La Palestina cerca il sostegno delle Nazioni Unite per reclamare la sua vipera mortale rubata da Israele

Copertina – La Daboia palaestinae, o Vipera della Palestina, è stata rinominata Vipera Terra di Israele. 8 settembre 2014.

Rasha Abou Jalal, 14 novembre 2018

GAZA CITY, Striscia di Gaza – L’Autorità Palestinese si prepara a presentare una denuncia formale contro Israele alla 14a Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che si terrà a Sharm el-Sheikh il 17-29 novembre, sulla base del fatto che lo stato ebraico “si è impadronito del simbolo della diversità palestinese”.

Questa azione palestinese arriva in risposta all’Israel Nature and Parks Authority (INPA) che dichiara la Vipera Palestinae serpente nazionale ufficiale di Israele. La vipera mortale è stata rinominata “Vipera Terra di Israele”, secondo la Jewish Telegraphic Agency.

Il serpente è stato scelto dopo una votazione online, tra l’1 settembre e il 31 ottobre, avviata da Avi Zobel, un cacciatore di serpenti e attivista per la preservazione delle specie di rettili in Israele. La campagna di Zobel è stata lanciata in collaborazione con la Società per la Protezione della Natura in Israele e sotto gli auspici dell’INPA. La vipera ha vinto con il 39% del totale di 9.419 voti, ottenendo così lo status di simbolo nazionale della biodiversità israeliana.

Adalah al-Atira, a capo dell’Autorità per la Qualità Ambientale (EQA) della Palestina, ha detto ad Al-Monitor che durante la conferenza i palestinesi sosterranno che l’azione israeliana contravviene al principio della Convenzione sulla diversità biologica, creata nel 1992 sotto l’egida dell’ONU.

La convenzione, ratificata da 168 paesi, tra cui Israele, ribadisce che gli stati hanno diritti sovrani sulle proprie risorse biologiche.

Imad al-Atrash, direttore esecutivo della Palestine Wildlife Society, ha dichiarato ad Al-Monitor: “La vipera palestinese è stata scoperta in Palestina nel 1938 durante il mandato britannico. 10 anni prima che fosse istituito lo stato di Israele. L’erpetologo austriaco Franz Werner le diede il nome scientifico latino universalmente riconosciuto di Daboia palaestinae.”

Ha sottolineato che la vipera vive in Israele, in Cisgiordania, in regioni di Giordania, Libano e Siria e che ci sono 30 tipi di serpenti nei territori palestinesi, tra cui quattro specie velenose, la più pericolosa delle quali è la vipera della Palestina, che ha tre denti.

Secondo Mahmiyat, un sito web palestinese indipendente incentrato sulle risorse naturali e culturali nei territori palestinesi, la vipera palestinese è lunga 1,4 metri e ha un triangolo in testa con disegni scuri sul dorso. Il suo colore può variare dal marrone chiaro al marrone scuro. Depone 30 uova fra luglio e agosto.”

Atrash ha dichiarato: “Parecchi paesi spesso condividono determinate specie di animali o uccelli come il cane da pastore tedesco che è diffuso nella maggior parte dei paesi del mondo, sebbene sia stato scoperto per la prima volta in Germania. Tuttavia ha mantenuto lo stesso nome.”

Ha aggiunto: “Ma da parte di Israele cambiare il nome della Vipera della Palestina – che è stata scoperta in Palestina decenni fa – in Vipera di Israele è molto irrispettoso e rappresenta un chiaro furto di simboli ambientali palestinesi”.

Atrash considera l’azione israeliana “un furto dell’identità palestinese che mira a colpire la consapevolezza culturale palestinese dando nomi israeliani ai simboli della fauna palestinese”.

Atira ha anche detto che Israele sta tentando di rimuovere l’identità palestinese e dare al patrimonio e alla storia palestinesi “un’identità israeliana”.

“Questa non è la prima volta che Israele ruba un simbolo nazionale palestinese che esprime biodiversità e patrimonio palestinese. Israele ha in passato rivendicato l’olivo come albero nazionale e il falafel come piatto nazionale”, ha aggiunto.

Atira ha osservato che l’EQA intende organizzare campagne di sensibilizzazione in tutte le scuole e centri culturali e ambientali palestinesi per promuovere la Vipera della Palestina e affrontare la “frode israeliana”. Ha anche invitato tutti i forum internazionali scientifici e ambientali a non adottare il nome israeliano attribuito a questo serpente.

Hani al-Wahidi, direttore del Health Information Center presso il Ministero della Sanità palestinese, ha dichiarato ad Al-Monitor: “La vipera palestinese è presente in varie aree costiere, montuose e desertiche palestinesi e ogni anno circa 100 palestinesi sono morsi da questi vipere“.

Ha detto che il trattamento di questo morso è molto costoso, in quanto richiede 15-20 dosi di siero antivipera, il cui costo è di 5.000 shekel israeliani (circa 1.350 dollari) per dose.

Ha spiegato che il ministero compra il siero da Israele, che lo ha sviluppato alcuni anni fa, osservando che sta comprando 700-1.000 dosi all’anno con un costo stimato di almeno 3,5 milioni di shekel (950.000 dollari).

 

Rasha Abou Jalal è una scrittrice e giornalista freelance di Gaza specializzata in notizie politiche e questioni umanitarie e sociali legate agli eventi attuali.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

Fonte:https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2018/11/israel-claims-palestine-viper-as-its-own.html?fbclid=IwAR3-zbWCwRRWrHISHO3SL6VhqERXCTb_KwYosJlyZuhlJLJRmkfYzushRNs#ixzz5X33OT6I

 

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