Ceci, pappagallini e Hafez: come si predice la fortuna in Medio Oriente

Sebbene proibito dalle tre fedi abramitiche, le persone si rivolgono ancora agli indovini per scoprire cosa riserva loro il futuro

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Di Indlieb Farazi Saber – 31 agosto 2022

Immagine di copertina: La divinazione è una tradizione mediorientale  millenaria(MEE/Mohamad Elaasar)

Dal guardare la forma delle nuvole al controllare la direzione in cui cade una punta di freccia, le persone hanno cercato a lungo segni per predire il futuro; sperando in buone notizie e aspettando con timore i cattivi presagi.

Gli scienziati possono rifiutare l’idea che qualsiasi cosa al di là dei dati misurabili possa presagire il futuro, ma ciò non ha smorzato l’interesse popolare per tradizioni come leggere le foglie di tè o consultare gli oroscopi.

Per millenni, interi branche di studio si sono sviluppate attorno alla predizione del futuro; guardare la forma delle nuvole è aeromanzia, mentre la divinazione usando le frecce è nota come belomanzia. L’aleuromanzia era l’antica pratica greca di osservare come la farina si depositava sull’acqua per prevedere cosa riservava il futuro.

In Medio Oriente, gli antichi mesopotamici si rivolgevano all’astrologia per predire il futuro, guidati dalla convinzione che le stelle fossero la dimora degli dei e quindi contenessero misteri divini.

Gli antichi egizi, come altri antichi popoli del Vicino Oriente, praticavano l’incubazione dei sogni: una persona cercava di indurre un sogno che avrebbe rivelato informazioni su eventi futuri.

Gli oracoli erano consultati anche da uomini importanti per conoscere il loro futuro. Coloro che si rivolgevano a questi antichi indovini hanno incluso faraoni egizi e Alessandro Magno.

Le religioni monoteiste erano meno tolleranti nei confronti dei tentativi di predire o influenzare il futuro, con tutte e tre le fedi abramitiche che proibivano esplicitamente la predizione del futuro.

Il Libro del Deuteronomio definisce la pratica “detestabile” e, nel Levitico (19,26), la Bibbia afferma: “Non praticare la divinazione o la stregoneria”. Nell’Islam, la divinazione è considerata un peccato grave e un affronto a Dio, che solo dovrebbe determinare ciò che verrà.

Si diceva che coloro che praticavano la predizione del futuro lavorassero con i djinn; esseri spirituali presenti negli antichi sistemi di credenze arabi che erano fatti di un fuoco senza fumo e avevano la capacità di trascendere il tempo e lo spazio.

Vi erano tuttavia alcune eccezioni a tali divieti. Si pensava, ad esempio, che i sogni contenessero indizi su ciò che sarebbe potuto accadere in futuro, ma si credeva che questi provenissero direttamente da Dio e non da altre forme di divinazione.

I divieti religiosi non hanno fermato la popolarità della predizione in Medio Oriente, con molte forme di tradizioni popolari in tutta la regione.

L’astrologo e sensitivo turco Deniz Batuk legge tazze di caffè da 23 anni. Dice a Middle East Eye: “Le persone vengono da me prima di prendere decisioni di lavoro, prima di acquistare o vendere una casa, per questioni d’amore o perché non in grado di dire addio ai propri cari quando sono morti”.

Qui, Middle East Eye presenta alcune delle forme più popolari di predizione del futuro nella regione.

I Tarocchi

I tarocchi divennero popolari per la prima volta nell’Italia medievale intorno al XIV secolo, come carte da gioco, ma le loro origini furono attribuite a paesi orientali, come l’India e l’Egitto. Nel 1700 furono usati per la divinazione dagli occultisti, i quali, dando loro un’origine in luoghi lontani ed esotici, cercarono di aggiungere ad essi del  mistero. Altre fonti indicano il movimento della Kabbalah ebraica, così come i sovrani mamelucchi dell’Egitto medievale.

Le carte dei tarocchi presentano spesso spade nelle loro immagini, una reliquia delle carte di origini mamelucche (AFP/Paul J. Richards)

Oggi, per coloro che vogliono sapere qualcosa del loro futuro, ci sono diversi caffè specializzati sparsi intorno alla base della storica Torre di Galata di Istanbul, che espongono discretamente un avviso che pubblicizza le letture dei tarocchi.

