La vittoria di Israele all’Eurovision porterà allo scontro con il BDS

Netta Barzilai è un talento incredibile e meritava di vincere la più importante competizione europea di canzoni. Ma la sua vittoria, anche se involontariamente, è una vittoria per l’occupazione. FOTO – Netta Barzilai vista durante una conferenza stampa dopo le prime semifinali dell’Eurovision Song Contest 2018. (Wouter van Vliet, EuroVisionary / CC BY-SA 4.0)

Haggai Matar, 13 maggio 2018

Sono un grande fan di Netta Barzilai. Penso che sia un raro genio musicale. Facevo il tifo per lei mentre gareggiava per rappresentare Israele nell’Eurovision Song Contest di quest’anno. A tarda notte, sabato, mentre arrivavano i voti da tutta Europa, ero seduto sull’orlo della mia sedia a urlare contro ogni paese che non votava per lei, scoppiando alla fine in una gioiosa risata mentre si aggiudicava il voto popolare e l’intero concorso.

Politicamente parlando, tuttavia, la vittoria di Barzilai è una cattiva notizia. La nostra vittoria dell’Eurovision dimostra che la destra israeliana è corretta. Possiamo bombardare gli iraniani in Siria quanto vogliamo, spingere per la cancellazione di un accordo nucleare internazionale del quale non facciamo nemmeno parte (e che la maggior parte dei paesi considera essenziale per la pace mondiale), aprire il fuoco contro giornalisti e manifestanti nonviolenti, tenere milioni di persone sotto un regime militare razzista da oltre mezzo secolo – e niente di male succederà.

Anzi. Le ambasciate si stanno trasferendo a Gerusalemme, le esportazioni (soprattutto di armi israeliane) sono in aumento, e il concorso Eurovision del prossimo anno si terrà nella Gerusalemme unificata (leggi: occupata). Di tanto in tanto potremmo sentire il rumore distante e soffocante dei palestinesi che vivono sotto il controllo dell’occupazione israeliana, ma è un rumore a cui ci si abitua.

Si può sostenere, ovviamente, che il massiccio voto popolare per Barzilai in tutta Europa non è stato né una dichiarazione politica a sostegno dell’occupazione né un messaggio sulla crescente popolarità del diritto autoritario in tutto il continente. Piuttosto, è stato un genuino entusiasmo per la sua performance – e questo lo condivido. Mentre i voti dell’arbitro Eurovision sono altamente politicizzati, i comuni fan della competizione probabilmente hanno votato per qualcuno che hanno riconosciuto come una grande cantante – qualcuno che canta di emancipazione delle donne e che spinge una piattaforma progressista e liberale.

 

Ma nel mondo reale della politica, le intenzioni non bastano. L’hasbara israeliana (propaganda sponsorizzata dallo stato) ha reso un’arte il trasformare i liberali in una prova vivente del nostro essere “l’unica democrazia in Medio Oriente”. Sia il Ministero del Turismo che il Ministero degli Affari Esteri si vantano regolarmente della politica progressista di Tel Aviv e della sua vivace vita notturna – con l’obiettivo dichiarato di cambiare l’immagine di Israele e nascondere Gerusalemme, con il suo fondamentalismo religioso e l’occupazione.

Questo è anche il caso di oggi. Come di recente ha ricordato Orly Noy di 972, Neta Barzilai rappresenta lo Stato di Israele. Sia il governo che i membri dell’opposizione nella Knesset hanno celebrato la sua vittoria, dicendo che l’Eurovision del prossimo anno arriverà nella “Gerusalemme unificata”. Sanno bene che questa è una vittoria nazionale, non privata. È soprattutto una vittoria del primo ministro Benjamin Netanyahu, il “mago delle relazioni estere”, che sta già usando le ultime notizie per promuovere sia hasbara che carriera politica.

Molto probabilmente l’anno prossimo si trasformerà in una guerra di pubbliche relazioni tra Israele e attivisti BDS in tutta Europa. Con l’avvicinarsi del concorso del 2019, molto probabilmente inizierà la campagna in tutti i 40 e più paesi che inviano rappresentanti alla competizione, portando informazioni sull’occupazione in generale e su Gerusalemme in particolare – e quindi scatenando polemiche politiche. Questo probabilmente non fermerà lo spettacolo, ma il dibattito internazionale avrà un valore in sé e per sé.

Fino ad allora, spetta agli israeliani come me continuare a combattere l’occupazione a casa, per sostenere la resistenza popolare palestinese, e nel frattempo – andare a far festa con l’unica e sola, Netta Barzilai.

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte:https://972mag.com/israels-eurovision-win-will-bring-a-showdown-with-bds/135268/

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