Oltre 50 prigionieri repubblicani irlandesi in sciopero della fame con il dottor Issam Hijjawi Bassalat

La situazione dei prigionieri Repubblicani irlandesi e del dottor Issam Hijjawi Bassalat nelle prigioni britanniche del Nord dell’Irlanda si sta aggravando: più di cinquanta prigionieri hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere la fine dell’isolamento di Issam Hijjawi, un leader della comunità Palestinese arrestato con i ‘9 di Saoradh’ durante un attacco diretto ai Repubblicani irlandesi.

Fonte – English version

Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network – 21 settembre 2020

Immagine di copertina: Un manifestante in solidarietà con i detenuti irlandesi in sciopero della fame

Il dottor Hijjawi Bassalat è stato trasferito presso un ospedale esterno per sottoporsi ad un esame di cui aveva assoluta necessità; tuttavia, quando è tornato in carcere, è stato nuovamente messo in isolamento per 14 giorni [dopo che tutti i prigionieri erano già stati in isolamento per 14 giorni al primo arrivo in carcere].

L’amministrazione carceraria ha giustificato questo provvedimento sulla base delle precauzioni per la pandemia da Covid-19; tuttavia, i prigionieri Repubblicani irlandesi hanno fatto notare che prigionieri non politici sono stati trasferiti presso ospedali esterni e poi lasciati tornare nelle proprie celle senza dover sottostare a nessun isolamento di 14 ulteriori giorni. Il 16 settembre, un tribunale ha negato la libertà su cauzione a Issam Hijjawi a causa delle accuse politiche mosse a lui e ai Repubblicani irlandesi.

Il 22 settembre Samidoun ha tenuto un webinar online con Stephen Murney in rappresentanza di Saoradh, l’attivista Palestinese Yousef Qandeel e l’attivista della diaspora irlandese Micheáilín Butler.

Segue una dichiarazione dei Prigionieri Repubblicani della Roe House 4 del carcere di Maghaberry, diffuso dalla Irish Republican Prisoners Welfare Association.

Mentre i mezzi dinformazione delle forze di occupazione illegale cercano di nascondere la loro proverbiale testa sotto la sabbia, oggi ci sono più di 50 Prigionieri Repubblicani che ingeriscono solo acqua, perché sono in sciopero della fame.

Non sorprende che lamministrazione carceraria, diretta dallMI5, abbia a tutti gli effetti stracciato lAccordo di Agosto 2010 che era stato negoziato, e abbia chiaramente intenzione di aggiungere carne al fuoco rifiutando di usare la logica in relazione allassurda posizione in cui si trova il prigioniero anti-imperialista dottor Issam Hijjawi.

Issam, insieme ad altri 50 prigionieri Repubblicani in Irlanda, ha iniziato uno sciopero della fame, giunto al sesto giorno. La differenza è che Issam si trova attualmente, e senza motivo, nella Foyle House, nota per le condizioni squallide e sporche, e non riesce né a sdraiarsi né a stare seduto perché il dolore è troppo intenso. In più, subisce i duri effetti dellastensione dal cibo.

Non è in nessun modo logico che Issam sia incarcerato nella Foyle House, perché nelle scorse due settimane due prigionieri lealisti sono stati portati, come Issam, in un ospedale esterno e poi lasciati rientrare nellarea lealista, la Bush House. Non sono stati costretti a subire la quarantena di 14 giorni che prevede un isolamento di 24 ore in cella per il Covid”.

Questa è una chiara prova che lamministrazione carceraria diretta dallMI5 sta utilizzando lisolamento di Issam come strumento per perseguitare i Prigionieri Repubblicani, e smentisce le bugie delle forze doccupazione.

Solo i Prigionieri Repubblicani dopo essere stati in ospedale vengono rinchiusi nello squallore e nella sporcizia della Foyle House?

Pare questa lintenzione dellMI5 che dirige il carcere.

Non si può parlare di logica davanti ad unoccupazione illegale.”

The Red Nation ha pubblicato una dichiarazione di solidarietà in supporto ai prigionieri scrivendo: “Chiediamo la liberazione di tutti i prigionieri politici in Palestina e in Irlanda e invitiamo i loro sostenitori a organizzare azioni di solidarietà”.

A Glasgow, l’IRPWA e il Revolutionary Communist Group hanno protestato il 20 settembre, chiedendo libertà per i prigionieri in sciopero della fame:

Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network sostiene lo sciopero della fame del dottor Issam Hijjawi Bassalat e dei prigionieri Repubblicani irlandesi. Chiediamo che vengano immediatamente rilasciati e che possano aspettare da liberi di vedere il loro caso approdare in tribunale, e che le ingiuste accuse nei loro confronti cadano.

Lanciamo un appello a tutti i sostenitori della Palestina a unirsi a noi.

Attivati:

  1. Organizza una protesta davanti all’ambasciata britannica del tuo paese. Non solo l’MI5 britannica è pesantemente coinvolta in questo caso, ma la Gran Bretagna sta ancora occupando il nord dell’Irlanda. Sostieni i prigionieri politici e chiedi che l’occupazione britannica dell’Irlanda abbia fine. Condividi la tua azione di solidarietà con noi tramite Facebooko inviandoci un’email a samidoun@samidoun.netcosì che possiamo condividerla e promuoverla.
  2. Organizza un evento online o un webinar sulla situazione dei prigionieri Palestinesi e Irlandesi. Se hai domande sul caso del dottor Issam Hijjawi Bassalat e dei prigionieri Repubblicani irlandesi, o sui prigionieri politici palestinesi in generale, saremo felici di rispondere. Contattaci tramite Facebook   o samidoun@samidoun.net.
  3. Fatti una foto o registra un video in solidarietà con il dottor Issam Hijjawi Bassalat e i prigionieri Repubblicani irlandesi. Puoi stampare le immagini qui sotto o creare un’immagine personale. Mandaci le tue foto o il tuo video su Facebook  o a samidoun@samidoun.net così che possiamo condividerli e dimostrare che Issam e i Repubblicani irlandesi hanno supporto internazionale.
  4. Scrivi una lettera al dottor Issam Hijjawi Bassalat e ai prigionieri Repubblicani irlandesi. Puoi scrivere da qualunque paese in cui ti trovi — tutte le lettere saranno profondamente apprezzate dagli incrollabili prigionieri in sciopero della fame. Possiamo procurarti maggiori informazioni su questo tramite Facebook o via mail a samidoun@samidoun.net, oppure contatta lIrish Republican Prisoners Welfare Association.

 

Trad. Elena Ellie Chiorino per Invictapalestina

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