Honda sponsorizza gara automobilistica in insediamento israeliano

Attivisti in Giappone stanno chiedendo a Honda di ritirare la propria sponsorizzazione di un incontro motociclistico in un insediamento israeliano in programma per questo mese. Copertina – Honda sponsorizza un evento di corse motociclistiche presso l’insediamento Petzael nella Valle del Giordano nella Cisgiordania occupata.

Ali Abunimah, 16 febbraio 2018

 

I palestinesi stanno avvertendo Honda che potrebbe trovarsi ad affrontare appelli al boicottaggio.

Il gigante automobilistico giapponese sembra in controtendenza rispetto ai marchi mondiali che propendono a tenersi alla larga dall’associazione tossica con colonie israeliane che sono illegali secondo il diritto internazionale.

Honda Israel sta collaborando con il ministero dello sport israeliano nella sponsorizzazione il 23-24 febbraio di una vetrina del Moto GP nel circuito che si trova nell’insediamento di Petzael in Cisgiordania.

L’attrazione principale sarà il motociclista statunitense Joe Roberts.

 

“Gli appassionati di motociclismo in Israele potranno partecipare a una master class e correrre insieme a Roberts sul circuito di Petzael che sarà trasformato in una sede del Moto GP con un’atmosfera internazionale”, afferma il sito Web di Honda Israel.

 

 

“Inserendo il suo nome in una corsa motociclistica sponsorizzata dal governo israeliano nella Cisgiordania occupata, Honda è complice delle violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani” ha dichiarato a The Electronic Intifada Jamal Juma, membro del Comitato nazionale palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BNC).

“Israele ha messo in atto uno degli esempi più crudeli di apartheid nella Valle del Giordano, dove la corsa avrà luogo.”

“Questa corsa è utilizzata da Israele per legittimare la sua occupazione militare ed è un altro esempio ancora di come Israele usa lo sport per imbiancare i suoi crimini”, ha detto Juma.

“Chiediamo a Honda di porre fine alla sua sponsorizzazione e associazione con questa colonia israeliana nella Cisgiordania occupata o subirà boicottaggi internazionali”.

Anche LCR Honda, una squadra di motociclisti che gareggia nel Campionato Mondiale Moto GP, è stata annunciata come partecipante all’evento di Petzael insieme alla APEX Motorsport Agency che rappresenta Roberts.

Moto GP – Gran Premio motociclistico di corse – è diretto dalla federazione internazionale FIM.

Un altro sponsor dell’evento a Petzael è la Israel Motor Sports Federation.

Costringere i palestinesi ad andarsene

Il circuito di Petzael è stato recentemente completato a nord della colonia di Petzael nella parte settentrionale della Valle del Giordano.

Juma del BNC ha osservato che “le comunità vivono sotto la costante minaccia di sfollamenti forzati e non hanno accesso alla terra e all’acqua mentre gli insediamenti israeliani della porta accanto continuano a fiorire”.

Come ‘+972 Magazine’ riportò un anno fa, il circuito era in costruzione “parzialmente all’interno di una ‘zona di fuoco vivo’ dell’IDF [esercito israeliano] nella Cisgiordania occupata – una designazione che le autorità militari israeliane spesso usano per spostare le popolazioni palestinesi locali”.

Questo video pubblicato su YouTube nel giugno 2017 sembra mostrare che la pista è stata completata:

Sempre nella stessa “zona calda” oltre al circuito, come riportato da ‘+972 Magazine’, si trova il villaggio palestinese di Khirbet Tana, che le forze di occupazione israeliane hanno ripetutamente demolito negli ultimi anni.

Nel marzo 2016, a seguito di una demolizione di decine di strutture che ha lasciato senza rifugio quasi 90 dei residenti del villaggio, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite Robert Piper ha dichiarato: “È difficile non vedere come demolizioni come quelle di Khirbet Tana non siano altro che il cacciare fuori palestinesi vulnerabili da alcune parti della Cisgiordania“.

Da quando ha occupato il territorio nel 1967, Israele ha sistematicamente costretto i palestinesi a lasciare la fertile valle del Giordano.

Danno alla reputazione

Mentre Israele utilizza abitualmente eventi sportivi e culturali per imbiancare le sue politiche di pulizia etnica e di apartheid, è difficile capire che cosa debba guadagnare la Honda a farsi coinvolgere in un tale progetto.

È possibile che Honda Israel abbia deciso di sostenere l’evento nell’insediamento senza che la casa madre ne sia a conoscenza o l’approvi, ma questo non mitigherebbe le responsabilità di Honda.

In particolare, il distributore israeliano di Honda è Mayer Cars and Trucks. Secondo il gruppo di ricerca Who Profits, Mayer è già coinvolto nell’occupazione militare israeliana e nella colonizzazione della Cisgiordania operando nei servizi di trasporto verso gli insediamenti. Gestisce anche due garage con licenza Volvo nella Cisgiordania occupata.

Honda non ha risposto alle richieste di commento di The Electronic Intifada.

Anche se Nazioni Unite e governi mondiali – incluso il Giappone – hanno sempre considerato illegali gli insediamenti israeliani, non hanno poi mai fatto nulla al riguardo.

Ma grazie alla pressione popolare in Palestina e in tutto il mondo, l’aria ha cominciato a cambiare.

E’ sempre maggiore la consapevolezza che compagnie e governi si assumono una responsabilità ad aiutare occupazione e colonizzazione di Israele e che i loro affari possono pagare un prezzo se lo fanno.

Alla luce di campagne sostenute contro la loro complicità nell’occupazione israeliana, importanti marchi internazionali, tra cui Veolia, Orange e G4S, si sono ritirati o hanno annunciato piani per mettere fine agli affari con Israele.

Lettera militante

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sta attualmente indagando su altre centinaia di società israeliane e internazionali coinvolte negli insediamenti illegali.

In un recente rapporto, l’ONU ha affermato che “le società svolgono un ruolo chiave nel facilitare l’impresa di completo insediamento, contribuendo alla confisca delle terre da parte di Israele e al trasferimento della loro popolazione a motivo dello sviluppo commerciale”.

L’ONU ha detto di stare indagando su tre aziende giapponesi per coinvolgimento negli insediamenti, anche se non le ha nominate.

C’è un crescente consenso tra difensori dei diritti umani ed esperti legali per il fatto che qualsiasi attività commerciale negli insediamenti è incompatibile con il rispetto dei diritti umani e viola il diritto internazionale.

Human Rights Watch ha invitato le imprese a porre fine a tutte le attività negli o con gli insediamenti israeliani.

Una coalizione di otto gruppi per la pace e i diritti umani in Giappone ha scritto a Honda, esortando la compagnia a ritirarsi dall’evento di Petzael.

Gli attivisti sostengono che l’azienda ha tagliato i legami con Mayer Cars and Trucks e li ha incontrati per discutere della fine del ruolo di Honda nella colonizzazione israeliana della terra palestinese.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina

Fonte: https://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/honda-sponsors-motor-race-israeli-settlement

 

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