L’Unione Europea ammette che la collaborazione con la polizia israeliana consente la sorveglianza di massa

L’Unione Europea (UE) finanzia la ricerca che coinvolge la polizia israeliana nonostante abbia ammesso che potrebbe essere utilizzata per scopi di spionaggio.

Fonte: english version

Di David Cronin – 7 gennaio 2022

Immagine di copertina: Le forze di polizia razziste israeliane stanno partecipando ad almeno 10 progetti di ricerca dell’UE. (photo credit Oren Ziv ActiveStills)

Negli ultimi anni, un progetto chiamato Roxanne ha esaminato come identificare i criminali con l’aiuto della tecnologia di riconoscimento facciale e vocale.

Il materiale pubblico a disposizione presenta il progetto finanziato dall’UE, del costo di 7 milioni di euro, come benevolo. Tuttavia, sono state sollevate serie questioni etiche quando è stato discusso a porte chiuse.

I documenti interni dell’UE ottenuti in base alle norme sulla libertà di informazione confermano che esiste il rischio che lo sviluppo di Roxanne venga utilizzato per la sorveglianza di massa.

Un “controllo etico” sul progetto condotto nel corso del 2020 prevede la condivisione di dati personali tra l’UE e Israele. I dati raccolti durante il progetto includeranno “categorie speciali” come dettagli sui tratti genetici, “salute, stile di vita sessuale, opinioni politiche, convinzioni religiose o filosofiche” degli individui, secondo quei documenti.

Le questioni che lo circondano sono diventate ancora più pertinenti da quando è stato effettuato il “controllo etico”. Indagini accurate da parte di gruppi per i diritti umani hanno dimostrato l’anno scorso che il programma spia israeliano Pegasus viene utilizzato più ampiamente di quanto precedentemente noto per monitorare attivisti e giornalisti in vari paesi.

La polizia israeliana e il suo Ministero della Pubblica Sicurezza sono tra i partecipanti a Roxanne.

Una condizione del loro coinvolgimento è che tutti i dati che esportano nell’UE siano raccolti legalmente.

Apparentemente, fornire assicurazioni sul comportamento legale è ritenuto sufficiente, ai fini dei “controlli etici” dell’UE, per dimostrare che le questioni relative alla privacy vengono trattate seriamente.

Nel mondo reale, un’assicurazione israeliana è completamente priva di valore.

Istituzionalmente razzista

La polizia israeliana sta cercando nuovi poteri che consentano una maggiore sorveglianza senza richiedere mandati. Una proposta chiave è che le telecamere nei luoghi pubblici potrebbero essere utilizzate per confrontare i volti delle persone con le informazioni presenti nelle banche dati della polizia.

Una tale raccomandazione dovrebbe di per sé escludere la polizia israeliana da Roxanne, che rispetta solo a parole il principio del “rispetto della privacy”.

Vi sono, naturalmente, numerose altre ragioni per cui la polizia israeliana non dovrebbe beneficiare delle sovvenzioni comunitarie in campo scientifico.

Uno dei motivi principali è che la polizia israeliana è istituzionalmente razzista.

Un recente rapporto di Human Rights Watch su Lydd, una città all’interno di Israele conosciuta anche come Lod, contiene un chiaro esempio di razzismo da parte della polizia.

Il rapporto descrive come la polizia ha sparato gas lacrimogeni e granate stordenti durante una protesta dei cittadini palestinesi di Israele a Lydd lo scorso maggio. Eppure, in alcuni casi, quando gli estremisti ebrei hanno attaccato i palestinesi nella stessa città quel mese, la polizia è rimasta a guardare o non è intervenuta per proteggere i palestinesi dalle aggressioni.

La polizia israeliana e il Ministero della Pubblica Sicurezza hanno entrambi il loro quartier generale a Gerusalemme Est, che è sotto occupazione militare dal 1967.

La conclusione di accordi di collaborazione con tali paesi dovrebbe, per definizione, essere vietata per l’Unione Europea, che è nominalmente impegnata ad evitare l’azione che darebbero legittimità all’occupazione e alla colonizzazione di Gerusalemme Est.

Ci sono forti indicazioni che Israele non sia stato del tutto sincero con gli amministratori a Bruxelles.

I documenti per il progetto Roxanne danno un indirizzo all’interno di Israele come contatto ufficiale per il Ministero della Pubblica Sicurezza. Se i funzionari di Bruxelles avessero consultato il sito web del Ministero, avrebbero appreso che i suoi uffici principali si trovano effettivamente in Clermont-Ganneau Street a Gerusalemme Est.