Il lettore, a volte un chiaroveggente – qualcuno che afferma di essere in grado di vedere il futuro – chiede al cliente di mischiare le carte, cosa che presumibilmente trasferirà la sua energia al mazzo. Quando viene posta una domanda specifica, il lettore interpreta la disposizione delle carte, con segni come l’Imperatrice a significare l’influenza materna, o il Matto che apre la strada a nuovi inizi e finali.

Letture dei fondi  di caffè

Deniz Batuk ha imparato a leggere i fondi delle tazze di caffè da bambino, a Istanbul: “Guardavo mia nonna guardare nelle tazze dei membri della famiglia per divertimento”.

Dice che una sorta di intuizione lo ha portato in un viaggio spirituale verso la pratica. Ora che studia psicologia e consulenza a Sydney, Batuk afferma di voler combinare le sue qualifiche professionali con le pratiche di divinazione, per offrire una forma di terapia più olistica e spirituale.

Conosciuta come tasseografia, la lettura  dei fondi di caffè è lo studio delle forme dei resti sul fondo delle tazze per predire il futuro. Nonostante il divieto dell’Islam di predire il futuro, la pratica è profondamente radicata nella cultura turca, risalente al dominio dell’Impero Selgiuchide, che governò la maggior parte dell’Anatolia, dell’Iran e dell’Asia centrale alla fine dell’XI secolo, ben prima della diffusione del caffè nella regione.

Le letture della tazza di caffè fanno parte della tradizione turca sin dai tempi dei Selgiuchidi (CC/Michael Davis-Burchat/Flickr)

Gli ottomani impiegarono persino un astrologo di palazzo, noto come muneccimbasi, esperto in una serie di pratiche divinatorie, come appunto la lettura della tazza di caffè. I burocrati ottomani e gli strateghi militari  consultavano l’esperto prima di prendere decisioni importanti.

Batuk riceve circa 80 clienti al mese, virtualmente o di persona, di cui circa due terzi donne. I suoi clienti provengono da diversi background religiosi, con alcuni che lo consultano segretamente e altri che sono più aperti riguardo la pratica della loro fede.

Nella pratica odierna, il caffè viene tradizionalmente preparato in una cezve, una piccola pentola con un lungo manico, con preparato sufficiente per una tazzina. Una volta che il bevitore ha terminato la bevanda, la tazza (o fincan) con il residuo viene capovolta nel piattino. Alcuni suggeriscono di girare la tazza tre volte mentre pronunciano le parole: “Neyse halim, ciksin falim”, che significa “possa la fortuna mostrare quali sono le mie circostanze”.

Altri insistono sul fatto che la tazza deve essere capovolta o che il manico deve essere rivolto verso il bevitore. L’indovino quindi legge il disegno lasciato dal residuo, interpretando le forme come simboli o lettere. Le letture sono puramente soggettive, con due lettori di tazze che potenzialmente possono dare risposte nettamente diverse.

Le  predizioni  di Hafez

Khwaja Shams-ad-Din Muḥammad Hafez-e Shirazi, meglio noto come Hafez, è stato un poeta persiano del XIV secolo originario della città di Shiraz. Le sue raccolte poetiche, come il Lisan al-Gaayib (La lingua dell’invisibile) e il Divan-e-Hafez si trovano oggi in molte case iraniane. Il suo lavoro è profondamente intriso di temi sufi e mistici e tocca argomenti vari come l’amore e la perdita.

Le parole di Hafez, una volta scritte alla ricerca del Divino, sono ora usate per cercare il proprio destino (CC/Flickr)

Data tale ampiezza, si è sviluppata una tradizione nei paesi di lingua persiana, come l’Iran e l’Afghanistan, in cui un verso delle poesie di Hafez viene selezionato a caso nella speranza che contenga qualcosa di rilevante per la vita e il futuro del lettore.

Anche altri libri, come il Masnavi di Rumi, il Falnama: Il libro dei presagi del XVI secolo e persino il Corano, sono usati allo stesso modo.

