In accademia pre-militare israeliana rabbini insegnano schiavismo, razzismo e lodano Hitler

“Esatto, ci sono razze diverse nel mondo, le nazioni hanno caratteristiche genetiche diverse, e allora noi, gli ebrei, dobbiamo vedere come aiutarli.”

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Ofer Neiman, Richard Silverstein, David Sheen, 30 aprile 2019

Canale 13 di Israele ha trasmesso il 29 aprile la registrazione di una lezione di rabbini insegnanti all’accademia premilitare di Bnei David nella colonia di Eli, scuola finanziata dallo Stato. I rabbini insegnanti approvano l’ideologia razzista di Hitler, criticandola solo per il fatto di non averla applicata alla popolazione giusta; sono gli ebrei ciè a dover essere la razza padrona e i non-ebrei a dover essere gli ‘untermenschen’(uomini inferiori).

Questi sono gli educatori che mandano i giovani a servire nell’esercito, diffondendo da anni questo tipo di idee. Essi hanno legami stretti con legislatori, in particolare con il rabbino Rafi Peretz, attualmente capo della Unione dei Partiti di Destra, fusione che comprende il kahanista Potere Ebraico, e che è ora il candidato più probabile a fare il ministro dell’educazione.

L’Accademia è legata ad una Yeshiva (scuola ebraica di studi dei testi religiosi tradizionali) che molti studenti frequentano dopo il servizio militare

 

La schiavitù è bene che ritorni

Inizia il rabbino Eliezer Kashtiel che lamenta l’abolizione della schiavitù:

“L’abolizione della schiavitù legale ha creato debolezze. Dio aiutando ritornerà. I goyim (non ebrei) desidereranno essere nostri schiavi. Essere schiavi degli ebrei è la miglior cosa. Essi devono essere schiavi. Essi desiderano essere schiavi. Invece che girovagare nelle strade, compiere insensatezze e litigare tra loro, la loro vita invece si svolgerebbe in modo ordinato.”

In questo contesto i goyim sarebbero da intendersi come i palestinesi. Dice che è perché essi hanno “problemi genetici” e assume che essi desiderino essere sotto occupazione:

“Vi è intorno a noi gente con problemi genetici. Chiedete all’arabo medio dove egli voglia stare. Vuole stare sotto occupazione . Perchè? Perchè essi hanno problemi genetici, non sanno come governare un Paese, non sanno fare nulla, guardate in che stato sono”

Si, siamo razzisti

“Certo che c’è del razzismo” continua Kashtiel

“Ma ci rendiamo conto o no che esistono razze diverse? E’ forse un segreto? Non è forse vero? Si, noi siamo razzisti, e crediamo nel razzismo.”

Kashtiel suggerisce che poiché gli ebrei sono un razza superiore, essi possono “aiutare” quelli inferiori:

“Esatto, ci sono razze diverse nel mondo, le nazioni hanno caratteristiche genetiche diverse, e allora noi, gli ebrei, dobbiamo vedere come aiutarli.”

Il vero Olocausto sono umanismo e pluralismo

Un’altro rabbino, Giora Radler,afferma che il vero Olocausto non è quello a cui pensate, quello che ha ucciso ebrei. Sono umanismo e pluralismo quelli che ci uccidono per davvero:

“Tutti questi pretesti che l’Olocausto fosse basato su ideologia o che fosse sistematico, è ridicolo, Il fatto che fosse basato su una ideologia in effetti lo rende più morale che non il fatto che della gente uccida altra gente per nessuna ragione. L’umanismo, tutta la cultura secolare che ci induce a credere nell’umanismo, quello sì è Olocausto. L’Olocausto, quello vero è quello di essere pluralisti, il fatto di dire “Credo nell’umano”. Quello è ciò che va chiamato Olocausto. Il Signore (sia lodato il suo nome) da molti anni ormai ci grida che che l’esilio degli ebrei è finito, ma la gente non lo ascolta, e questa è la loro malattia, una malattia che deve venire curata con l’Olocausto.”