Ho inviato un’e-mail alla Commissione Europea, che gestisce Horizon 2020, chiedendo se avrebbe preso provvedimenti sulle operazioni del Ministero della Pubblica Sicurezza israeliano a Gerusalemme Est.

Un portavoce della Commissione Europea ha affermato che i progetti di ricerca sono sottoposti a una “rigorosa valutazione etica” e che “nessuna accusa sull’uso improprio” delle sovvenzioni di Horizon 2020 “è stata finora dimostrata”.

Ho indagato su tale affermazione chiedendo se la Commissione Europea contesta l’affermazione secondo cui il Ministero della Pubblica Sicurezza israeliano sembra aver omesso che il suo quartier generale si trova a Gerusalemme Est. Il portavoce ha risposto che “questa non è una domanda per la Commissione”.

Quando ho espresso perplessità di fronte a quella risposta, sostenendo che la domanda era palesemente rilevante poiché l’UE ha espresso da tempo le sue opinioni sullo status di Gerusalemme, il portavoce ha riconosciuto che avevo ragione. Il portavoce ha tuttavia eluso la questione semplicemente citando le linee guida dell’UE elaborate nel 2013.

Tali linee guida stabiliscono che le “entità israeliane” che ricevono sovvenzioni dell’UE “devono avere la loro sede entro i confini di Israele prima del 1967”.

“Non ho nulla da aggiungere”, ha detto il portavoce.

Esperti in oppressione

Il coinvolgimento della polizia israeliana e del Ministero della Pubblica Sicurezza in Roxanne e in un altro progetto finanziato dall’UE chiamato Law-Train (Esercizio di Legalità) ha suscitato le proteste del movimento di solidarietà con la Palestina.

Serve più protesta. La polizia israeliana e il suo Ministero della Pubblica Sicurezza sono stati ammessi in almeno altri otto progetti nell’ambito di Horizon 2020, l’attuale fondo di ricerca dell’UE.

Tra queste ci sono due iniziative di sorveglianza delle frontiere: Andromeda e SafeShore. Poiché la sorveglianza delle frontiere è diventata sinonimo di crudeltà nei confronti dei rifugiati, è necessario porre domande sul ruolo preciso svolto qui dalla razzista polizia israeliana.

Un aspetto particolarmente preoccupante di tutta questa cooperazione è che le millanterie vantate dalla polizia israeliana sono apparentemente prese alla lettera.

Un progetto finanziato dall’UE chiamato Shuttle (Contenitore) sta istituendo una banca dati di sangue, residui di polvere da sparo, capelli e saliva. Le forze di polizia israeliane stanno partecipando e “contribuiranno con la loro esperienza di esperti forensi e leader tecnologici”, secondo il sito web del progetto Shuttle.

Non vi è alcun riconoscimento che Israele è in realtà un baluardo di oppressione

Assegnando borse di ricerca alla polizia israeliana, l’UE sta premiando una forza che incarcera i bambini palestinesi, terrorizza intere famiglie invadendo le loro case e apre il fuoco sui fedeli nella moschea al-Aqsa a Gerusalemme.

L’ipocrisia dell’Unione Europea sembra sconfinata.

Poco prima che Hisham Abu Hawash ponesse fine al suo sciopero della fame all’inizio di questa settimana, i diplomatici dell’UE si sono dichiarati “seriamente preoccupati” per la sua salute.

I diplomatici non erano abbastanza preoccupati da chiedere che l’UE smettesse di collaborare con il Ministero della Pubblica Sicurezza israeliano, il dipartimento governativo che sovrintende le prigioni, dove Abu Hawash e molti altri palestinesi sono rinchiusi senza accusa né processo.

A dicembre è stato firmato un accordo affinché Israele possa beneficiare del prossimo fondo di ricerca dell’UE. Denominato Horizon Europe, il fondo ha un bilancio complessivo di circa 97 miliardi di euro.

Com’era prevedibile, l’UE ha promosso il nuovo accordo celebrando come la sua cooperazione con Israele abbia presumibilmente portato grandi progressi nella medicina e nella protezione dell’ambiente. Altrettanto prevedibile, non si è parlato del fatto che la cooperazione sia una fonte di guadagno per la polizia razzista di Israele.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org