Star dello spettacolo contestano il boicottaggio di Eurovision.

Stephen Fry, Marina Abramović e Sharon Osbourne sono tra le celebrità che definiscono la proposta di boicottaggio come “un affronto sia ai Palestinesi che agli Israeliani”.

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Laura Snapes – 30 Aprile 2019

Immagine di copertina: La cantante Netta Barzilai, in rappresentanza di Israele, vince l’Eurovision song contest 2018 a Lisbona. Fotografia: Vyacheslav Prokofyev / TASS

Personaggi pubblici tra cui Stephen Fry, Sharon Osbourne, Marina Abramović e il pop mogul Scooter Braun hanno firmato una lettera contro il boicottaggio di Eurovision, che quest’anno si terrà a Tel Aviv a maggio.

Nella loro lettera affermano che lo “spirito di solidarietà” dell’Eurovision è “sotto attacco da coloro che invitano a boicottare  Eurovision 2019 perché si svolge in Israele, sovvertendo lo spirito della competizione e trasformandola da uno strumento di unità in un’arma di divisione”.

Continuano: “Crediamo che il movimento di boicottaggio culturale sia un affronto sia ai Palestinesi che agli Israeliani che stanno lavorando per far avanzare la pace attraverso il compromesso, lo scambio e il riconoscimento reciproco. Mentre tutti noi possiamo avere opinioni divergenti sul conflitto israelo-palestinese e sulla via migliore per la pace, siamo tutti d’accordo sul fatto che un boicottaggio culturale non è la risposta “.

Dietro la lettera, che ha più di 100 firmatari, c’è l’organizzazione non profit Creative Community for Peace (CCFP). Tra i sottoscrittori anche Gene Simmons della band Kiss, il comico Al Murray, la co-conduttrice di Countdown Rachel Riley e la cantante/ cantautrice spagnola Conchita, AKA Maria Concepción Mendívil.

Ari Ingel, direttore del CCFP, ha dichiarato: “I membri dell’industria dell’intrattenimento che hanno firmato questa dichiarazione, insieme alle migliaia di persone che hanno appoggiato il loro messaggio, credono nella costruzione di ponti attraverso la musica e le arti come mezzo per raggiungere una maggiore comprensione e pace nella regione “.

 

Manifestanti al di fuori della BBC Broadcasting House dimostrano contro Eurovision 2019 che si terrà in Israele. Fotografia: Penelope Barritt / Rex / Shutterstock

La loro lettera arriva in risposta ai numerosi inviti rivolti agli artisti partecipanti e ai partner della trasmissione a boicottare il concorso. Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS) ha affermato che Israele sta “spudoratamente usando l’Eurovision come parte della sua strategia ufficiale “Brand Israel”, che presenta ‘il volto più bello di Israele’ per nascondere e distrarre l’attenzione dai suoi crimini di guerra contro i Palestinesi”.

Lo scorso  gennaio, star inglesi tra cui Vivienne Westwood, Peter Gabriel, Roger Waters, Mike Leigh, Julie Christie, Maxine Peake, Caryl Churchill e il gruppo Wolf Alice firmarono una lettera che invitava la BBC a cancellare la copertura di Eurovision 2019.

I firmatari criticavano Israele per la sua occupazione dei Territori Palestinesi. “L’Eurovision può essere un evento leggero, ma non è esente da considerazioni sui diritti umani  e non possiamo ignorare la sistematica violazione israeliana dei diritti umani palestinesi”.

In risposta, la BBC ha ribadito il proprio impegno nel trasmettere il concorso: ” Eurovision non è un evento politico e non avalla alcun messaggio o campagna politica. La competizione ha sempre sostenuto i valori di amicizia, inclusione, tolleranza e diversità e non riteniamo opportuno strumentalizzare  la partecipazione di BBC per  fini politici. Per questo parteciperemo all’evento di quest’anno. Il Paese ospitante è stato scelto dalle regole della competizione, non dalla BBC “.

 “A Israele non deve essere permesso di usare l’Eurovision come strumento di propaganda” – Brian Eno

Roger Waters ha invitato Madonna a ritirare la sua esibizione in programma durante l’evento. Lei non ha risposto. Nel settembre 2018, ha anche scritto una lettera aperta ai 41 finalisti chiedendo loro di stare “spalla a spalla” con il popolo palestinese. Finora, nessuna nazione in gara ha annullato la propria partecipazione a causa del luogo in cui si svolgerà l’evento. A febbraio, l’Ucraina si è ritirata ma solo perché la selezione dei concorrenti è incappata nelle tensioni politiche con la Russia.

Il concorso si terrà in Israele poiché nel 2018 la cantante israeliana Neta Barzilai vinse con  la canzone Toy. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe voluto che la gara si svolgesse a Gerusalemme, ma la nazionalità della città è contestata, poiché i Palestinesi rivendicano l’area occupata da Israele come potenziale futura capitale. Sarà invece Tel Aviv ad ospitare il concorso, previsto per il 18 maggio. Michael Rice, 21 anni, rappresenterà il Regno Unito.

• Questo articolo è stato modificato il 30 aprile 2019. Una versione precedente diceva che l’ex vincitrice dell’Eurovisione Conchita Wurst aveva firmato la lettera. E’ invece la cantautrice spagnola Conchita, dell’AKA Maria Concepción Mendívil.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org

 

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