Togliete il divieto al film «Jenin, Jenin» di Mohammed Bakri!

Copertina: WAJIB – Invito al matrimonio: SALEH BAKRI E MOHAMMED BAKRI in una immagine del film.

Per firmare la petizione,  clicca qui.

Gennaio 2021 – Trad. Invictapalestina.org

Membri della comunità cinematografica globale, denunciamo la decisione di un tribunale israeliano di vietare qualsiasi proiezione o trasmissione del film documentario “Jenin, Jenin”, ed esprimiamo la nostra solidarietà al suo autore, il nostro collega Mohammed Bakri, eminente regista e Attore palestinese. In difesa della libertà di espressione, vi chiediamo di unirvi al nostro appello per revocare questo abominevole divieto.

Film sottotitolato in Italiano

È con sgomento e indignazione che abbiamo appreso della decisione del tribunale distrettuale della città di Lod di vietare qualsiasi proiezione o trasmissione del film documentario “Jenin, Jenin”, girato nel 2002 da Mohammed Bakri, regista e attore palestinese rinomato.

Nella sua scandalosa sentenza, la corte afferma che alcune delle accuse del film – che descrive gli eventi accaduti nel campo profughi palestinese di Jenin nell’aprile 2002 per un periodo di due settimane – sono false. Oltre a vietare qualsiasi proiezione del film in Israele, il tribunale ha ordinato la confisca di 24 copie del film e condannato il regista del film a pagare 175.000 shekel (55.000 dollari USA) per danni a un ufficiale israeliano che appare nel film, oltre a 50.000 shekel (15.500 dollari USA) per spese processuali.

Mohammed Bakri, che da 17 anni è costantemente tormentato e perseguitato dal governo israeliano, mostra in maniera documentale, senza commenti, senza voce fuori campo, le conseguenze della brutale distruzione del campo profughi di Jenin da parte del governo israeliano. L’esercito israeliano nel 2002. Bakri dedica il film al suo produttore Iyad Samoudi, ucciso dai soldati israeliani nel governatorato di Jenin poco dopo la fine delle riprese.

Esortiamo la comunità mondiale, e in particolare il mondo del cinema globale, a unirsi a noi nel parlare contro questo palese tentativo di censura. Le autorità israeliane responsabili, compreso il ministro della Cultura, devono rispondere di questo atto.

La soggettività è un aspetto essenziale dell’espressione artistica e cinematografica. Chiediamo quindi ai nostri colleghi e compagni di unirsi a noi nel denunciare le accuse mosse contro Bakri e gli sforzi delle autorità israeliane per compromettere la libertà di espressione e la libertà artistica di registi e artisti palestinesi.

Infine, chiediamo il ribaltamento dell’inaccettabile sentenza del tribunale israeliano, che minaccia il diritto fondamentale dei registi e degli artisti di esprimere liberamente le proprie opinioni.

Unisciti a Ken Loach, Aki Kaurismaki, Mike Leigh, Alia Shawkat, Liam Cunningham, Vanessa Redgrave, Hany Aby Assad, Mai Masri, Michel Khleifi, AnneMarie Jacir, Eyal Sivan, Robyn Slovo, Asif Kapadia, Rasha Salti, Raed Andoni, May Odeh, Ali Suliman, Orwa Nyrabia, Christoph Terhechte, Henrique Goldman, Paul Laverty, Rebecca O’Brien, Ola Alsheikh, David Riker, Asia Kapadia, Brian Eno, Miriam Margolyes, Sawsan Asfari e molti altri …

 

Fai sentire la tua voce aggiungendo il tuo nome alla nostra petizione. Togli il divieto senza indugio!

Per firmare la petizione, clicca qui

Puoi guardare e condividere il film sulla Palestine Film Platform, oppure tramite questo link

 

كأعضاء في مجتمع صناع السينما حول العالم، نعرب عن غضبنا و رفضنا لقرار المحكمة الإسرائيلية بحظر عرض الفيلم الوثائقي “جنين، جنين”  أو توزيعه، ونعرب عن تضامننا مع صانعه، زميلنا المخرج  الفلسطيني  والممثل محمد بكري،  و دفاعا عن حرية التعبير، ندعوكم للانضمام معنا من اجل رفع هذا الحظر الغير معقول

