Si intitola così il nuovo saggio dello scrittore ed intellettuale siciliano Luca Sciacchitano, edito da Multimage La casa editrice dei diritti umani.
di Lorenzo Poli – 6 febbraio 2025
“Il Pelecidio” è un libro necessario, soprattutto in questo periodo storico in cui assistiamo ad un genocidio in corso sul popolo palestinese da parte dell’occupante sionista; ma soprattutto in un periodo storico in cui Israele sta facendo di tutto per rafforzare la hasbara e per mostrare un’immagine idilliaca di sé al resto del mondo. Un mondo che, nonostante gli ostacoli ha dimostrato di capire quanta propaganda occidentale d’immagine si è fatta su Israele e sulla sua società “civile”.
Il titolo del libro inizia con un’antichissima parola: “Pelecidio”, un termine che deriva dalla parola ebraica “פלשת” (Peleshet), ovvero “Filisteo, palestinese, abitante nella regione sud-ovest della Palestina”, e «-cida» che indica un assassino. “Pelecida” è l’uccisore di palestinesi o colui che è contrario, avverso ai palestinesi e ai loro diritti sul territorio della Palestina (fonte Treccani); mentre “Pelecidio” è il massacro di palestinesi.
Il libro usa un linguaggio chiarificatore che, con estrema attenzione ai dettagli e una grande cognizione di causa sia in materia giuridica internazionale sia in materia sociologica, mette sotto accusa quello che è l’occupazione belligerante di Israele in terre palestinese, oltre ai crimini di guerra, il terrificante sistema d’apartheid razzista e il “genocidio incrementale” messo in atto da ormai più di 70 anni.
Il tutto a partire da quella che Sciacchitano analizza essere la giustificazione biblica della persecuzione e del genocidio degli arabi palestinesi da parte del sionismo, la parabola del popolo ebraico dalle persecuzioni generate alla nascita del cristianesimo, fino ai giorni odierni con lo stato di Israele alla sbarra presso le Corti Internazionali per genocidio; per poi approdare al dispositivo narrativo con cui Israele cerca di oscurare le sue sistematiche politiche coloniali e genocidarie: la strumentalizzazione sionista della Shoah.
Verrebbe facile criticare Israele guardando l’elenco di nefandezze commesse dalla loro macchina statale, eppure l’accusa retorica e distorta di “antisemitismo” bisbiglia molesta dentro di noi, perenne, accusatrice con il fine di zittirci di fronte al “pelecidio” in corso.
Spesso, quando si contestano gli orrori politici e genocidali israeliani, ci si imbatte nella narrazione del vittimismo israeliano in un’operazione di gaslighting per cui il carnefice tende a raccontarsi storicamente come vittima o addirittura come l’unica vittima. Questa operazione viene usata ormai da anni dalla hasbara israeliana come forma di manipolazione psicologica che consiste nell’indurre l’opinione pubblica a mettere in dubbio perfino la validità dei propri pensieri e della propria percezione della realtà, con conseguente inganno allo scopo di trarne un vantaggio personale.
Questa operazione, Israele, la sta svolgendo attraverso i suoi gruppi di pressione e di lobbying in Europa e negli USA, spesso spaccando interi partiti politici che una volta erano invece molto concordi su come definire un oppresso ed un oppressore: tema quest’ultimo ampiamente descritto e documentato nel libro di Sciacchitano, in cui si descrive ampiamente il ruolo finanziario e geopolitico di lobby come l’AIPAC, il più potente e influente gruppo d’interesse a Washington – che si definisce la “lobby statunitense pro-Israele” – che annovera tra i suoi componenti sia democratici sia repubblicani e indipendenti, facendo pressione sui membri del Congresso. Nonostante il suo apparente ruolo superpartes, l’AIPAC ha sempre cercato di fare in modo che la linea politica adottata da Washington in Medio Oriente si sposasse con gli interessi del Likud, il partito israeliano d’estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu. *
Con oltre 250 testimonianze bibliografiche, videografiche e attingendo a piene mani dalle rassegne stampa degli ultimi dieci anni, questo saggio vuole scardinare i nostri bias colpevolizzanti ed estrarre la critica rivolta a Israele dal molesto alveo dell’antisemitismo alle cristalline acque di una legittima critica politica antisionista. Il libro di Sciacchitano è un ottimo strumento per capire come hanno fatto a colpevolizzarci per tutto questo tempo a colpi di propaganda e soprattutto quanti soldi girano dietro il favoritismo occidentale e gli interessi israeliani sullo sterminio del popolo palestinese.
Per volere dell’autore del pamphlet, riportiamo le prime 50 pagine in pdf in modo che siano fruibili al pubblico
*https://formiche.net/2016/11/jared-kushner-ivanka-trump-ebreo-democratico-onald/