In altre parole, l’Olocausto sarebbe è avvenuto per dare agli ebrei una lezione del tipo: lasciate perdere il plurarismo, isolatevi nello Stato Ebraico, e guarite della “malattia” della diaspora.”

Queste considerazioni sono state fatte nel corso di una lezione dal titolo “A proposito dell’Olocausto”

La logica nazista era quella giusta

Radler:

“La logica nazista era giusta dal loro punto di vista. Dice Hitler che un certo gruppo di persone nella società costituiscono il seme di ogni calamità dell’umanità, che per tale causa tutta l’umanità andrà nell’oblìo, che essi nuocciono alll’umanità e di conseguenza devono venire sterminati”

Radler domanda ad uno studente: “Forse che questa ideologia ti sembra illogica? Molto cattiva?”

Lo studente risponde: “Non mi pare morale”

Radler: “Forse che Mosè fu cattivo come Hitler?”

Studente: ”No”

Radler: “E perché no? C’è una cosa nel mondo che è un vero male ed è quella di essere ipocrita. Fa differenza a te se ti uccidessero con un coltello come fecero con Agag [il re degli Amalechiti che il profeta Samuele “tagliò a pezzi”] oppure se ti uccidessero in una camera a gas?”

Hitler aveva ragione, “giusto al 100%”

Radler va avanti a parlare di Hitler ed ora aggiunge che il malanno non sono solo pluralismo ed umanismo, ma anche femminismo, e che Hitler aveva assolutamente ragione:

“cominciamo dalla questine se Hitler avesse ragione o no”

Studente:”No”

Radler: ”Hitler è persona che ha più che mai ragione. In effetti ha ragione in ogni parola che dice. É giusto nella sua ideologia che così si presenta: “C’è un mondo maschile che si batte, pratica l’onore e la fratellanza tra combattenti. E poi c’è il mondo molliccio, etico, femminile che parla di “offrire l’altra guancia”. E noi (nazisti) riteniamo che gli ebrei mandino avanti questi aspetti cercando di viziare tutta l’umanità ed è per questo che loro sono il vero nemico”. Così parla Hitler ed è corretto al 100%, a parte il fatto che stava dalla parte sbagliata.

 

Quindi Radler ha emulato Hitler, ripetendo gli argomenti nazisti e approvandoli. Il solo difetto dei nazisti, per Radler, fu quello di non aver saputo individuare quella che era la vera razza padrona e quali fossero i veri “untermenschen”. I nazisti non potevano quindi aver ragione, in quanto solo gli ebrei dovevano essere quelli superiori. Ma se gli ebrei ora applicano questa teoria della razza alla situazione attuale – il che vuol dire essenzialmente ai palestinesi, essi sarebbero “al 100% nel giusto” – anzi forse anche del “101%”, in quanto sarebbero ancor più nel giusto che non Hitler.

Le reazioni

Una questione non da poco. Si tratta di vero Giudeo-Nazismo

Ai due rabbini è stato poi chiesto conto di quanto sostenuto e allora hanno cercato di sistemare la cosa come malinteso. Rabbi Kashtiel ha detto che era “spiacente ed addolorato che in una lezione sui diritti umani risultasse l’opposto di una comprensione socialista e moderna del concetto di schiavitù”

Rabbi Radler disse poi che le sue parole erano state “considerate al di fuori del contesto” e che la lezione sull’Olocausto “tenta di spiegare la logica malata di Hitler così come ragioni e motivazioni dell’Olocausto”

L’uomo di legge israelo-palestinese Ahmad Tibi ha risposto a tali esternazioni: “Se avesse parlato in tedesco sarebbe stato più autentico”.

Naturalmente i politici sionisti israeliani si sono allarmati anch’essi. L’uomo di legge centrista Yair Lapid ha così twittato:

“Questo non è ebraismo. Questi non sono valori. Gente che parla così non merita di formare dei giovani.”

