I 72 milioni di dollari stanziati da Israele per combattere il BDS arrivano a Bruxelles

Nella sua campagna contro il movimento internazionale per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) Israele fa pressione sui partiti politici europei per spingerli a dichiarare il movimento “fondamentalmente anti-semita”. Copertina: Margrete Auken, eurodeputato, a una manifestazione di Gaza nel 2014. “Respingo gli incessanti tentativi di amalgamare questo movimento guidato dai palestinesi con l’antisemitismo.” Fotografia: Anadolu Agency / Getty


October 27, 2018 – (MEMO, PC, Social Media)

 

L’ultima iniziativa è stata la partecipazione del Ministro   Ze’ev Elkin, Elkin, ministro degli affari e del patrimonio di Gerusalemme,  a una conferenza a Bruxelles sostenuta dal governo israeliano che proponeva un testo da sottoporre ai potenziali Parlamentari europei e ai rispettivi partiti politici, che avrebbero dovuto sottoscriverlo prima delle elezioni europee di primavera.

Il testo, così come riportato da the Guardian, chiede ai partiti europei di adottare la “definizione operativa di anti-semitismo” dell’’International Holocaust Remembrance Alliance’s (IHRA) e di escludere dal governo rappresentanti o forze politiche che la violino.

Uno dei punti ancora più controversi, basato su una risoluzione adottata dall’Unione Cristiano democratica di Angela Merkel in Germania nel 2016, è quello in cui si chiede a “tutti i partiti politici di approvare una risoluzione vincolante che rigetti le attività del BDS in quanto fondamentalmente antisemita”.

Il rabbino Menachem Margolin, fondatore della European Jewish Association , gruppo che raccoglie diverse associazioni e co-organizzatore della conferenza con il gruppo Europe Israel Public Affairs (EIPA), avrebbe dichiarato, stando all’articolo apparso su The Guardian:

“Questi ‘paletti’, una volta approvati, non saranno un segno sulla sabbia, ma un segno lasciato sul cemento, e serviranno a ricordare a tutti i politici che a essere in gioco è lo stesso futuro dell’Europa ebraica”.

La conferenza di Bruxelles è un ulteriore passo nella guerra dichiarata da Israele contro il BDS.  Siccome le sue precedenti campagne sono state ignorate, sembra che Israele abbia stanziato fondi pari a 72 milioni di dollari per contrastare a livello globale un movimento che non mostra segni di cedimento, mentre permane l’occupazione della Palestina.

Norme draconiane, descritte da qualcuno come un attacco alla democrazia e alla libertà di espressione, sono state adottate dalla Knesset Israeliana per frenare l’ascesa del BDS. Lo scorso anno, è stata approvata una legge che vieta ai sostenitori del movimento di entrare nel Paese.

Una mossa aspramente criticata da molti.

Margrete Auken, vice-presidente della delegazione per le relazioni con la Palestina presso il Parlamento Europeo, ha dichiarato:

“Respingo gli innumerevoli tentativi di confondere questo movimento a guida palestinese con l’antisemitismo.”

Ha anche aggiunto:

“Il fine evidente è mettere a tacere i sostenitori del BDS per proteggere le pratiche illegali di annessione e usurpazione del governo Netanyahu. Nelle nostre società, non possiamo accettare la criminalizzazione e la repressione della legittima libertà di espressione”.

Auken, pur ammettendo di non essere una sostenitrice del BDS, si oppone al tentativo di mettere a tacere il dissenso pacifico nei confronti di Israele.

 

Trad. Romana Rubeo

Fonte: http://www.palestinechronicle.com/israels-72m-war-chest-to-fight-bds-comes-to-brussels/?fbclid=IwAR3mZHjLCSaWc9ghhB11mU3j1g541QZDLoWJsi2qaNqK4iPoCHQKEQxOCd4

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