Israele intensifica la sua guerra contro i matrimoni misti

Il governo israeliano si è a lungo sforzato per cercare di prevenire relazioni sentimentali tra ebrei e non ebrei, sia all’interno dei territori che controlla sia nel resto del mondo.

di  David Sheen 23 luglio 2018

Un nuovo progetto, presentato questo mese dal ministero del turismo, porta la guerra di Israele alle famiglie di religione o di etnia mista a un nuovo livello.

Il 10 luglio i media israeliani hanno riferito che, nel 2019, il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu finanzierà viaggi in Israele rivolti a ebrei stranieri, con l’obiettivo dichiarato di farli partecipare a incontri di singles in occasione del Tu B’Av, un giorno celebrato da alcuni come il “San Valentino ebraico”.

“Nel corso dell’evento, i giovani ebrei-israeliani e gli ebrei che vivono nella diaspora s’incontreranno, e questo probabilmente porterà alla formazione di coppie”, ha predetto Israele Hayom, il giornale pro-Netanyahu di proprietà del miliardario del casinò, finanziere repubblicano e donatore anti-palestinese Sheldon Adelson.

“Ritorneremo ai giorni di gloria”, ha detto al giornale Sharing Haskel, parlamentare del partito Likud. “Giovani e donne [ebrei] provenienti da tutto il mondo arriveranno e avranno relazioni con giovani e donne locali, al fine di prevenire l’assimilazione e rafforzare la connessione con l’ebraismo”.

Haskel ha usato una parola ebraica che si traduce letteralmente come “assimilazione”, ma che nell’ebraico moderno è comunemente usata come eufemismo per “incrocio di razze” – relazioni sentimentali e procreazione tra ebrei e non ebrei.

Recentemente Haskel ha visitato la moschea di Al-Aqsa insieme a Uri Ariel, ministro del governo e figura di spicco del movimento estremista ebraico che caldeggia la distruzione della Cupola della Roccia e della moschea di Al-Aqsa per sostituirli con un tempio ebraico.

I governi israeliani del passato e del presente hanno speso enormi somme di denaro per sostenere i viaggi in Israele dei giovani ebrei dall’estero.

Tra il 2010 e il 2015, il governo ha donato oltre 250 milioni di dollari al più grande organizzatore di tali viaggi, Birthright Israel.

Lo stesso Adelson ha donato a Birthrigth Israel 40 milioni di dollari.

“Vacanze gratuite di sesso libero in Israele”

Lo scopo principale del programma è promuovere l’impegno sionista e l’eventuale emigrazione di giovani ebrei, ma i viaggi mirano anche a incoraggiare questi giovani ad avere rapporti sessuali tra loro, sperando che questo rovini le loro relazioni sentimentali con non ebrei nei loro paesi d’origine.

La promozione di Birthright di relazioni sentimentali tra i partecipanti al tour – e tra i partecipanti e lo staff israeliano del tour – non è citata esplicitamente nelle sue pubblicazioni ufficiali.

Ma è ampiamente nota.

Ad aprile, i partecipanti di Birthright hanno raccontato a Sarah Seltzer, una giornalista di The Investigative Fund, di come “la combinazione di pressioni per accoppiamenti, feste selvagge e romanticizzazione d’incontri programmati tra soldati israeliani e donne americane” crea “un dilagante ambiente di pressione sessuale che incoraggia gli ebrei a incontrarsi, sposarsi e, un giorno, procreare con altri ebrei “.

Nell’esperienza di una giovane donna descritta da Seltzer, questa pressione ha contribuito a un presunto attacco sessuale perpetrato contro di lei da un soldato israeliano durante un viaggio di Birthright.

Uno scrittore di Vice che ha partecipato a Birthright l’ha definito una “vacanza gratuita di sesso libero in Israele” e “un’orgia nel deserto interamente pagata “, sponsorizzata dal governo israeliano nella speranza che “i giovani semiti s’incontrino, si sposino e procreino, producendo piccoli mini ebrei “.

Altri hanno ridicolizzato i viaggi di Birthright che “sponsorizzano ventiduenni che vanno in Medio Oriente, si ubriacano e fanno sesso con tutti”.

E nel 2013, il benefattore di Birthright, lo stesso Sheldon Adelson, ha detto a un pubblico di giovani partecipanti: “Spero che tutti vi siate dati da fare (sessualmente)”.

Fare a meno della finzione

Ma i nuovi viaggi di Tu B’Av promossi da Haskel fanno a meno di fingere: gli autori dell’iniziativa ammettono apertamente che il loro obiettivo principale è incoraggiare gli ebrei a stringere relazioni sentimentali con altri ebrei ed evitare i non ebrei.

Israel Hayom ha riferito che i viaggi includeranno “degustazioni di vini e campeggio nei vigneti di tutto il paese”, attività alle quali saranno invitati anche ebrei israeliani locali.

I raduni saranno caratterizzati da eventi di canto e danza soprannominati “Returning to the Palmach and the Irgun” – un riferimento a due milizie sioniste che parteciparono alla Nakba del 1948, ovvero alla pulizia etnica di oltre 750.000 Palestinesi.

L’Irgun è particolarmente noto per il massacro di civili palestinesi nel villaggio di Deir Yassin nel 1948 e per il bombardamento del King David Hotel due anni prima.

Israel Hayom non dice come gli organizzatori assicureranno che la partecipazione resti riservata agli ebrei e vietata ai cittadini palestinesi di Israele, ai rifugiati africani e agli altri uomini e donne non ebrei.