لقد تابعنا  لمدة سنوات عديدة بقلق كبير مجريات محاكمة فيلم ، وهذا بحد ذاته كان صدمة كبيرة لنا كمجتمع سينمائي ، وشعرنا بالغضب  بالقرار والحكم  الصادر من المحكمة “الإسرائيلية”، حظر عرض أو توزيع الفيلم الوثائقي “جنين، جنين” الذي أخرجه  محمد بكري مستندة في قرارها الغير عادل على أن بعض المشاهد  في الفيلم – التي تصف الأحداث التي وقعت في مخيم جنين للاجئين الفلسطينيين في نيسان/أبريل 2002 ـ بالكاذبة

وبالإضافة إلى حظر عرض الفيلم  في إسرائيل، أصدرت المحكمة أمرا بمصادرة 24 نسخة من الفيلم وأمرت بأن يدفع مخرج الفيلم  مبلغ 000 175 شيكل  إسرائيلي (000 55 دولار) ضررا لضابط احتياطي في الجيش الإسرائيلي يظهر في الفيلم، حسب تعبيرهم ، فضلا عن  دفع 000 50 شيكل  إسرائيلي (500 15 دولار) تذهب الى  مصروفات المحكمة

لقد تعرض محمد بكري مخرج الفيلم الى مضايقات واضطهاد بلا هوادة من جانب الحكومة الإسرائيلية على مدى السنوات السبع عشرة الماضية، كل ذلك بسبب إخراجه فيلما وثائقيا، يحكي الحقيقة.

لذا ندعو كل من ينتمي  للسينما وحريتها  في جميع أنحاء العالم إلى رفع أصواتهم للتنديد بخطورة الرقابة التي تؤيدها السلطات الإسرائيلية ووزير الثقافة هناك،  والتي ينتج عنها تقييد حرية التعبير، والهجوم على حرية الإبداع الفني، ونذكّر بأن الموضوعية في تصدير وجهات نظرنا كفنانين، هي  في صميم حريتنا الفنية والسينمائية،

لذلك ندعو، ليس فقط السينمائيين حول  العالم، بل كل العالم ، للانضمام إلينا في إدانة الادعاءات الموجهة ضد بكري، ومحاولات السلطات الإسرائيلية تعريض حرية التعبير والحرية الفنية لمنتجي الأفلام والفنانين الفلسطينيين للخطر.

وأخيرا، نطالب بشدة بإلغاء قرار المحكمة الإسرائيلية غير المقبول الذي يهدد الحقوق الأساسية لصانعي الأفلام والفنانين في التعبير عن وجهة نظرهم بحرية.

انضموا إلى كين لوتش، آكي كوريزماكي، مايك لي، امير امراني، علياء شوكت، ليام كانينجهام، فينيسا ريدغريف،  هانى ابو اسعد، مي مصري، ميشيل خليفة، آن ماري جاسر، ايال سيفان، روبين سلوفو، رشا سلطي، هينريك جولدمان، بول لافرتي، ربيكا اوبراين، ديفيد ريكر، عاصف كاباديا، رائد أنضوني، مي عودة، علا الشيخ، ، كريستوف تيريشت، علي سليمان، عروة نيربية  و العديد من صناع السينما حول العالم.

ليكن صوتكم مسموع من خلال التوقيع على العريضة ، مشاركتها على أوسع نطاق، لنرفع الحظر الان!

يمكنكم مشاهدة و مشاركة الفيلم من خلال منصة الافلام الفلسطينية او من خلال الرابط

 

Fonte: Change.org Traduzione SM per la Palestine Media Agency

15 risposte a “Togliete il divieto al film «Jenin, Jenin» di Mohammed Bakri!”

  1. Basta persecuzione contro Mohamed Bakri.
    Libertà di espressione: di cosa ha paura lo stato più democratico del Medio oriente?

  2. Basta nascondere la polvere sotto il tappeto!
    Non può continuare oltre questo massacro ai danni dei palestinesi!

  3. Sono dei criminali….e saranno liberi di commettere qualsiasi atrocità finché gli Usa gli daranno carta bianca

  4. La Libertà è una condizione umana dalla quale può nascere e crescere la condizione dignitosa del vivere umano..

  5. Come si continua a ricordare l’olocausto, così dobbiamo condannare l’oppressione e la violenza di Israele contro i Palestinesi da più di settant’anni.

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