Ancora morti a Gaza

Le bugie e gli inganni di Joe Biden per coprire i Crimini di Guerra di Israele devono finire.

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Di Philip Giraldi – 4 aprile 2024.

L’amministrazione del Presidente Joe Biden ha toccato un nuovo minimo quando ha deciso di propria iniziativa di mentire per Israele anche quando il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si sta assumendo la responsabilità per l’uccisione mirata di sei operatori umanitari nazionali stranieri e di un traduttore palestinese appartenenti all’organizzazione umanitaria World Central Kitchen (Centro Mondiale di Cucina) di Jose Andres, un’organizzazione di beneficenza impegnata nel “nutrire gli affamati”. Tenete presente che l’esercito israeliano ha ucciso, senza remore, almeno 196 operatori umanitari e di soccorso nel suo assalto totale a Gaza, così come quasi tutti i giornalisti che incontra sul suo cammino e medici e personale medico negli ospedali che tentano di salvare vite umane e di curare i feriti e i moribondi. In questa rara occasione, tuttavia, Netanyahu si è reso conto che il modo calcolato in cui le vittime, prevalentemente straniere, erano state uccise con tre attacchi separati di droni diretti contro tre veicoli di World Central Kitchen ben segnalati e facilmente identificabili seguendo un percorso pre-approvato e dichiarato sicuro da parte dello stesso esercito israeliano aumenterebbe il già legittimo odio estremo nei confronti dello Stato Ebraico e di tutte le sue azioni a livello mondiale. Non lasciatevi fuorviare, questi sette lavoratori sono stati deliberatamente presi di mira, braccati e assassinati. E non si è trattato di un errore tecnico o di comunicazione poiché tutto ciò è stato condotto da un’unità militare israeliana sotto il controllo diretto di alti ufficiali nel tentativo di accelerare la morte per fame della popolazione palestinese allontanando le organizzazioni umanitarie.

Non sorprende che questo disprezzo per il comportamento israeliano sia in aumento anche negli Stati Uniti, dove i sondaggi che misurano l’avversione per le azioni di Israele continuano a crescere e, come Netanyahu sa, il totale sostegno incondizionato da parte di Biden o Trump è essenziale per promuovere il suo Piano Genocida nei confronti dei palestinesi, un programma che richiede anche un flusso costante di denaro e armi per essere portato avanti. Joe Biden, che secondo quanto riferito è arrabbiato con Netanyahyu, solo domenica scorsa, il giorno prima dell’incidente, ha approvato un pacchetto da 15 miliardi di dollari (13,8 miliardi di euro) di nuove armi per Israele, tra cui 25 aerei da combattimento F-35, e inoltre le altamente controverse bombe da 2.000 libbre (900 kg) che sono note per l’indiscriminata carneficina e devastazione inferta a Gaza quando lanciate dall’aeronautica israeliana. Come è avvenuto negli ultimi sei mesi, la Casa Bianca ha agito unilateralmente e non ha autorizzato il trasferimento attraverso la revisione del Congresso, come richiesto dalla legge, sostenendo che si trattava di un’emergenza in quanto il buon amico e stretto alleato Israele necessitava urgentemente delle armi.

A quanto pare il Presidente Biden si era reso conto che la carneficina di Gaza, che lo ha fatto sentire “indignato e affranto”, a seguito dell’assedio recentemente concluso e della devastazione dell’ultimo grande ospedale rimasto nell’enclave, l’Ospedale Al-Shifa, potrebbero essere per lui un problema politico. Rapporti preliminari provenienti dall’ospedale, che è stato completamente distrutto, suggeriscono che oltre 1.500 palestinesi potrebbero essere stati uccisi, feriti o risultano dispersi a seguito dell’attacco. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha tuttavia affermato che il massacro presso il centro medico era legittimo in quanto “c’erano combattenti di Hamas nascosti nell’Ospedale Al-Shifa, facendo credere che questo attacco non fosse diretto all’ospedale ma contro combattenti di Hamas che si nascondono all’interno di un ospedale”. Altri esponenti dell’amministrazione hanno affermato che le morti sia nell’ospedale che tra gli operatori umanitari non erano “intenzionali”, il che è, ovviamente, una bugia poiché sono stati gli ordini provenienti dalla catena di comando israeliana a dare inizio all’uccisione in entrambi i casi. Anche la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha aggiunto le sue profonde ma assolutamente prevedibili intuizioni su chi fosse la colpa: “Quindi, Hamas non dovrebbe operare fuori dagli ospedali mettendo a rischio i civili, lo abbiamo detto più e più volte”.

