Rapporto Al Mezan: La tortura e l’abuso dei bambini in fuga dalla catastrofe umanitaria di Gaza

Il Centro per i Diritti Umani Al Mezan ha pubblicato un rapporto che esamina l’uso sistematico e allarmante della tortura e degli abusi contro i minori che cercano di fuggire dalle condizioni catastrofiche della Striscia di Gaza.

Fonte – English version

Al Mezan – 26 ottobre 2020


Nel contesto dell’assedio e del blocco israeliano che dura da 13 anni, un numero allarmante di minori residenti sta intraprendendo viaggi pericolosi fuori dalla Striscia, alla ricerca di migliori condizioni di vita e della possibilità di un’esistenza dignitosa. Il nuovo rapporto di Al Mezan si concentra sull’arresto di questi ragazzi, in particolare 91 minorenni che hanno tentato di attraversare la recinzione  tra il 2015-2019.

In modo allarmante, tutti i 91 minori hanno raccontato ad Al Mezan le varie forme di tortura, maltrattamenti o abusi subiti delle autorità israeliane e, in misura minore, dalle autorità palestinesi con le quali sono entrati in contatto.

I giovani hanno riferito di essere stati picchiati con pugni e calci, verbalmente abusati e costretti a mantenere posizioni di stress dalle forze israeliane. Hanno riferito di essere stati sottoposti a una serie di metodi di interrogatorio violenti e coercitivi da parte degli interrogatori israeliani, tra cui privazione del sonno, gravi percosse, insulti e umiliazioni.

Alcuni di essi hanno inoltre raccontato di essere stati privati ​​di cibo, acqua e accesso a servizi igienici mentre erano in custodia israeliana. Due hanno denunciato tentativi da parte degli agenti di costringerli a diventare informatori per i servizi di sicurezza israeliani.

Ad aggravare questa situazione, il rapporto mostra che 70 di loro sono stati nuovamente arrestati nella Striscia di Gaza, questa volta dai servizi di sicurezza palestinesi. Quasi un terzo di questo gruppo ha affermato di essere stato picchiato e insultato durante la detenzione.

La documentazione di Al Mezan indica che l’esercito israeliano, per controllare la zona cuscinetto,  usa metodi eccessivamente violenti, che includono forza letale, lesioni e arresti. Come conseguenza, otto minori sono stati uccisi e sei feriti nel periodo di riferimento.

Nonostante ciò, i figli di Gaza hanno cercato comunque di fuggire. Dei 91 minori intervistati per il rapporto, 59 hanno affermato di averlo fatto per difficoltà economiche. Undici hanno lamentato essere vittime di violenza domestica, un fattore che Al Mezan considera correlato alla povertà, e altri quattro hanno affermato di essere motivati da entrambi i fattori. I rimanenti, tra le altre ragioni, hanno citato la depressione e la mancanza di un riparo adeguato.

Secondo le indagini di Al Mezan, oltre il 70% dei bambini proviene da famiglie numerose e il 78% delle famiglie dei bambini guadagna meno di 1.000 shekel (250€) al mese. L’alto tasso di abbandono scolastico tra i bambini (65 dei 91 avevano abbandonato la scuola) può indicare una percepita mancanza di futuro.

L’analisi dei racconti eseguita da Al Mezan ci porta a concludere che una serie di torture illegali, trattamenti e punizioni crudeli, inumani e degradanti (CIDTP) sono stati ampiamente adottati contro i minori, in modo sistematico e istituzionalizzato. A tal fine, Al Mezan ha avanzato una serie di raccomandazioni e chiede un’azione da parte della comunità internazionale e dei responsabili palestinesi. Tra queste:

La comunità internazionale:

  • Deve intraprendere un’azione urgente ed efficace per porre fine all’assedio e al blocco israeliano della Striscia di Gaza.
  • Deve garantire indagini rapide, approfondite e imparziali secondo le normative internazionali e assicurare prontamente alla giustizia gli autori di violazioni contro i minori.
  • Deve impegnarsi per l’attuazione di una legislazione efficace che criminalizzi pienamente la tortura in linea con la Commissione Contro la Tortura delle Nazioni Unite (UN.CAT) in Israele e Palestina.
  • Deve condannare pubblicamente la condotta della potenza occupante israeliana e dei servizi di sicurezza di Gaza in quanto costituiscono la violazione dei diritti dei minori, del Diritto Umanitario Internazionale e del Diritto Penale Internazionale.
  • Infine, ricordando gli obblighi di Israele ai sensi del Diritto Internazionale e il dovere di proteggere i minori palestinesi nei territori occupati, la comunità internazionale deve agire rapidamente ed efficacemente per garantire il rispetto del Diritto Internazionale, per fornire una protezione efficace ai minori e porre fine all’uso eccessivo della forza da parte dell’esercito israeliano.

 

Le autorità di Gaza:

 

  • Devono porre fine a tutte le forme di  tortura e trattamento o punizione crudele, inumana e degradante (CIDTP) contro i minori.
  • Devono smettere di criminalizzare i minori che tentano di fuggire e iniziare a considerarli come vittime.
  • Devono fornire assistenza e recupero ai minori e cercare di fornire servizi di protezione sociale alle loro famiglie.
  • Devono fornire il supporto necessario per eliminare e affrontare la violenza domestica contro i bambini.
  • Devono, attraverso il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni pubbliche nella Striscia di Gaza, istituire programmi educativi e culturali per salvaguardare il diritto all’istruzione dei bambini che non frequentano la scuola e affrontare le cause dell’abbandono scolastico.
  • Devono adottare tutte le misure possibili, nel contesto dell’occupazione e del blocco israeliano, per implementare un tenore di vita dignitoso, anche fornendo assistenza sanitaria, cibo e servizi educativi alla popolazione, come incentivo per dissuadere i bambini dall’intraprendere fughe pericolose per lasciare Gaza.

 

Il rapporto completo (in inglese) è disponibile per il download al seguente link.

Trad: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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