palestinesi a Gaza. Copertina: Bjørnar Moxnes è un membro del parlamento norvegese.


di Bjørnar Moxnes

 

 

OSLO, Norvegia, 2 febbraio, 2018 (IPS) – In qualità di membro del parlamento norvegese con orgoglio uso la mia autorità come deputato eletto per proporre il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per i diritti dei palestinesi per il Premio Nobel per la Pace.

Proporre il movimento BDS per questo riconoscimento è perfettamente in linea con i principi che io e il mio partito abbiamo molto cari. Come il movimento BDS, siamo pienamente impegnati nel fermare una politica sempre più in ascesa, razzista e di destra che investe il nostro mondo e a garantire libertà, giustizia e uguaglianza per tutte le persone.
Ispirato al movimento anti-apartheid sudafricano e al movimento americano per i diritti civili, il movimento BDS guidato dai palestinesi è un movimento pacifico e globale per i diritti umani che sollecita l’uso dei boicottaggi economico e culturale per porre fine alle violazioni israeliane dei diritti umani palestinesi e del diritto internazionale.

Il movimento BDS cerca di porre fine a mezzo secolo di governo militare israeliano su 4,5 milioni di palestinesi, incluso il devastante assedio illegale di dieci anni che punisce e soffoca collettivamente circa 2 milioni di palestinesi a Gaza, alle continue espulsioni forzate di palestinesi dalle loro case e al furto di terra palestinese con la costruzione di colonie illegali nella Cisgiordania occupata.

Cerca eguali diritti per i cittadini palestinesi di Israele, attualmente discriminati da decine di leggi razziste, e di garantire il diritto legale riconosciuto internazionalmente ai profughi palestinesi di tornare alle case e alle terre da cui sono stati espulsi.

I profughi palestinesi costituiscono quasi il 50% di tutti i palestinesi e viene loro negato il diritto al ritorno, garantito dal diritto a tutti i profughi, semplicemente a causa della loro appartenenza etnica.

Gli obiettivi e le aspirazioni del movimento BDS per i diritti umani fondamentali sono irreprensibili. Dovrebbero essere sostenuti senza riserve da parte di tutte le persone e degli stati democraticamente orientati.
La comunità internazionale ha una lunga storia di sostegno a misure pacifiche come il boicottaggio e il disinvestimento contro le aziende che traggono profitto dalle violazioni dei diritti umani. Il sostegno internazionale a tali misure è stato fondamentale nella lotta contro l’apartheid in Sud Africa e il regime coloniale razzista nell’ex Rhodesia.

Se la comunità internazionale si impegna a sostenere il BDS per porre fine all’occupazione del territorio palestinese e all’oppressione del popolo palestinese, si aprirà una nuova speranza per una pace giusta per palestinesi, israeliani e tutti i popoli del Medio Oriente.

Il movimento BDS è stato sostenuto da personaggi di spicco, tra cui gli ex vincitori del premio Nobel per la pace Desmond Tutu e Mairead Maguire. Sta guadagnando il sostegno di sindacati, associazioni accademiche, chiese e movimenti di base per i diritti dei profughi, degli immigrati, dei lavoratori, delle donne, delle popolazioni indigene e della comunità LGBTQI. È sempre più abbracciato da gruppi progressisti ebraici e da movimenti antirazzisti in tutto il mondo.

Undici anni dopo il lancio del BDS, è giunto il momento per noi di impegnarci a non fare del male, e per tutti gli stati di ritirare la loro complicità nell’occupazione militare israeliana, al regime razzista di apartheid, al furto in corso di terra palestinese e ad altre gravi violazioni dei diritti umani.
Assegnare un premio Nobel per la pace al movimento BDS sarebbe un segno potente che dimostra che la comunità internazionale è impegnata a sostenere una pace giusta in Medio Oriente e l’utilizzo di mezzi pacifici per porre fine al dominio militare e alle più ampie violazioni del diritto internazionale.

La mia speranza è che questa nomina possa essere un passo umile ma necessario per portare avanti un futuro più dignitoso e bello per tutti i popoli della regione.

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina
Fonte: http://www.ipsnews.net/2018/02/bds-movement-palestinian-rights-nominated-nobel-peace-prize/

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