Bibi e Tibi

Un ministro della sanità arabo di successo, oggi, può cambiare l’opinione pubblica più di un migliaio di farmacisti arabi nella più grande catena di farmacie israeliana.

Gideon Levy – 15 Marzo 2020

C’è un passo che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu può fare, in questo momento, che potrebbe ancora cambiare il modo in cui sarà ricordato. Probabilmente non c’è alcuna possibilità che decida di farlo, ma tuttavia potrebbe parzialmente riparare il danno che ha fatto e lasciare un’eredità sorprendente. Dopo tutto il suo barbarico incitamento contro gli arabi israeliani, Netanyahu potrebbe invitare i rappresentanti della lista comune, i membri della Knesset della Joint List, a unirsi al governo di emergenza che presumibilmente si formerà e potrebbe assegnarli a posizioni di gabinetto, in linea con le loro capacità. È impossibile sopravvalutare il significato di tale mossa, in particolare alla luce dell’atmosfera, senza precedenti, di razzismo anti-arabo in Israele oggi.

Non è chiaro perché sia ​​necessario un governo di emergenza. La portata del panico in Israele per la diffusione del nuovo coronavirus e le dure misure che sono state prese, eccessive o necessarie, potranno essere giudicate solo successivamente. Non è necessario un governo ampio per combattere l’epidemia; non è come se ci fossero due schieramenti in Israele, uno a favore del coronavirus e l’altro contro, e nessun paese ha cambiato la composizione del suo governo a causa del Covid-19. Ma poiché un governo di emergenza sembra essere l’unico modo per rompere lo stallo politico, il migliore auspicio è che venga realizzato. L’alleanza con la lista comune, non a causa delle richieste di Benny Gantz, ma piuttosto su iniziativa di Netanyahu, potrebbe rivelarsi un punto di svolta. In un attimo avrebbe diradato l’atmosfera torbida e pericolosa, avrebbe cambiato la posizione degli arabi del paese e forse anche il destino del primo ministro. Più di tutti gli stratagemmi che ha usato in passato questa mossa potrebbe riscattarlo, almeno per quanto riguarda il ricordo che lascerà.

Questi sono i giorni più bui che lo stato abbia mai visto. Mai prima d’ora gli arabi israeliani erano stati così demonizzati. Mai prima d’ora così tantissimi israeliani li hanno temuti e odiati. Ma Netanyahu non è l’unico colpevole. Non c’è carenza di razzisti e incitatori in nessuno dei partiti sionisti, compresi quelli che ora attaccano Netanyahu per il suo razzismo, come Yair Lapid di Kahol Lavan, che ha coniato il termine “Zoabis” (dal nome della prima donna araba eletta alla Knesset, Haneen Zoabi). La paura della lista comune ha pervaso gli israeliani. Netanyahu ha diretto l’orchestra, la destra ha fomentato il razzismo come è solita fare, Kahol Lavan ha inviato i suoi solisti e persino il Partito Laburista non è riuscito a resistere alla discriminazione. Il risultato: la Joint List, i cui candidati sono tra i più impressionanti della Knesset, il cui programma politico non rappresenta un pericolo per nessuno in Israele, la cui influenza su qualsiasi governo sarebbe minuscola, è diventata una minaccia esistenziale.

L’odio fomentato da un migliaio di israeliani razzisti sarà difficile da riscattare. C’è solo un modo per curare l’offesa: invitare i capi delle parti che compongono la Joint List, Ayman Odeh, Mtanes Shehadeh, Ahmad Tibi e Mansour Abbas, a unirsi al governo temporaneo di emergenza come partner. Invece di “Bibi o Tibi”, saranno Bibi e Tibi. Se Netanyahu lo propone, spegnerà i focolai di razzismo che ha seminato. Nessuno nel suo partito oserebbe sfidarlo, dopo tutto, stiamo parlando della guerra al coronavirus. Kahol Lavan sarà costretto a unirsi, mentre il suo schieramento di destra rimarrà indietro, escluso, insieme a Orli Levi-Abekasis. Questo sarà un governo unitario come nessun altro nella storia di Israele: per la prima volta in assoluto, un governo che rappresenta tutti gli israeliani. Per la prima volta, una democrazia egualitaria. Per la prima volta ci saranno davvero 120 parlamentari nella Knesset, non 105. La ragion d’essere del governo, la lotta contro il virus, metterà temporaneamente da parte tutte le divergenze.

I membri della Knesset della Joint List non dovranno prestare il loro appoggio ai crimini dell’occupazione e la maggioranza sionista non dovrà riconoscere il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi. Questo sarà un governo temporaneo con un obiettivo. Per una volta, il ministro della salute potrebbe davvero essere un medico: gli unici medici della Knesset sono Tibi e Abbas, non è una cosa da poco in questi tempi difficili.

Un ministro della sanità arabo di successo, oggi, può cambiare l’opinione pubblica più di un migliaio di farmacisti arabi nella più grande catena di farmacie israeliana. Agli israeliani che diffidano degli arabi, si può promettere che ogni singolo legislatore della Joint List eseguirà fedelmente e attentamente tutti i propri doveri. Il demone non si rivelerà così oscuro come è stato dipinto, le menzogne degli incitatori sulla minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dai cittadini arabi saranno confutate una dopo l’altra, e Israele renderà grazie a Dio per il nuovo coronavirus. Un sogno? presumibilmente.

Trad: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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