Tuttavia, data la realtà di segregazione all’interno di Israele, ciò non dovrebbe essere difficile.

No ai matrimoni misti

La legge israeliana registra l’appartenenza religiosa di ciascuno dei suoi cittadini e non consente alle coppie registrate sotto religioni diverse di sposarsi legalmente.

Lo stato, tuttavia, riconosce retroattivamente le cerimonie di nozze eseguite da tali coppie in altri Paesi.

Le statistiche stimano che in Israele almeno un matrimonio su 10 è tra persone di gruppi diversi.

Tuttavia, i coniugi non ebrei – specialmente se provengono da stati africani – spesso al loro ingresso o nella richiesta di residenza devono affrontare ostacoli deliberatamente imposti dal governo.

Negli ultimi anni, gli attacchi del governo israeliano alle relazioni miste, all’interno e all’esterno di Israele, sono stati guidati dal partito ebraico di estrema destra e dal suo leader Naftali Bennett.

Durante il periodo in cui Bennett era ministro dell’Educazione, Israele ha tolto dalle liste di letture raccomandate agli studenti delle scuole superiori i libri che parlavano di relazioni miste.

Nel 2015, ha rimosso “Borderlife”, avente come tema una storia d’amore tra una donna ebrea e un uomo palestinese, e nel 2016 ha rimosso “Una tromba nello Wadi” con tema una storia d’amore tra un uomo ebreo e una donna palestinese.

Il Ministero dell’Educazione finanzia anche il trasferimento di gruppi di ebrei religiosi nei pochi quartieri misti che ancora esistono nel Paese – dove ebrei e palestinesi vivono l’uno accanto all’altro come cittadini disuguali, ma in relativa convivenza.

A Giaffa i nuovi arrivati hanno aizzato ​​i residenti contro le famiglie miste locali e hanno distribuito volantini che avvertivano come ” in quasi tutti gli edifici di Giaffa ci sono coppie misti ” esortando i residenti a “rafforzare l’identità ebraica”.

Gruppi come Lehava reclutano adolescenti e adulti per pattugliare le città e le spiagge pubbliche, dove molestano le coppie miste. Contestano anche le cerimonie di matrimoni ebraico – palestinesi con canti di “Morte agli arabi!”

Nel 2014, tre membri di Lehava diedero alle fiamme l’unica scuola nell’area di Gerusalemme con scritte sia in ebraico che in arabo, imbrattando le pareti con slogan che includevano “Basta ai matrimoni misti ” e “Nessuna convivenza con il cancro”.

I tre furono condannati a tre anni di carcere.

Combattere i matrimoni misti all’estero

Nel suo altro ruolo di ministro degli Affari della Diaspora, Bennett finanzia programmi volti a sradicare anche all’estero le relazioni tra ebrei e non ebrei.

Quando nel 2013 Bennett rilevò il Ministero degli Affari della Diaspora, il suo budget era di circa 8 milioni di dollari l’anno.

Ora Bennett sta parlando di spendere 1 miliardo di dollari all’anno in progetti in tutto il mondo descritti come promotori del “futuro del popolo ebraico”.

Nel giugno 2016, Bennett affermò a un comitato della Knesset, il parlamento israeliano, che il matrimonio tra ebrei e non ebrei è un disastro pari ad altre quattro tragedie della storia ebraica, tra cui l’olocausto nazista.

Cinque mesi dopo, due giovani israeliani hanno picchiato a morte il richiedente asilo sudanese Babikir Adham-Uvdo in un sobborgo di Tel Aviv.

Infuriati per il fatto che un uomo nero non ebreo si fosse fermato a parlare con un gruppo di giovani donne ebree israeliane, gli assassini l’hanno colpito al volto così ferocemente che neppure suo fratello fu in grado di riconoscerlo.

A febbraio, uno degli assassini di Adham-Uvdo ha ricevuto, dopo aver patteggiato, una pena massima di 10 anni per omicidio colposo, anche se probabilmente verrà rilasciato nel giro di pochi anni.

La condanna dell’altro assassino, un minorenne al momento dell’incidente, deve ancora essere pronunciata.

 “Una piaga”

In Israele cercare di conquistare voti attaccando le relazioni miste non è esclusivo dei partiti di destra.

A giugno In un’intervista televisiva in ebraico, Isaac Herzog, ex leader apparentemente di sinistra dei sindacati Zionist Union e Labor Parties, ha definito le famiglie miste “una piaga” per la quale sperava di trovare “una soluzione”.

Isaac Herzog, leader dell’opposizione nel Parlamento israeliano 2013 – 2018

Questa pessima dichiarazione è arrivata proprio il giorno in cui Herzog è stato scelto come il prossimo capo dell’Agenzia Ebraica, l’organizzazione sostenuta dallo stato che prima della Nakba guidò gli sforzi sionisti per colonizzare la Palestina.

Lo stesso giorno, Herzog si è recato a Gerusalemme per rendere omaggio al rabbino capo sefardita israeliano Yitzhak Yosef – un potente rappresentante religioso con una lunga storia di dichiarazioni razziste.

Lì, secondo i media israeliani, Herzog ha ringraziato Yosef per la sua benedizione personale, che includeva l’istruzione di “difendere il popolo ebraico dall’assimilazione“.

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –

Invictapalestina.org

Fonte:https://electronicintifada.net/content/israel-steps-its-war-mixed-marriages/25051

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