Le violazioni israeliane rappresentano la più grande minaccia alla biodiversità palestinese.

Anche in Palestina il 5 giugno si celebra il World Environment Day con il tema della “biodiversità”.

Fonte: English version

The Palestine Project – 5 giugno 2020

Immagine di copertina: soldati israeliani attaccano palestinesi durante la raccolta delle olive nella Cisgiordania occupata

RAMALLAH, (WAFA) – In occasione del World Environment Day, che si celebra il 5 giugno con il tema della “biodiversità”, il Palestinian Central Bureau of Statistics (PCBS) e l’Environment Quality Authority (EQA), in una dichiarazione congiunta hanno accusato l’occupazione israeliana di essere la principale causa del deterioramento della biodiversità nei territori palestinesi occupati.

La biodiversità in Palestina soffre di grandi minacce e pericoli che, se non vengono prese le misure necessarie  per  fermarne o mitigarne l’impatto, molto rapidamente potranno portare all’estinzione di numerosi organismi viventi e alla loro scomparsa.

Tra queste minacce vi sono la continua occupazione israeliana delle terre palestinesi e lo sfruttamento  delle sue risorse naturali e tutte quelle attività ad esse connesse, come la creazione di insediamenti israeliani su terre verdi e riserve naturali, la costruzione di strade secondarie, la costruzione del muro di separazione e dei suoi annessi , nonché l’abbattimento di foreste, il disboscamento,la frammentazione di habitat e di ambienti naturali, la dispersione di popolazioni di fauna selvatica con il conseguente inserimento di molte specie nell’elenco delle specie in via di estinzione.

Il PCBS e l’EQA hanno  denunciato la minaccia alla biodiversità palestinese costituita dalle specie esotiche invasive, siano esse uccelli o piante, che non esistevano in Palestina e che sono ora presenti  in habitat naturali ed ecosistemi fragili e vulnerabili.

Queste specie esotiche invasive, hanno denunciato, portano a  un disequilibrio degli ecosistemi e causano importanti impatti sulle comunità indigene di piante e animali, danni che si sommano a quelli provocati dall’impoverimento delle fonti ambientali naturali a causa della pesca e del pascolo eccessivo e del disboscamento, nonché dall’inquinamento derivante da attività umane, come rifiuti solidi, rifiuti agricoli e uso eccessivo di pesticidi, oltre all’inquinamento delle acque reflue.

Altre minacce includono la desertificazione e il relativo deterioramento delle terre produttive e fertili e la mancanza di produzione alimentare con conseguente mancanza di sicurezza alimentare nazionale, oltre all’indebolimento della ricerca scientifica legata alla diversità biologica, alla scarsa consapevolezza pubblica sull’importanza della diversità biologica e della sua sostenibilità per le generazioni future, alla scarsità di risorse finanziarie e all’ incapacità di allocare un budget per la conservazione della diversità biologica e dei suoi componenti.

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù”- Invictapalestina.org

 

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