Lapid ha chiesto che lo Stato cessi di finanziare questa scuola “fino a che i rabbini razzisti non ne vengano espulsi”. Ma il problema è che l’ideologia di Lapid stesso è quella di avere ”il massimo di ebrei nel massimo di territorio e massima sicurezza e con un minimo di palestinesi dentro”, e anche se Lapid afferma ora che “Israele è stata una costruzione dell’ultimo secolo”, in realtà la sua religione è il sionismo ultra-nazionalistico e lui rappresenta solo la faccia solo di poco migliore che non il giudeo-nazismo che emana da Bnei David.

Tamar Zandberg, presidente del Meretz (il partito più di sinistra) ed è una dei 4 deputati del Meretz (che nelle ultime elezioni ha perso un seggio):

“L’accademia di Eli avrebbe dovuto essere stata chiusa già da tempo e chiunque lascia continuare la follìa dello sciovinismo, omofobia e tutto l’altro odio che esce fuori da lì, non si dovrebbe stupire delle orribili espressioni che oggi ne provengono.”

Zanderberg ha detto di aver richiesto al ministro dell’educazione di bloccare il finanziamento a tale accademia. Però Eli Yeshiva e l’accademia sono oggi strettamente legate al governo. Fu il capo della Yeshiva, rabbino Eli Sadan, a sostenere Rafi Peretz nella sua ascesa a capo della Unione dei Pariti di Destra ed attualmente candidato più probabile al ministero dell’educazione. Peretz fu invitato a parlare agli studenti dell’accademia prima delle elezioni, laddove perfino Netanyahu e Naftali Bennett, fino ad allora ministro dell’educazione (uno che si vanta di aver ucciso molti arabi e che lo rifarebbe, NdT) erano stati rifiutati. Esiste cioè una realtà politica che è ancora più estrema che non Netanyahu e Bennet, già considerati di estrema destra, una realtà in cui si parla davvero di potere ebraico in un modo dichiaratamente fascista, anzi, nazista. E queste forze si stanno predisponendo ad ottenere ruoli centrali nel governo di Israele.

Non si tratta di un lapsus

Il commento già su Canale 13, è che quello che abbiamo sentito dire non è un lapsus:

“Queste cose vengono ripetute da anni a Bnei David. Non sono un lapsus, fanno parte di un intento ben definito”

E Bnei David non è un’isola singola. Una storia simile di educazione al genocidio rivolto alle forze di sicurezza proviene già dal rabbino Dov Dior della colonia di Kiryat Arba, il quale, sulla base del libro Torat Hamelech (King’s Torah) del 2009 sosteneva l’uccisione di bambini non ebrei dal momento che “è chiaro che cresceranno e ci porteranno danno”.

Lior è stato docente delle forze di polizia in un programma speciale per reclute religiose dal titolo “Credenti nella polizia”. Gli autori del libro sono di Od Yosef Chai Yesiva, nella colonia di Yitzhar, una Yeshiva che fino al 2011 ha ricevuto soldi dalla fondazione della famiglia di Jared Kushner(consigliere di Trump, NdT). La considerazione dell’Olocausto come punizione divina è stata espressa dal precedente capo rabbino sefardita Ovadia Yosef, il quale ritiene anche lui che il destino dei non ebrei è quello di servire gli ebrei, e che assimila i non ebrei a dei somari.

E’ possibile che il fatto di dare pubblicità alle opinioni scioccanti qui riportate possa provocare localmente un certo temporaneo fermento, ma questo tipo di idee sono invece profondamente radicate ed oggi costituiscono una parte centrale della realtà politica israeliana. E’ evidente che i rabbini considerino questa attenzione come un fastidio da parte di progressisti incapaci di capire, ed è probabile che guardino a tutto ciò come ad uno sfortunato “caso Azaria” – il soldato che fu filmato mentre uccideva un palestinese già ferito e reso inoffensivo e che scontò per questo qualche mese in prigione. Il problema nel caso Azaria non fu l’omicidio, fu il video. E nello stesso modo questa gente troverà il modo di cavarsela da questo momentaneo scandalo, ma continueranno ad agire nella convinzione della loro supremazia ebraica.

 

Traduzione a cura di: Associazione di Amicizia Italo-Palestinese

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