E a dire il vero, mentre distruggere l’ospedale è stato un entusiasmante cambio di metodo per “l’esercito più morale” del mondo poiché i suoi cecchini giustiziavano sommariamente medici e pazienti, mentre catturavano bambini in cerca di cibo quando attraversavano “Zone di Morte” non segnalate, e poiché i suoi ingegneri usavano i bulldozer per seppellire i prigionieri vivi che erano legati e non potevano muoversi, ciò ha rappresentato un problema rispetto alla percezione internazionale di Israele. Quindi Netanyahu, comprendendo che un piccolo aggiustamento era necessario per ragioni di pubbliche relazioni, ha subito ammesso che era stato commesso una sorta di “errore” che aveva portato all’uccisione dei sette operatori umanitari, il che è stato “tragico” mentre l’esercito stesso era impegnato in un disperato insabbiamento, descrivendo l’incidente come un “grave errore che seguì un’errata identificazione, di notte, durante la guerra, in una condizione molto complessa. Non sarebbe dovuto succedere”. Secondo la dichiarazione ufficiale di Netanyahu sull’incidente: “Questo accade in guerra. Stiamo conducendo un’indagine approfondita e siamo in contatto con i rispettivi governi. Faremo di tutto per evitare che si ripeta”.

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale John Kirby, che ha assunto il ruolo di principale mentitore per il Regime di Biden, è rimasto “indignato” dalle morti e ha aggiunto che “questo incidente è emblematico di un problema più ampio”, anche se non è riuscito a descrivere esattamente quale fosse il problema, e potrebbe prescindere dal fatto che a Israele piace uccidere le persone, compresi o forse soprattutto gli operatori umanitari stranieri, poiché la chiara intenzione è quella di lasciare morire di fame i palestinesi. Kirby ha anche ripetuto la menzogna secondo cui gli omicidi da parte di Israele non erano “intenzionali” e ha insistito che non ci sarebbero stati tagli agli aiuti a Israele nonostante l’incidente, osservando che gli Stati Uniti avrebbero continuato a sostenere l’esercito israeliano come hanno fatto da quando Hamas “ha iniziato la guerra” attraverso i suoi attacchi lo scorso ottobre. “Sono ancora minacciati da Hamas. Ci assicureremo che possano difendersi e che il 7 ottobre non si ripeta”. L’ammiraglio John si è fermato poco prima di dire “uccidiamoli tutti così non faranno mai più nulla di male”, ma fortunatamente ci sono alcuni Repubblicani disposti a cogliere la chiamata alle armi di John in modo più letterale.

Ho notato in precedenza che sono i Repubblicani che stanno cercando di diventare i nuovi migliori amici di Israele, soprattutto nella speranza di dirottare verso di loro i molti milioni di dollari che i donatori pro-Israele probabilmente spenderanno per le imminenti elezioni nazionali. I principali gruppi filo-israeliani guidati nientemeno che dal formidabile e intoccabile Comitato di Azione Politica Israeliano Americano (AIPAC) sono già a buon punto nel raccogliere centinaia di milioni di dollari come fondo di guerra per sconfiggere tutti i candidati al Congresso che sono morbidi o critici sulla questione di Israele. Nelle elezioni del Congresso del 2020, l’AIPAC si è vantata di aver appoggiato e sostenuto, attraverso il suo comitato di raccolta fondi Super PAC, 198 candidati alla Camera e al Senato, inclusi 131 presidenti in carica, che sono stati tutti rieletti.

