AZIONE URGENTE: LIBERARE L’AVVOCATO PALESTINESE IN SCIOPERO DELLA FAME

L’Avvocato palestinese Mohammed Allan è in sciopero della fame dal 16 giugno in segno di protesta per la sua detenzione. E’ tenuto in carcere dalle autorità israeliane senza accusa né processo dal 6 Novembre 2014. I motivi del suo arresto e la detenzione rimangono sconosciute.

amnesty

Mohammed Allan, 31 anni, ha perso coscienza il 14 agosto ed è a rischio di alimentazione forzata. E’ stato arrestato dalle forze di sicurezza il 6 novembre 2014 nella sua casa nel villaggio di Einabus, nella Cisgiordania occupata da Israele. E’ stato ammanettato e portato nel suo ufficio nella città di Nablus, in West Bank, dove gli è stato ordinato di mostrare i file dei clienti che aveva rappresentato. Gli è stato poi consegnato a mano un fermo amministrativo di sei mesi con ordinanza datata 11 novembre 2014. Per il suo arresto e  detenzione le autorità israeliane a Mohammed Allan non hanno dato alcuna motivazione  né al suo avvocato. La sua detenzione amministrativa è stata rinnovato per altri sei mesi il 5 maggio. Mohammed Allan ha iniziato uno
sciopero della fame il 16 giugno per chiedere la fine della sua detenzione.

Secondo la ONG palestinese per i diritti umani Addameer, fin dall’inizio del suo sciopero della fame  ha  bevuto solo acqua.
Il Prison Service israeliano ha informato l’avvocato di Mohammed Allan il 7 agosto della loro intenzione di presentare una richiesta alla Corte distrettuale di Israele per ottenere l’autorizzazione per la sua alimentazione forzata, in base a  una nuova legislazione che consente l’alimentazione forzata durante gli scioperi della fame dei detenuti. Tuttavia, le dichiarazioni fatte da politici israeliani, tra cui il responsabile per la promozione del disegno di legge, indica che è particolarmente rivolta ai detenuti palestinesi.
Il 10 agosto, è stato trasferito al reparto di terapia intensiva del Soroka Medical Center di Be’er Sheva, Israele. Dopo un giorno, siccome il personale medico ha rifiutato di somministrare l’alimentazione forzata, è stato trasferito al Barzilai Medical Center di Ashkelon, sempre in Israele.
Mohammed Allan ha continuato a rifiutare le visite mediche ed è stato incatenato al suo letto d’ospedale da una mano e un piede, pur essendo troppo debole per stare in piedi.

Il 14 agosto è stato riferito che ha perso conoscenza.
Mohammed Allan, ha detto il suo avvocato il 12 agosto,  non vuole morire ma  vivere una vita dignitosa.
Si prega di scrivere immediatamente in inglese, ebraico o nella vostra lingua:
1) Invitando alle autorità israeliane di porre fine all’uso della detenzione amministrativa e rilasciare Mohammed Allan e tutti gli altri detenuti amministrativi meno che non siano prontamente accusati di un riconoscibile reato a livello internazionale  e portato in giudizio con i procedimenti che rispettano gli standard internazionali.
2) Sottolineando che, come regola generale, i detenuti in sciopero della fame, non dovrebbero essere alimentati forzatamente, e qualsiasi decisione non consensuale in merito  deve essere effettuata solo da operatori sanitari qualificati e solo per motivi di necessità medica;
le autorità non devono mai esigere dagli operatori sanitari di agire in alcun modo in contrasto con il loro giudizio professionale o etica medica, che precludono essenzialmente l’alimentazione obbligatoria di cui  solo i detenuti in sciopero possono decidere.

Spedire appello con urgenza ai seguenti indirizzi:

Director General, Ministry of Health
Moshe Bar Siman Tov
2 Ben-Tabai St.
P.O.B. 1176
Jerusalem 91010, Israel
Fax: +972 2 623 3026
Email: mankal@moh.health.gov.il
Salutation: Dear Director General

Minister of Public Security
Gilad Erdan
Kiryat Hamemshala
PO Box 18182
Jerusalem 91181, Israel
Fax: +972 2 584 7872
Email: gerdan@knesset.gov.il
Salutation: Dear Minister

And copies to:
Military Judge Advocate General
Brigadier General Danny Efroni
6 David Elazar Street
Hakirya, Tel Aviv,
Israel
Fax: +972 3 569 4526
Email: avi_n@idf.gov.il

trad. Invictapalestina

fonte: https://www.amnesty.org/en/documents/MDE15/2282/2015/en/

documento in inglese:

URGENT ACTION
Release Palestinian lawyer on hunger strike
Palestinian lawyer Mohammed Allan has been on hunger strike since 16 June in protest at his detention. He has been held by Israeli authorities without charge or trial since 6 November 2014. The reasons for his arrest and detention remain unknown. He lost consciousness on 14 August and is at risk of being forcibly fed.

Mohammed Allan, 31, was arrested from his home in Einabus village, in the occupied West Bank, by Israeli security forces on 6 November 2014. He was handcuffed and taken to his office in the city of Nablus, in the West Bank, and ordered to show files of clients he had represented. He was handed a six-month administrative detention order on 11 November. The Israeli authorities have not given any reasons to Mohammed Allan or his lawyer for his arrest and detention. His administrative detention was renewed for another six months on 5 May. He began a hunger strike on 16 June to demand an end to his detention. According to Palestinian human rights NGO Addameer, since the beginning of his hunger strike he has only consumed water.

The Israeli Prison Service informed Mohammed Allan’s lawyer on 7 August of their intention to submit a request to the Israeli District Court to authorize his force-feeding under new legislation allowing force-feeding of hunger-striking detainees. However, statements made by Israeli politicians, including the one responsible for promoting the bill, indicate it is particularly aimed at Palestinian detainees.

On 10 August, he was transferred to the intensive care unit of Soroka Medical Center in Be’er Sheva, Israel. Later that day, as medical staff refused to force-feed him, he was moved to Barzilai Medical Center in Ashkelon, Israel. Mohammed Allan continued to refuse medical examination and was chained to his hospital bed by a hand and a foot, despite being too weak to stand. It was reported on 14 August that he had lost consciousness.

Mohammed Allan told his lawyer on 12 August that he does not want to die, but to live a life of dignity.

Please write immediately in English, Hebrew or your own language:

  • Calling on the Israeli authorities to end the use of administrative detention and release Mohammed Allan and all other administrative detainees unless they are promptly charged with an internationally recognizable criminal offence and brought to trial in proceedings which meet international standards;
  • Stressing that as a general rule hunger strikers should not be forcibly fed, and any decision on non-consensual feeding should be made only by qualified health professionals and only for reasons of medical necessity; the authorities must never require health professionals to act in any way contrary to their professional judgment or medical ethics, which essentially preclude compulsory feeding of mentally competent hunger strikers.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam