Dichiarazione del collettivo femminile palestinese per il boicottaggio di Miss Universo

In qualità di collettivo femminista impegnato per la libertà e la liberazione delle donne, crediamo nella celebrazione della volontà dei collettivi di donne in tutto il mondo.

Fonte: english version

Novembre 2021

Noi, il Collettivo Femminista Palestinese, ci uniamo al crescente appello a boicottare il concorso di Miss Universo che si terrà a Eilat quest’anno. In quanto impresa coloniale e regime di apartheid, lo stato israeliano continua la sua oppressione sulla terra e sulla vita palestinese con la quale terrorizza abitualmente i palestinesi, comprese le donne e le minoranze sessuali e di genere. Chiediamo alle femministe di schierarsi con noi contro l’esplicito sostegno di Miss Universo in Israele in quanto esso si appropria dei discorsi sui diritti delle donne e dei queer per mascherare il progetto coloniale di espropriazione e violenza che lo stato infligge ai palestinesi.

Nel chiedere il boicottaggio del concorso di Miss Universo ospitato dallo stato israeliano, il Palestine Feminist Collective aggiunge la sua voce alle attiviste e studiose femministe che hanno a lungo fatto una campagna per la fine di questo concorso, attirando l’attenzione sul suo essere sessista, eteropatriarcale, nazionalista e  fautore di narrazioni e istituzioni capitalistiche. Il concorso di Miss Universo utilizza età, genere, stato civile e sessualità come criteri centrali per valutare il valore delle donne e promuove ideali normativi di bellezza e dimensioni corporee che sono radicati nelle eredità e nelle pratiche coloniali, razziste e sessiste.

Per nascondere questi aspetti, il concorso di Miss Universo si è appropriato del linguaggio dell’inclusione delle donne e ha adottato un discorso neoliberista di “empowerment”. Come parte di questo sforzo di rebranding, l’organizzazione afferma che “celebra le donne di tutte le culture e background e consente loro di realizzare i loro obiettivi attraverso esperienze che costruiscono la fiducia in sè stesse e creano opportunità di successo”. Questo tentativo di rebranding, tuttavia, non riesce a nascondere la riproduzione da parte del concorso di strutture di potere sessiste, eteropatriarcali e coloniali.

Per decenni, Miss Universo ha alimentato la competizione tra donne riproducendo una nozione capitalista secondo cui c’è una scarsità di spazio per la liberazione collettiva delle donne. Continua a strumentalizzare le nozioni razziste e capitaliste di bellezza per valutare il successo individuale delle donne attraverso i valori patriarcali. In tal modo, oscura le forme strutturali di danno che tali sistemi infliggono alle donne del sud del mondo. Questa tattica è impiegata anche dal suo ospite coloniale, lo stato israeliano, che tenta regolarmente di nascondere e distogliere l’attenzione dalle forme di violenza personali, collettive e sistemiche che abitualmente infligge alle donne palestinesi e alle minoranze sessuali. Come abbiamo articolato nella nostra dichiarazione “La Palestina è una questione femminista”, diffusa a livello globale e tradotta in cinque lingue, la violenza sionista continua a dominare in modo intimo la vita dei palestinesi. In tutta la patria, Israele demolisce le case palestinesi, sottopone i prigionieri di coscienza palestinesi ad abusi e torture sessuali e fisiche sistematiche e controlla i corpi palestinesi, la sessualità, i diritti riproduttivi e la vita familiare.

In qualità di collettivo femminista impegnato per la libertà e la liberazione delle donne, crediamo nella celebrazione della volontà dei collettivi di donne in tutto il mondo che combattono per la libertà e la giustizia attraverso dimostrazioni costanti di resilienza. La bellezza di questa tenacia è ciò che continuiamo a celebrare, elevare e incoraggiare. Lodiamo gli sforzi per chiedere il boicottaggio di questo evento e ci uniamo agli altri nel chiedere la fine dell’oggettivazione sessista e della svalutazione delle donne e dei loro corpi attraverso concorsi basati su nozioni sessiste e coloniali di bellezza.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org