Azione urgente: liberate i nostri prigionieri.

31 marzo 2020

Chiediamo ai nostri alleati, partner, amici e compagni di unirsi a noi in una campagna urgente per liberare tutti i prigionieri palestinesi al fine di proteggerli dal COVID-19,  anche alla luce delle maggiori restrizioni sui loro diritti da parte del Servizio Penitenziario Israeliano.

English version

Alla luce dei recenti eventi , di seguito dettagliati , e delle precedenti torture, violenze fisiche, negligenza medica e disumane condizioni carcerarie, siamo allarmati e preoccupati per la sicurezza e il benessere dei prigionieri e dei detenuti palestinesi.

All’inizio di marzo 2020, l’Israeli Prison Service (IPS) ha interrotto tutte le visite di familiari e avvocati, giustificando questa misura come precauzione al COVID-19. Inoltre, tutti i processi nei tribunali militari sono rinviati a tempo indeterminato e i palestinesi sottoposti a detenzione o interrogatorio prima del processo non vengono portati in tribunale per l’ estensione di detenzione, rafforzando ulteriormente le violazioni contro la loro libertà e il loro diritto a un processo equo e rapido. Inoltre, i rappresentanti legali dei prigionieri palestinesi sono esclusi dalla comunicazione diretta e possono solo comunicare con loro attraverso il telefono, il che significa che non possono valutare con precisione la salute e la sicurezza dei detenuti.

Inoltre, il 18 marzo 2020, gli avvocati di Addameer sono stati informati che quattro detenuti palestinesi sotto interrogatorio potrebbero essere stati esposti al COVID-19  attraverso il contatto con un lavoratore israeliano al centro di interrogatorio Petah Tikva: i quattro in seguito sono risultati positivi al coronavirus. Inviati in quarantena presso la clinica della prigione di al-Ramleh, successivamente due di loro sono stati rilasciati e sono tornati dalle loro famiglie in Cisgiordania senza essere testati, mentre gli altri due, dopo aver terminato la quarantena,  sono stati trattenuti in carcere. In Cisgiordania i palestinesi continuano ad essere arrestati quotidianamente e vengono immediatamente posti  in quarantena.

La nostra crescente preoccupazione per i prigionieri e i detenuti palestinesi durante l’attuale pandemia di COVID-19 nasce dalla negligenza continua e sistematica all’interno dei centri di detenzione e di interrogatorio israeliani. Nel 2019, cinque prigionieri palestinesi sono morti in cattività, tre dei quali a causa di deliberata negligenza medica, mentre centinaia soffrono di malattie croniche che non vengono curate. Inoltre, le difficili condizioni, tra cui il sovraffollamento, le condizioni antigieniche e la cattiva alimentazione, rendono le prigioni pericolose aree di diffusione per COVID-19. I prigionieri hanno riferito che ci sono nuove restrizioni sugli acquisti dalla mensa della prigione e che non sono dotati di prodotti adeguati per la pulizia  e l’igiene, mettendoli ulteriormente a rischio di contagio.

Vi è inoltre il continuo rifiuto da parte dell’IPS di installare telefoni fissi all’interno delle carceri, come previsto dalle più recenti trattative seguite allo sciopero della fame. Il rifiuto di installare i telefoni fissi è chiaramente un tentativo di allontanare ulteriormente i prigionieri dal contatto con le loro famiglie e, su scala più ampia, un tentativo di frammentare la popolazione palestinese.

Date le norme e i regolamenti recentemente istituiti durante la pandemia di COVID-19, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) è rimasto l’unica entità autorizzata alla comunicazione diretta e alle visite ai prigionieri palestinesi. Tuttavia, il CICR non ha fornito alle famiglie o al pubblico aggiornamenti sulle condizioni dei prigionieri durante la pandemia di COVID-19, in particolare di quelli in quarantena.

Pertanto, chiediamo a tutte le persone consapevoli di unirsi a noi nel chiedere la libertà di tutti i prigionieri.

Chiamata all’azione:

– Fai un breve video di te stesso, di meno di un minuto, in cui esprimi una o più delle richieste elencate  nella campagna e pubblicalo sui tuoi social media. Usa l’hashtag #FreeOurPrisoners # COVID_19 e tagga Addameer nel tuo post su Facebook, Twitter e Instagram.

– Scrivi e / o chiama gli uffici del CICR e chiedi di adempiere al loro obbligo di assicurarsi che i prigionieri palestinesi siano protetti e di esercitare pressioni affinché i prigionieri palestinesi possano telefonare / videochiamare le loro famiglie.

Ufficio ICRC di Gerusalemme: jer_jerusalem@icrc.org, Tel: 0041-22-7346001, Fax: 0041-22-7332057 Ufficio ICRC Ramallah: ram_ramallah@icrc.org, Tel: 02-2414030-1, Fax: 02-2414034

Ufficio del CICR di Tel Aviv: dwaites@icrc.org, Tel: (+972) 35 24 52 86, Fax: (+972) 35 27 03 70

Ufficio del CICR di Ginevra: press@icrc.org, tel: +41 22734 60 01

 Chiediamo il rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi per garantire la loro sicurezza dal diffondersi della pandemia, in particolare quelli che sono più vulnerabili e più sensibili alla malattia, come bambini, detenute, anziani, malati e feriti;

Chiediamo il rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi in stato di detenzione amministrativa che sono detenuti a tempo indeterminato senza accuse o processo;

Chiediamo il rilascio di tutti i prigionieri politici palestinesi che si stanno avvicinando alla fine della loro pena e / o che dovrebbero essere rilasciati in libertà vigilata, a causa delle celle sovraffollate;

Chiediamo al Servizio penitenziario israeliano (IPS) di garantire la protezione dei detenuti mediante l’applicazione delle necessarie misure preventive contro COVID-19. Inoltre, chiediamo all’IPS di mantenere il contatto  dei prigionieri con le loro famiglie attraverso telefonate o videochiamate non monitorate; soprattutto alla luce del fatto  che le visite della famiglia sono sospese e che l’IPS continua a rifiutare l’installazione di telefoni fissi nelle carceri.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” -Invictapalestina.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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