Galleria Fotografica: la stagione della raccolta delle olive a Gaza

La raccolta avviene dall’inizio di settembre fino alla fine di novembre ed è un’ancora di salvezza economica per molte famiglie

Fonte: Version française

Fatima Shbair – 7 ottobre 2020

Per i palestinesi, l’ulivo è un simbolo di speranza e resilienza. Con la fine dell’estate, a Gaza inizia la stagione della raccolta delle olive. La raccolta avviene dall’inizio di settembre fino alla fine di novembre ed è un’ancora di salvezza economica per molte famiglie.

Per la maggior parte delle famiglie di Gaza, gli ulivi sono immensamente preziosi. Alcuni li hanno ereditati dai loro antenati e li trasmetteranno ai loro figli, rendendoli un’importante fonte di reddito. (MEE / Fatima Shbair)

Gli agricoltori si svegliano presto la mattina per prepararsi alla lunga giornata di raccolta sotto il sole. Alcune famiglie si recano negli uliveti insieme, o con amici e vicini,  e le olive raccolte vengono utilizzate per autoconsumo o per essere vendute nei mercati.

La raccolta delle olive è un lavoro popolare per molti giovani palestinesi, poiché consente loro di guadagnare un salario dignitoso. La raccolta avviene tutti i giorni dalle 7:00 alle 18:00 e può essere un lavoro faticoso. (MEE / Fatima Shbair)

Gli agricoltori selezionano con cura le olive e le raccolgono separandole dalle foglie. Una stagione buona o cattiva è determinata dal numero di olive sull’albero e dalla dimensione delle olive. C’è una forte domanda di olio d’oliva e di olive grandi, le preferite dai clienti. (MEE / Fatima Shbair)

Così come in  Cisgiordania gli ulivi vengono spesso attaccati  dai coloni  israeliani, anche  a Gaza  gli agricoltori palestinesi subiscono regolarmente gli attacchi dell’esercito e le vessazioni  dell’amministrazione israeliana, che sparge pesticidi sulle colture o le inonda poco prima del raccolto (MEE / Fatima Shbair)

 

Molti dei raccolti  sono a rischio a causa della mancanza di precipitazioni e delle restrizioni idriche imposte dalle autorità israeliane. Inoltre molti agricoltori palestinesi si devono confrontare con molte difficoltà a causa delle restrizioni imposte dall’occupazione israeliana. (MEE / Fatima Shbair)

Israele ha anche fermato l’esportazione di olive e olio d’oliva dalla Striscia di Gaza all’estero, incidendo gravemente sui mezzi di sussistenza di molte famiglie e sull’economia palestinese.

“Questo ha ridotto sia la domanda, che i salari dei lavoratori , sui quali incide anche la difficile situazione economica nella Striscia”, dice Abdullah al-Sheikh Khalil, un agricoltore palestinese di 80 anni. (MEE / Fatima Shbair)

Terminata la raccolta, una parte viene distribuita ai mercati e l’altra parte viene inviata agli stabilimenti per avviare la fase di estrazione dell’olio. Si inizia con la separazione delle olive dalle foglie e dai rami, seguita dal lavaggio e dalla macinatura. (MEE / Fatima Shbair)

La miscela viene quindi avviata alla fase di cernita, ovvero la separazione dei noccioli, acqua e olio. La fase finale è quella in cui l’olio passa attraverso una macchina di depurazione, rendendolo pronto per essere confezionato e venduto. (Fatima Shbair / MEE)

Il processo di trasformazione delle olive in olio richiede un’ora per ciclo, In ogni ciclo vengono macinate circa tre tonnellate di olive, che producono circa 30 galloni di olio d’oliva. (MEE / Fatima Shbair)

Dopo un’estenuante giornata di lavoro, i contadini si riuniscono per una breve pausa e per condividere un pasto a base di frittata, olive e pomodori fritti. (MEE / Fatima Shbair)

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù”  – Invictapalestina.org

 

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