Una variazione della pratica trovata per le strade di Teheran coinvolge un uomo che trasporta una scatola delle dimensioni di un palmo contenente versi di poesie o scritture, nonché un pappagallino appollaiato sulla sua spalla. Un cliente fa una domanda all’uomo, che spinge l’uccello a scegliere una carta a caso. La carta selezionata presumibilmente contiene una risposta rilevante per il cliente.

Ceci e fave

La favomanzia è la pratica di utilizzare fagioli e altri legumi per predire il futuro, disperdendoli e cercando modelli nel modo in cui si sono sparpagliati.

Popolare in Bosnia e Russia, si pensa che la pratica abbia avuto origine in Medio Oriente, molto probabilmente in Iran, dove esistono tradizioni simili.

Nella tradizione bosniaca vengono utilizzati 41 fagioli e il rituale è noto come bacanje graha, o “lancio dei fagioli”.

Un’antica tradizione iraniana di lanciare i ceci per predire il futuro è ancora praticata in Bosnia (Pubblico dominio)

Una donna indovina, nota come faladzinica, recita versi del Corano sui fagioli prima di lanciarli in tre manciate, che rappresentano il passato, il presente e il futuro.

Mentre la gente del posto afferma che la pratica è radicata nell’Islam, le interpretazioni ortodosse della religione respingono in gran parte le predizioni.

Numerologia

Come altre forme di predizione del futuro, le origini della numerologia sono antiche, con studiosi che la fanno risalire alle prime civiltà della Mesopotamia (l’attuale Iraq) e dell’Egitto.

La base della pratica è assegnare alle lettere un valore numerico e cercare di cercare segni nelle parole, nei nomi e nella data di nascita di una persona che siano rilevanti per il suo futuro.

Gli antichi mesopotamici praticavano la numerologia (AFP)

I Caldei a Babilonia furono i primi praticanti della numerologia e forse influenzarono il filosofo e matematico greco Pitagora, che sviluppò il proprio insieme di numeri e codici per determinare il proprio futuro.

I numerologi moderni utilizzano un sistema per decodificare i nomi e le date di nascita delle persone per comprendere meglio il loro carattere e il loro destino. Il numero dell’anima finale è sempre una singola cifra, con il numero uno che indica la leadership e il numero cinque collegato all’intuizione.

Lettura del palmo

La forma contemporanea della lettura del palmo si è diffusa in Medio Oriente con la migrazione del popolo Rom, originario del subcontinente indiano. Forme della pratica erano, tuttavia, presenti nell’antica Mesopotamia, Persia e nell’antica Grecia.

La tecnica di base consiste nel guardare le linee su un palmo  le cui caratteristiche distintive possono rivelare informazioni sulla personalità di qualcuno o sul suo futuro.

Alcuni credono che il nostro destino sia già scritto nelle nostre mani e cercano lettori palmari per interpretare il loro futuro (Wikimedia)

Proibita nell’Islam, la pratica è ancora popolare nelle nazioni a maggioranza musulmana, con gli iraniani che la chiamano kaf bini (guardare le palme) e gli arabi ilm al-asarir (la scienza delle linee delle palme). Implica la lettura di sei linee principali sulla mano: linea del tavolo, linea della saggezza, linea dell’onore, linea del destino, linea della vita e linea della ricchezza.

Si fanno previsioni su tutto, dall’età di una persona al matrimonio, il numero di figli che avranno, l’età in cui moriranno e se avranno ricchezza o vivranno in povertà.

I cabalisti ebrei citano un saggio del XIII secolo, Asher ben Saul, per giustificare il loro uso di questa pratica, che sarebbe altrimenti vietata nelle forme tradizionali di ebraismo. “Attraverso le linee sulle mani i saggi  conosceranno il destino di un uomo e le cose buone in serbo per lui”, si dice che Saul abbia detto.

Alcuni studiosi cristiani accettano la pratica in quanto secondo loro basata sulle letture del Libro di Giobbe, che recita: “È come un segno sulla mano di ogni uomo, affinché tutti gli uomini possano conoscere le proprie azioni”. (Giobbe 37:7); e il Libro dei Proverbi: “Nella sua mano destra è la lunghezza dei giorni, nella sua sinistra, ricchezza e onore”. (Proverbi 3:16)

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictpalestina.org