Hanno sbagliato gli arabi in Palestina e altrove a rifiutare il Piano di Partizione delle Nazioni Unite del 1947?

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Rima Najjar, Sono una buona fonte d’informazione su Palestina/Israele

Perchè gli arabi non erano d’accordo sulla ripartizione della terra tra Israele (Israele allora non esisteva, la formulazione corretta è “immigrati ebrei sionisti in Palestina”) e la Palestina nel 1947?

La risposta è semplice. Né la Gran Bretagna né il Congresso Sionista (il “parlamento simbolico” istituito da Theodore Hertzl e da altri ebrei europei a Basilea in Svizzera per attuare gli obiettivi sionisti in Palestina, regione araba a maggioranza musulmana) avevano il diritto e l’autorità per dividere un territorio contro la volontà della maggioranza dei suoi abitanti nativi. Gli arabi palestinesi all’epoca erano in rivolta contro due nemici stranieri, gli inglesi e i sionisti.

Ben Gurion, per esempio, nel luglio del 1937 scrisse nel suo diario:

“Non dobbiamo partire dal presupposto che [la proposta della Commissione Peel riguardante il reinsediamento degli arabi palestinesi] sia sicuramente impraticabile. Se posta in essere, sarebbe per noi di enorme vantaggio … Per ogni arabo trasferito, potrebbero stabilirsi sulla terra quattro ebrei“.

Il Piano di Partizione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1947 (Ris.181) non è mai andato al Consiglio di Sicurezza, perché la sua attuazione avrebbe richiesto la forza militare. Come Thomas Suarez, autore di “Stato di Terrore: Come il terrorismo ha creato la moderna Israele” ha spiegato in un commento su Facebook:

“La Risoluzione 181 assegnava ai sionisti una quota di terra straordinariamente sproporzionata, e fu una capitolazione al terrorismo sionista e alla minaccia di ancora terrore. E tutti “nel giro” sapevano che i sionisti avrebbero ignorato la 181 in ogni caso (come hanno fatto). Al di là del semplice rifiuto di dare via il loro paese, è per QUESTO che i palestinesi rifiutarono la 181.”

Hanno sbagliato gli arabi in Palestina e altrove a rifiutare il Piano di Partizione delle Nazioni Unite del 1947? Solo se si pensa che sia un “errore” rifiutare l’ingiustizia e l’oppressione. Anche da un punto di vista “strategico”, accettare il progetto sionista in Palestina (e ora conosciamo la sua portata e l’abisso di depravazione – Vedi qui: The Zionism debate as a shield for Israeli policy) avrebbe da tempo reso impossibile per i palestinesi recuperare i loro diritti, come ora stanno facendo – i loro pieni diritti.

Non sottomettersi a umiliazioni e furto continuato non è “un errore.” E’ una testimonianza della forza e della dignità dello spirito umano.

Edward Said dice:

“Perché la Palestina? Perché è una giusta causa, un nobile ideale, una ricerca morale di uguaglianza e dei diritti umani“.

In arabo, chiamiamo questo presunto “errore” sumoud – tenacia.

Traduzione Simonetta Lambertini-invictapalestina.org

Fonte: https://www.quora.com/Did-the-Arabs-in-Palestine-and-elsewhere-make-a-mistake-by-rejecting-the-UN-Partition-Plan-of-1947/answer/Rima-Najjar?srid=u8BqC&share=f9d485f9

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