Il Deputato Repubblicano Tim Walberg del Michigan si aggiudica il premio per aver fatto eco agli appelli di alcuni politici israeliani all’uso di armi nucleari sui palestinesi, anche se ora sostiene che non era questa la sua intenzione. Ha detto: “Non credo che nessuno dei nostri aiuti che vanno a Israele per sostenere il nostro più grande alleato, probabilmente forse nel mondo, per sconfiggere Hamas, l’Iran e la Russia, e probabilmente la Corea del Nord, e anche la Cina” possano ritenersi sprecati: non dovremmo spendere un centesimo in aiuti umanitari. Si dovrebbe agire come a Hiroshima e Nagasaki. Va fatta finita in fretta. Lo stesso dovrebbe essere in Ucraina. Sconfiggendo Putin velocemente”. Prima di tutto, chiunque chiami Israele “il nostro più grande alleato” è un idiota poiché in realtà è la nostra più grande responsabilità, a meno che Walberg non si riferisca all’apparente rapporto di mutuo sostegno per portare a termine il Genocidio di intere nazioni che non ci piacciono. C’è da chiedersi chi hanno sostenuto i Democratici per scontrarsi con qualcuno come Walberg che apparentemente non ha due neuroni da mettere insieme.

Un altro Deputato Repubblicano del Congresso, Andy Ogles del Tennessee, si è espresso in modo più schietto invitando Israele a “ucciderli tutti gli appartenenti ad Hamas”, mentre altri, incluso Donald Trump, hanno esortato il governo israeliano a “finire il lavoro”. E poi c’è il Senatore Repubblicano Rick Scott della Florida che domenica ha detto che è imperativo che Israele entri a Rafah per “distruggere” il gruppo militante palestinese Hamas. “Prima di tutto, Israele ha bisogno del sostegno americano; devono andare a Rafah per distruggere Hamas”, ha detto Scott durante un’intervista del tutto prevedibile su “Fox News Sunday”. Scott, di cui si parla come possibile candidato Repubblicano alla vicepresidenza, è appena tornato da un viaggio in Israele, dove ha incontrato Netanyahu e gli ha assicurato il sostegno illimitato degli Stati Uniti nella sua guerra per sbarazzarsi di circa 1,5 milioni di fastidiosi Palestinesi che muoiono di fame e attendono il loro destino a Gaza.

Ma il primo premio per la creatura più brutta del Congresso, in senso metaforico, deve andare a Brian Mast della Florida, che recentemente si è presentato nel suo ufficio al Congresso indossando la propria uniforme dell’esercito israeliano. Rappresenta un distretto a forte maggioranza israelita della Florida, il cui Governatore Ron DeSantis si è vantato di essere lo Stato più filo-israeliano degli Stati Uniti. Ha spiegato il suo gesto su Twitter, scrivendo che: “Essendo l’unico membro ad aver prestato servizio sia nell’esercito degli Stati Uniti che nelle Forze di Difesa Israeliane (IDF), starò sempre con Israele”. È interessante notare che si potrebbe interpretare il “stare sempre con Israele” come incluso quando ciò è contrario agli interessi degli Stati Uniti. Secondo quanto riferito, Mast ha prestato servizio nell’esercito americano in Afghanistan e poi ha fatto un turno come volontario con l’IDF. Si ritiene un Cristiano Sionista e alcuni si sono chiesti come abbia ottenuto un nulla osta di sicurezza, ma quando qualcosa come il 70% delle persone di alto livello nel governo Biden sono sionisti e molti sono sospettati di avere una doppia lealtà o forse una sola lealtà verso Israele, chi lo chiede?

Philip Giraldi è un editorialista, commentatore e consulente per la sicurezza americano. È il direttore esecutivo del Consiglio per l’Interesse Nazionale, ruolo che ricopre dal 2010. In precedenza è stato impiegato come agente operativo per la CIA, prima di passare alla consulenza privata.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org