Lettera di un povero cristiano qualunque a un cardinale qualunque

Cosa vorrete raccontare a noi e ai nostri figli che abbiamo battezzato nel nome di Dio, ai fedeli, a tutti quelli che vedono o non vedono questo terribile inferno?

Abù Maria (Egale Cerroni) 19 dicembre 2023

Eminenza Reverendissima,

è Natale… Per tutti i cristiani sarebbe coerente indignarsi per il massacro di bambini innocenti e di madri e padri in atto nella terra di Cristo.
Certo, non sarebbe coerente celebrare il Natale come se niente fosse. Non sarebbe coerente dedicarsi solo a pregare per quei fratelli che muoiono sotto le bombe quotidianamente, a migliaia. Sarebbe molto più coerente fare azioni concrete, oltre a pregare intendo.

Sarebbe coerente che tutto il clero, in tutte le sue espressioni, insorgesse con sdegno e guidasse una dura protesta chiamando a raccolta i fedeli nelle chiese, nelle piazze, nelle strade… ovunque! Il clero siete anche voi Eminenza Reverendissima.
Sarebbe coerente che tutti voi difendeste la fede, proteggeste e guidaste i fedeli in questo senso, poichè essi hanno paura ad asprimersi, hanno paura delle ritorsioni. Sarebbe coerente dire e diffondere la pura e unica verità, cioè denunciare la mattanza che si vede in rete ma non sui media più importanti poichè censurata dai governi che pure ostentano, senza pudore alcuno, la loro fede cristiana e il senso di appartenenza.
Ma voi non dovreste temere i governi! Piuttosto il giudizio di Dio!
Sarebbe coerente il coraggio di fare alcune azioni dovute, Eminenza Reverendissima… anche perché è Natale!
Urlare tutti e a tutto fiato “Cessate il fuoco subito!”, per esempio. Ma… paradossalmente… C’è un silenzio assoluto non più sopportabile su quanto accade nella terra di Cristo!
Non è coerente con la fede! Non è coerente con un cristiano! Non è accettabile! Con quale acqua santa si potrà mai lavare il peccato di complicità dovuto a questo diabolico silenzio, Eminenza Reverendissima?
Cosa vorrete raccontare a noi e ai nostri figli che abbiamo battezzato nel nome di Dio, ai fedeli, a tutti quelli che vedono o non vedono questo terribile inferno? A proposito di inferno, sempre coerentemente, mi viene da dire che se noi cristiani credessimo davvero nel paradiso e nell’inferno non ci comporteremmo così, avremmo paura di bruciarci all’inferno, per l’eternità.
Se noi credessimo veramente nel Gesù Messia non ci comporteremmo così, perché lo vedremmo incarnato in ognuno di quelle migliaia di bambini (moltissimi neonati e molti mai nati) tutti trucidati da un Erode moderno. Come è possibile che tutto questo non vi crei disagio, Eminenza Reverendissima? Se noi credessimo veramente in Dio non dovremmo avere paura di niente! Coerentemente con quanto realmente non facciamo, mi viene da dire che noi cristiani, in verità, sembriamo tutti atei.
Mi scuso in anticipo ma nessuna parola renderebbe meglio il senso e la forza di ciò che sto per scrivere, perdonate Eminenza Reverendissima ma, coerentemente, se visti da “fuori”, chiunque potrebbe affermare che noi cristiani non crediamo a un cazzo! Altrimenti non daremmo le spalle a quel massacro quotidiano perpetrato nel luogo che poi rappresentiamo nei presepi delle chiese e delle case, sotto gli alberi illuminati a festa, tra panettoni e spumanti pronti ad “esplodere” dopo la messa di mezzanotte che Vostra Eminenza Reverendissima celebrerà anche quest’anno nella cattedrale maggiore.
Vi informo che io e famiglia non parteciperemo Eminenza Reverendissima, con certo dispiacere ma, tuttavia, evitando questa ipocrisia, confidiamo nel pur modesto beneficio di poter essere destinati a un inferno un po’ più lieve quando Dio ci chiamerà. Confido nel pronto risveglio generale al più presto, ma non mi illudo. Prego vostra Eminenza di accogliere nuovamente le mie più sentite scuse per certe “licenze” verbali e, infine, di accogliere i miei deferenti saluti.

Un povero cristiano perduto